C'è un sottile "file rouge" che lega Mirelle Enos ad altre attrici come Tilda Swinton e Jessica Chastain. Un filo rosso come le chiome di queste donne dal fascino imploso, interpreti prestate ai loro personaggi, privandosi spesso della vanità estetica tanto comune alle dive del grande schermo. Donna vera prima che personaggio pubblico, Mireille Enos, come loro, appare spesso struccata e scarna, immersa dentro figure femminili complesse, approfondite dai lunghi racconti della serialità televisiva. Senza mai perdere un'aura densa di carisma, Enos possiede una forza fragile, conserva dolcezza e coraggio, con l'etimologia del suo nome a confermarne il destino prestato al mondo dello spettacolo. Mireille: dal francese "ammirare".

Teatro, televisione, cinema: gradini di una carriera ascendente
Mireille Enos nasce a Kansas City (Missouri) il 22 settembre del 1975. Figlia di madre francese e di padre americano con origini scozzesi, è la quarta di cinque figli. Trasferitasi a Houston assieme alla famiglia, viene indirizzata dal padre missionario verso una formazione improntata sui valori del cristianesimo. Una volta adolescente, segue le orme della sorella Veronique e del fratello Jongiorni (entrambi attori), avviandosi verso il percorso artistico. Dopo il diploma in Arti sceniche e visive, frequenta la Brigham Young University dove vince una borsa di studio di recitazione. Come previsto dal'iter formativo di tanti attori, il passaggio dai palchi newyorkesi di Broadway (all'interno della Classic Stage Company) è una tappa obbligata e preziosa per affinare le proprie doti recitative. L'esordio davanti alla cinepresa avviene in televisione, attraverso fugaci apparizioni in fiction e serie celebri come Sex and the City. Agli inizi degli anni duemila il cinema è solo un intermezzo, come conferma il cameo nella commedia romantica Qualcuno come te (2001). Enos si dedica soprattutto a spettacoli teatrali itineranti, a progetti ambiziosi come la messa in scena di "Chi ha paura di Virginia Woolf?", performance che le vale una nomination al prestigioso Tony Award come migliore attrice. Molto apprezzata dalla critica, si immerge nel vasto panorama narrativo televisivo, prodigo di ruoli diversi e sperimentazione, partecipando a numerosi episodi delle più riuscite e stimate serie tv statunitensi (Crossing Jordan, Numb3rs, Medium, CSI: Miami, Lie to Me, Law & Order: Criminal Intent). Nel 2006 invece ottiene il suo primo ruolo di spessore in uno show televisivo che rievoca la sua fanciullezza vissuta a stretto contatto con il mormonismo. In Big Love (2006-2011) Enos affianca Bill Paxton e Amanda Seyfried in una storia dedicata al tema della poligamia lunga cinque stagioni. Il climax ascendente dell'attrice viene confermato da un altro ambizioso ed accurato prodotto televisivo. Enos diventa protagonista di The Killing (2011), remake della serie televisiva danese Forbrydelsen, racconto torbido che rievoca le atmosfere plumbee di Twin Peaks. Enos è abile nell'interpretare una detective consumata dall'estenuante ricerca di risposte in un contesto arido di umanità e prodigo di misteri ed eventi insoluti. La sua interpretazione convincente la porta ad un passo da un altro riconoscimento, ovvero l'Emmy Award come migliore attrice in una serie drammatica, ma soprattutto convince Hollywood a puntare su di lei. Non a caso, dopo il successo di The Killing, si susseguono prestigiose collaborazioni in film ad alto budget e con cast di prim'ordine. In Devil's Knot (2012) lavora assieme Colin Firth nella ricostruzione di una storia vera; nel classico film di genere Gangster Squad (2013) condivide lo schermo con Sean Penn e Ryan Gosling, mentre nel blockbuster World War Z (2013) diventa moglie di Brad Pitt in un'opera apocalittica che intende rivedere i canoni degli "zombie movie" e i tempi dell'azione, considerando le abilità e la velocità dei non morti messi in scena. Presto sarà al fianco di Ryan Reynolds e Rosario Dawson in Queen of the Night, racconto di un padre sulle tracce della figlia scomparsa, in attesa che Mireille Enos si faccia ammirare in nuove vesti, in altre delicate sfumature di rosso.