Advertisement
Storia "poconormale" del cinema: puntata 113

Una rilettura non convenzionale della storia del cinema. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto Kirk Douglas in una scena del film Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick.
Kirk Douglas (Issur Danielovitch Demsky) 9 dicembre 1916, Amsterdam (New York - USA) - 5 Febbraio 2020, Beverly Hills (California - USA). Interpreta Il colonnello Dax nel film di Stanley Kubrick Orizzonti di gloria.

venerdì 22 aprile 2011 - Focus

Giustizia triste e deprimente: meglio il cinema (2)
John Grisham è l'autore contemporaneo che catalizza lo spirito del "processuale". Il racconto, la tensione, il buono e il cattivo, i momenti di violenza, e poi la soluzione finale: il buono, magari falsamente accusato, trionfa e il malvagio viene smascherato e punito. Una lunga formula accreditata, persino banale, ma funzionale. Garante e rassicurante.

Tutto questo, come detto, viene emarginato, compresso, dalla realtà di questa epoca. Non esiste un dato sicuro, il dato magari è stato accertato, ma paradossalmente non è sicuro. Ci sono confessioni e ritrattazioni. E ogni volta, la confessione e la ritrattazione sono avallate da una certezza tecnologica, altro paradosso. La tecnologia è in grado di incastrare un colpevole a decenni di distanza, basta un'ombra di dna ed ecco fatto. Questa è la fase investigativa, alla quale segue una fase istruttoria, alla quale segue il processo. L'idea di queste puntate è quella del deterrente e della controproposta. Durante la sua storia il cinema ha prodotto opere importanti "di giustizia". Un ripasso può essere utile a fronte di questo momento, reale e di fiction, dove non si capisce più dove stia la giustizia e neppure, paradossalmente, dove stia il finale.

Potenti
Nel 1969 Constantin Costa Gavras girò Z - L'orgia del potere. Storia e sceneggiatura potenti, con la mano di uno scrittore vero, Vassili Vassilikos, che aveva firmato il romanzo. Si racconta del processo per l'assassinio del deputato socialista Gregorios Lambrakis. I responsabili sono protetti dal regime greco, ma un magistrato coraggioso va dritto per la propria strada. La sequenza dove gli assassini vengono scovati e arrestati uno ad uno, è strepitosamente liberatoria. Il titolo ebbe importanti riconoscimenti a Cannes e l'Oscar come miglior film straniero. Ma soprattutto ebbe il riconoscimento del pubblico di tutto il mondo. "Z", film potente e utile, utile davvero. Non succede quasi mai.
Nel 1989 Alan Parker, col suo Mississippi Burning, racconta la vicenda di tre attivisti dei diritti civili assassinati da esponenti del Ku Klux Clan. Fatto vero accaduto nel 1964. L'omertà generale e la complicità della polizia sudista sono una barriera quasi impossibile da superare. Ma due agenti dell'FBI riescono, seppure con sistemi poco ortodossi, a fare giustizia. Il finale del film è simile a quello di "Z". I termini sono: "giustizia", appunto, e poi "eroe". Colui che allora c'era e adesso non c'è più. Nelle due chiavi, realtà e fiction.

Diversi
Stanley Kramer, con Sidney Lumet è il regista che meglio si identifica col processuale. Gli si devono due classici, E L'uomo creò Satana e Vincitori e vinti. Concetti diversi di giustizia. Il primo narra di un processo che si celebrò in una cittadina del sud nel 1925. La sceneggiatura derivava da un testo importante, una pièce scritta da Jerome Lawrence e Robert E. Lee. Un insegnante viene processato per aver proposto agli allievi le teorie darwiniste. Si affrontano due principi del foro, Spencer Tracy e Fredric March. Il primo tutto scienza e il secondo tutto Bibbia. Vince la scienza. La tensione del racconto e l'appeal dei due attori prevalgono sulle filosofie e le fedi contrapposte. Un esempio di come il cinema sappia sparigliare e giocare coi contenuti quando afferma la sua opzione primaria, che è lo spettacolo. Vincitori e vinti è una rappresentazione del processo di Norimberga. I criminali nazisti processati e condannati. Kramer analizza il momento storico, il difensore tedesco, Maximilian Shell, cerca di trovare un barlume di giustificazione per le azioni di alcuni magistrati nazisti. Ma non basta il "ci era stato ordinato". Il giudice Spencer Tracy pronuncia le sue condanne. Giustizia è fatta, forse la "giustizia del secolo".

Generi
Come sempre gli è successo dedicandosi ai generi, Stanley Kubrick ha fatto del suo processuale, Orizzonti di gloria, un unicum. Una costante di questi film è la qualità del testo. L'argomento è importante e delicato, si cammina su un filo sottile, da una parte puoi cadere nel grottesco, dall'altra nel demagogico. Per questa ragione, quasi sempre la sceneggiatura deriva da un libro. In questo caso da un romanzo di Hunphery Cobb. "Processuale" non basta, occorre aggiungere "di guerra". Prima guerra mondiale, un generale francese otterrà un'alta decorazione se compirà una certa impresa, conquistare una postazione difesa con ogni mezzo dai tedeschi. Un'azione ritenuta impossibile. Il piano non riesce ma il generale incolpa i soldati e li accusa di codardia. Li denuncia e chiede la fucilazione per un centinaio di uomini. Lo stato maggiore gliene concede tre. Al processo gli accusati vengono difesi da un colonnello, Kirk Douglas, che si batte come un leone ma non riesce a evitare la condanna. È una delle soluzioni più dolorose del cinema. Giustizia non è stata fatta. Kubrick, genio ribelle, ossessionato dal convenzionale, ha voluto condurre il processo secondo Kubrick e non secondo le aspettative del cinema, e del pubblico: l'happy end.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati