Attore francese, Jean-Christophe Bouvet è figlio d'arte (sua madre è l'interprete Paulette Bouvet). Nato a Parigi, comincia a studiare arte drammatica sotto Jean-Laurent Cochet al teatro Edouard XVII, poi si interessa al cinema, alla linguistica e alla psicanalisi, formandosi all'Université de Paris VIII. Diventato assistente regista di Téchiné e Chabrol, lavora parallelamente con loro sia nelle vesti di aiuto regista che in quelle di attore e sceneggiatore.

I film più importanti
Dopo essere apparso per la prima volta al cinema con Decameron francese (1971) di Jacques Scandelari, ha il suo primo ruolo importante nel film La machine (1977) di Paul Vecchiali, all'interno del quale interpreta un condannato a morte per l'omicidio di una bambina.
Attore prediletto di Jean-Claude Biette, Sofia Coppola, Jean-Luc Godard, Jean-Claude Guiguet, Alain Berbérian, Maurice Pialat, Luc Moullet, Raoul Ruiz e Claude Zidi, si impone spesso con i ruoli di uomini difficili: pluriomicidi, maniaci, pervertiti. Fra i tanti film ai quali partecipa non si può non citare: Sotto il sole di Satana (1987) con Gérard Depardieu; Niente baci sulla bocca (1991); Notti selvagge (1992); Quattro delitti in allegria; Fagottino al cioccolato (1998); Retroverso (1999); e I passeggeri (1999).

Altri film
Nel 2000 veste i panni del Generale Bertineau, padre di Marion Cotillard, e futuro suocero di Samy Naceri, nel pasticciato e caotico Taxxi 2 di Gérard Krawczyk. Lo si vedrà anche in: Alla rivoluzione sulla due cavalli (2001); La nostra musica (2004); La commedia del potere (2006); Triplice inganno (2006); Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola; L'autre Dumas (2010) e Asterix e i bretoni (2012), dove ritroverà Depardieu; e Venere Nera (2010).

In tv
Fra le sue apparizioni televisive le miniserie: Les jurés de l'ombre (1987); En Case de bonheur (1989); Il conte di Montecristo (1999) e Compagni di strada (2007).