Tenera canaglia del cinema popolare
1950: nascono due uomini di nome John. Il primo, John Candy, muore nel 1994 a soli 44 anni. Il secondo, John Hughes, è morto ieri all'età di 59 anni. Due morti premature, destino crudele per coloro che sono stati gli emblemi della commedia anni Ottanta.
John Hughes, per gli amici Edmond Dantes (pseudonimo con il quale firmava alcune delle sue sceneggiature, preso in prestito da Il Conte di Montecristo), è stato uno dei registi (e sceneggiatori) di maggior successo nell'America disillusa del post renaissance. Non un "Autore", ci mancherebbe. Faceva ridere, raccontava piccoli spaccati di vita, sensibile e ironico. Sofisticato più di quanto si crederebbe per un regista del suo genere. Insomma, John Hughes è stato uno dei più grandi nel suo piccolo e scanzonato settore.
La sua carriera dietro la macchina da presa, dopo un film d'assestamento come Sixteen Candles - Un compleanno da ricordare (1984), prende subito la via maestra del grande successo l'anno successivo con due film icona di un decennio: The Breakfast Club e La donna esplosiva. Poi a seguire solo altri cinque film, tra i quali il celeberrimo Un biglietto per due (1987). Sgangherata avventura di Steve Martin alle prese con quel petulante bonaccione di John Candy, il film è diventato un cult della commedia targata Usa. Ma dopo aver diretto La tenera canaglia (1991), decide di dedicarsi esclusivamente alla sceneggiatura. E anche qua, mostrando un talento commerciale non indifferente, crea delle chicche leggendarie. Ed ecco allora che scrive cose come Mamma, ho perso l'aereo (1990), Beethoven (1992), La carica dei 101 (1996), Flubber (1997). Non più "squisito" com'era stato nel decennio precedente, ma altrettanto efficace.
E adesso è morto. Brat pack piangono, ma molti continueranno a sorridere (ri)vedendo i suoi lavori da scrittore d'immagini. Il cinema è anche divertimento tenero.