Figlio di immigrati irlandesi entra nel cinema come attore per il regista David W. Griffith - con alle spalle un'esperienza di cantante di operette - diventa ben presto regista di una serie di pellicole comiche per la casa produttrice Biograph. Nel 1912, dopo aver accumulato una grande esperienza, fonda la Keystone: la più famosa casa produttrice di comiche nel mondo. Grazie alla sua supervisione vengono codificate, le regole e le strutture linguistiche di quella che verrà definita "slapstick comedy": sono in sostanza le vecchie comiche del cinema muto, basate su inseguimenti frenetici, macchine cariche di poliziotti funamboli all'inseguimento del malcapitato di turno (i "Keystone Cops" ), torte in faccia, acrobazie spesso al limite del pericolo vero e proprio. La scuola di Sennett costituisce la scuderia da cui escono praticamente tutti i comici americani del periodo muto. Ne facevano parte Charlie Chaplin, arrivato in America con la troupe di mimi diretta da Fred Karno; Buster Keaton, già malinconico e fanciullesco; Roscoe "Fatty" Arbuckle, il grassone simpatico e ingenuo; Mabel Normand, fanciulla pallida e delicata, ma spregiudicata e truffaldina; Harold Lloyd, il timido ragazzo con gli occhiali da tartaruga e la giacca a quadretti; Ben Turpin, famoso per i suoi roteanti occhi strabici; Harry Langdon, il "comico dal volto triste"; Ford Sterling, l'uomo grosso, forte e sicuro di sé, bersaglio preferito per tutte le beffe e gli imbrogli. Nel 1917 Sennett vende le sue quote della società e si associa alla Paramount, e l'anno seguente, la Keystone interrompe per sempre la sua attività. L'avvento del sonoro non viene superato brillantemente da Sennett, che continua a lavorare nel cinema come supervisore. In seguito la perdita dei suoi miglior attori (ormai avviati verso il successo personale) e la mancanza della creatività di un tempo, lo costringono a lavori sempre più marginali. "The King of Comedy" ("Il re della Comica") muore a ottant'anni, potendo vantare un Oscar speciale alla carriera conferitogli nel 1937.