Attrice a 360° impegnata non solo con teatro e cinema, ma anche nella danza, Licia Maglietta vanta un curriculum interessante in grado di spaziare anche tra i generi. Dovendo scegliere un titolo impossibile non menzionare Pane e tulipani che le consegna una serie di riconoscimenti e la consacra definitivamente.
Studi e primi approcci al mondo dello spettacolo
Napoletana dal 1954, Licia Maglietta si laurea in architettura e studia con Eugenio Barba e Jerzy Grotowski seguendo seminari di teatro con maestri internazionali. Dopo esperienze filodrammatiche che la portano a esordire nel 1974 al Centro Culturale Giovanile di Napoli ne "Gli Orazi e i Curiazi" di Brecht per la regia di Amedeo Forte, inizia la sua carriera teatrale prima nel gruppo Falso Movimento della quale è socia fondatrice (si possono citare "Tango glaciale" del 1982; "Febbre gialla" del 1984 e "Ritorno ad Alphaville" del 1986) per poi passare in quello dei Teatri Uniti ("Seconda generazione" del 1988; "L'uomo dal fiore in bocca" del 1990; "Rasoi e insulti al pubblico" del 1991; "Riccardo II" del 1993).
L'incontro con il conterraneo Mario Martone fa nascere un lungo sodalizio artistico preceduto, però, dalla collaborazione con Carlo Cecchi che dirige l'attrice ne "La locandiera" nel 1993 e in "Leonce e Lena" nel 1994. La vera consacrazione sulla scena, però, arriva in maniera completamente autonoma e "personale" grazie a uno spettacolo da lei ideato e messo in scena nel 1995 dopo l'incontro con la poetessa Alda Merini, dal titolo "Delirio amoroso", costituito da un monologo che racconta la vita della poetessa e delle sue tragiche esperienze in manicomio. Uno spettacolo che è tra le prove più significative e intense della sua carriera.
Il sodalizio con Martone e il debutto al cinema
È degli anni '90 il suo debutto al cinema, anche se già nel 1985 è Nella città barocca di Martone e prima ancora in tre film tv: "Tango glaciale" del 1984, "Otello" del 1985 e "Perfidi incanti" di Mario Martone sempre del 1985.
I film ai quali prende parte diretta da Martone sono altri tre, oltre al già citato Nella città barocca e sono: nel 1992 Morte di un matematico napoletano nel quale interpreta Emilia, nel 1993 Rasoi, tratto dall'omonimo spettacolo teatrale di Enzo Moscato del 1991 e nel 1995 L'amore molesto nel quale interpreta la madre della protagonista, Amalia, da giovane che le vale il Sacher d'oro come miglior attrice non protagonista.
A questi fa seguito RDF - Rumori di fondo di Claudio Camarca del 1996.
L'incontro con Silvio Soldini e il successo di Pane e tulipani
Dopo aver recitato accanto a Valeria Golino in Le acrobate nel 1997, dirette da Silvio Soldini, nel 1999 indossa i panni della casalinga Rosalba nella celebre commedia del regista Pane e tulipani, aggiudicandosi un Nastro d'argento, un Ciak d'oro e un David di Donatello come miglior attrice protagonista.
In parallelo a due miniserie di fine anni '90, Una sola debole voce e Provincia segreta, nel 2004 il Presidente Ciampi le conferisce il titolo di Cavaliere della Repubblica per Meriti Artistici. Continua, poi, il suo impegno a teatro con i suoi spettacoli "Manca solo la Domenica" da un racconto di Silvana Grasso, in tournée in Italia e in Europa, e "La grande occasione" di Alan Bennett. Facendo un salto avanti nel tempo si arriva al 2011 quando affianca Franca Valeri in "Non tutto è risolto" per un omaggio alla grande artista. È poi in tournée, firmando regia, scene e drammaturgia, con "Il difficile mestiere di vedova" da un altro racconto di Silvana Grasso, con il concerto-melologo "Ballata" dall'opera della poetessa premio Nobel Wislawa Szymborska e con numerose letture.
Gli anni 2000
Del 2001 è Luna Rossa di Antonio Capuano, una versione contemporanea dell' "Orestea" di Eschilo, presentato in Concorso al Festival di Venezia. Ma due anni dopo torna a essere diretta da Silvio Soldini in Agata e la tempesta nel ruolo di protagonista. L'anno successivo è Stella nell'esordio alla regia della scrittrice Susanna Tamaro Nel mio amore. Nel 2007 è nuovamente al cinema nel ruolo di Chiara con Viaggio in Italia - Una favola vera di Paolo Genovese e Luca Miniero, al fianco di Antonio Catania.
Ma all'inizio degli anni 2000 è molto impegnata tra teatro, che rimane la sua grande passione, e la tv. Per questa è diretta prima da Silvio Soldini nel 2005 in Delirio amoroso, poi nel 2008 da Fabrizio Costa in Paolo VI - Il Papa nella tempesta e nel 2009 è nella miniserie Sissi. I tre titoli televisivi più recenti sono la miniserie Una pallottola nel cuore di Luca Manfredi, dal 2014 al 2016, la serie tv In Treatment dal 2013 al 2016 nella quale, diretta da Saverio Costanzo, interpreta Anna, supervisore dello psichiatra Giovanni Mari, interpretato da Sergio Castellitto, e la serie Tutto può succedere dal 2015 al 2018.
Torna al cinema nel 2018 per il documentario sulla cantante lirica Emma Carelli, dal titolo La prima donna, diretta da Tony Saccucci, e con questa interpretazione vince il Nastro d'Argento.
Sono, poi, del 2024 due film che la mantengono sul grande schermo. Il primo è un drammatico thriller, Una storia nera di Leonardo D'Agostini, tratto dall'omonimo romanzo di Antonella Lattanzi. Il secondo è, invece, una divertente commedia, Una famiglia sottosopra di Alessandro Genovesi.
Accanto a tutto questo non vanno dimenticate le esperienze in sala doppiaggio, la prima per Brucio nel vento di Silvio Soldini del 2002 in occasione del quale presta la voce al personaggio di Line e la seconda per il film d'animazione diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud del 2007 Persepolis nel ruolo della madre della protagonista.