Un punto di incontro e di discussione sul cinema italiano
Con un bilancio di pubblico ben più che positivo si è conclusa questo fine settimana l'edizione numero 0 del festival "Per il cinema italiano" di Bari. Un numero neutro e vuoto che sta ad indicare il carattere ancora sperimentale di questa manifestazione fortemente voluta da Felice Laudadio e dall'Apulia Film Commission per creare un punto di incontro e di dibattito sul cinema italiano appena passato e su quello che verrà, coinvolgendo anche il pubblico, la critica e gli stessi cineasti. Il carattere dichiaratamente "in fieri" non ha tuttavia impedito che una giuria di pubblico appositamente selezionato sancisse il meglio del nostro cinema del 2008 appena trascorso con una serie di premi, ognuno di questi intitolato ai mostri sacri della nostra cinematografia. Il premio per il miglior film, dedicato alla memoria del grande produttore Franco Cristaldi, è andato al grottesco ritratto di Giulio Andreotti Il Divo, che ha vinto anche il Premio Mario Monicelli per la regia di Paolo Sorrentino, e quello per la musica Ennio Morricone, andato alla colonna sonora di Teho Teardo. Anche la giuria di critici, con il compito di assegnare i premi di ambito più tecnico, ha premiato prevalentemente il film di Sorrentino, con un riconoscimento alla sceneggiatura firmato dallo stesso autore partenopeo (Premio Suso Cecchi D'Amico), la fotografia di Luca Bigazzi (Premio Giuseppe Rotunno), la scenografia di Lino Fiorito (Premio Dante Ferretti), ed i costumi di Daniela Ciancio (Premio Piero Tosi). L'altro grande titolo di punta della stagione appena trascorsa, Gomorra di Matteo Garrone, dopo la doppia delusione consecutiva degli Oscar e dei Golden Globe, ha riacquisito la sua aura positiva, ottenendo il Premio Tonino Guerra per lo straordinario romanzo-inchiesta di Roberto Saviano ed un premio tecnico per il miglior montaggio (Premio Roberto Perpignani) assegnato a Marco Spoletini.
Ma se la qualità dei due titoli di Garrone e Sorrentino non è certo una grande scoperta (come già i premi tributati ad un festival internazionale come Cannes manifestano), anche i due migliori attori italiani dell'anno non costituiscono una vera sorpresa: Silvio Orlando, già miglior attore a Venezia, ha infatti vinto il premio Gian Maria Volonté come protagonista Il papà di Giovanna, mentre a Donatella Finocchiaro, migliore attrice del Festival di Roma 2008, è stato tributato anche il premio Anna Magnani come dark lady del film Galantuomini di Edoardo Winspeare.
Già ampiamente acclamati alla Mostra di Venezia, Below Sea Level e Pa-Ra-Da sono stati infine premiati dalla giuria del pubblico come miglior documentario e miglior opera prima dell'anno. Dopo il premio Orizzonti Doc, il bel documentario sugli homeless d'America di Gianfranco Rosi ha vinto anche il Premio Vittorio De Seta), mentre il figlio di Gillo Pontecorvo, Marco ha vinto il premio intitolato alla memoria del fratello del direttore artistico di questa manifestazione, Francesco Laudadio, scomparso prematuramente nel 2005.