Il racconto romanzato, eccessivo e dichiaratamente sopra le righe di una famiglia reale più impegnata a divertirsi che a governare il paese. La serie è disponibile in anteprima su TIMVISION.
Scritto dall’americano Mark Schwahn, già autore del teen drama One Tree Hill, e andato in onda la prima volta nel 2015, il royal british drama The Royals è diventato rapidamente il guilty pleasure del pubblico inglese. Recensendo la prima stagione, il quotidiano britannico The Guardian ne dava una definizione fulminante e geniale: “È come I Tudors, ma scritto da un gruppo di emo diciassettenni fan di Gossip Girl”. E il paragone con la serie glamour teen di Josh Schwartz, benché caustico, non era casuale. Basato sulle immaginarie vicende di un’immaginaria corte inglese moderna, The Royals è il racconto romanzato, eccessivo e dichiaratamente sopra le righe di una famiglia reale più impegnata a divertirsi (nella più larga accezione del termine, droga, festini e omicidi inclusi) che a governare il paese.
... ma anche no, se la regina in questione ha il carattere, l’ambizione (e il cattivo gusto) della Queen Helena della saga di The Royals.
A capo della famiglia c’è Queen Helena Henstridge, interpretata dalla britannica Elizabeth Hurley, regina-mantide posh con un serio problema di competizione con la figlia Eleanor (Alexandra Park) - principessa fashion victim con più seri problemi di tossicodipendenza da gestire. In linea diretta per la successione al trono c’è il principe William detto Liam - sorta di iperbole americana del principe Harry - di volta in volta perso dietro alle gonne (sbagliate) di donne senza un briciolo di sangue blu nelle vene. E il re? Ai re, come nelle peggiori tradizioni di famiglia, succedono sempre cose bruttissime. E The Royals non è da meno, specialmente se tutto d’un tratto - è il caso della prima stagione - il re si sveglia depresso e con l’idea di abbattere la monarchia. Con un referendum.
Adatta al pubblico che ama gli eccessi, anche e soprattutto quando flirtano con il trash, The Royals è una sorta di telenovela 2.0 in cui dramma e leggerezza non conoscono mezze misure, i personaggi seguono traiettorie estreme e concetti come realtà o realismo sono messi fuori dalla porta sin dalla sigla iniziale, al grido di Everybody Wants to Rule the World dei Tears for Fears.
“Non andrà avanti per più di una stagione”, tuonavano i critici più rigidi nel 2015, ricordando come The Royals fosse il primo sceneggiato originale dello stesso canale via cavo, E!, autore dei reality trash della famiglia Kardashians. E invece The Royals è andato avanti, felicemente, per tre stagioni fino a oggi. God save The Royals: quando i personaggi sono così sfacciati, è davvero difficile non amarli.