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Natale in disco sì, ma col cervello acceso

Nel film sono giovani bruciati, ma nella vita preferiscono calma e succo d'ananas!
di Claudia Resta

Il film

venerdì 8 febbraio 2008 - Incontri

Il film
Un film che parla di problemi sociali, di fenomeni alla portata di tutti e propri del quotidiano, come l'eccesso di velocità e l'abuso d'alcol e droghe: questo vuole essere il centro della pellicola diretta da Alfonso Bergamo, che coinvolge gli interpreti in una produzione piccola ma dalle basi ancorate nel jet set dei giovani attori. Proprio loro danno voce al disagio, ma soprattutto al messaggio d'onestà verso se stessi, che vorrebbe essere il cuore di 25/12 - Natale in Disco.

Yin e Yang
Ogni personaggio ha uno Yin e uno Yang, un bianco e un nero, a mio parere. Infatti, si denunciano i vizi di ciascuno, ma c'è, a mio parere, nella consapevolezza di questo e della possibilità di una vita diversa, anche un messaggio di vera purificazione" sostiene Alessia Fabiani. "In Sofia, per esempio" aggiunge Linda Santaguida "c'è la capacità d'amare con tutto il cuore, ma lei stessa fa anche l'errore di credere di poter cambiare le persone e questo, si sa, è impossibile. O almeno lo è secondo me". Di diverso avviso sono Andrea Iervolino e Alessandro Genova: "Non credo ci sia una distinzione così netta" spiega Genova "perché in Claudio il negativo e il positivo si mischiano, senza avere momenti distinti". "Anzi" obietta Iervolino "nel mio caso c'è solo un falso positivo, perché ogni lato mostra solo un'immensa debolezza".

Il messaggio arriverà?
Iervolino e Genova lo sperano, e confidano soprattutto nelle scene molto forti e di grande impatto, specie il finale. "Tutto il film è abbastanza lineare" conferma Iervolino "non ti mostra nulla di particolare, solo la vita di tutti i giorni... e quando vedi come finisce, ti rendi conto che potrebbe capitare anche a te". Concorda Santaguida: "Credo che daremo un messaggio positivo a tutti quei giovani che tendono a buttarsi via per niente. Basta riflettere per dieci minuti per capire che ci si può divertire anche senza droghe e senza correre!". "La soluzione, però, non sta negli orari dei locali" conclude la Fabiani "Né nel limite agli alcolici, ma nella propria testa".

Trasgressivi... ma non troppo
Il cast si schiera contro il fumo, l'alcol e le droghe. "Di norma in discoteca prendo una Coca Cola light, perché credo sia anche più chic" esordisce Santaguida "Sballarsi mi è sempre sembrato molto conformista... io preferisco sentirmi alternativa". "Anch'io" concorda Iervolino "Non bevo, non fumo e ordino di norma un succo d'ananas o di pera. Molti mi criticano spesso, ma resto della mia filosofia". Alessia Fabiani dice di aver smesso di andare a ballare: "Ormai ho trent'anni, non ci vado più da almeno cinque. Però ho sempre avuto la fortuna d'essere molto controllata da mio padre, quando ero più piccola, e dagli amici più cari, dopo, che mantenendo la testa sulle spalle mi hanno dimostrato che ci si può divertire senza sballare". Almeno uno ammette d'essere più umano, anche se responsabile: è Alessandro Genova. "Io vado a ballare, ma non fumo e non faccio uso di droghe. Sono stato quattro anni in Polizia e ho visto quali sono i problemi. Certo, ogni tanto la "ciucchina" ci sta anche, sono un essere umano... basta controllarsi".

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