Critico letterario e saggista, autore di numerosi opere, esordì nel cinema nel 1939 come soggettista di Terra di fuoco (diretto da M. L'Herbier) Agli anni del primo dopoguerra appartiene invece L'ebreo errante (1948), per il quale ottenne il Nastro d'argento, come premio speciale per il significato morale del soggetto. Negli anni successivi, il suo impegno nel cinema si è fatto saltuario.