Sebbe ha quindici anni e vive con la madre in un appartamento troppo piccolo. Il ragazzo fa del suo meglio e non restituisce mai i colpi che riceve a scuola. Sebbe ama sua madre, perché non può fare altrimenti. Sebbe si rifugia tra i rifiuti e, nelle sue mani, cose morte riprendono vita perché egli ha il potere di creare. Lì si sente libero ma solo. Il suo distacco aumenta mano a mano che il mondo sembra rimpicciolire intorno a lui fino a che, un giorno, si ritrova completamente solo, senza nessuno su cui contare, eccetto sua madre. Ma quando anche lei lo delude, il mondo di Sebbe va in pezzi.