Cinema italiano di pochi titoli: almeno questo è quello che si pensa prendendo in esame la filmografia dello sceneggiatore e regista Giancarlo Scarchilli. Eppure non bisogna farsi trarre in inganno. Pochi ma buoni. Come dice il detto. Poche opere (tre), ma molto particolari ,tutte realizzate nell'arco di dieci anni e meritevoli di una riscoperta da parte del pubblico. Autore gradevole, che dirige ottimamente formidabili cast tutti Made in Italy, si cimenta soprattutto con la commedia accarezzata da tocchi romantici.
Scrittore di poesie e racconti, arriva alla settima arte proprio passando per la letteratura. Nasce cinematograficamente con Sergio Citti che lo coinvolge nei film Due pezzi di pane (1978 - con Vittorio Gassman e Philippe Noiret), Minestrone (1980, con Roberto Benigni, Franco Citti, Ninetto Davoli e Giorgio Gaber) e Sogni e bisogni (1984-85, con Giulietta Masina, Carlo Verdone e Ugo Tognazzi) in qualità di collaboratore alla regia e alla sceneggiatura.
Nello stesso periodo viene chiamato da Vittorio Gassman per collaborare alla regia e alla sceneggiatura del film Di padre in figlio (1978-82 - presentato al Festival di Venezia). A questo film prende parte, occasionalmente, anche come attore. Cosa che ripeterà, nel 2002, in Ultimo stadio.
Negli anni Novanta affianca all'attività di sceneggiatore quella di regista cinematografico. Esordisce alla regia cinematografica con Mi fai un favore (1997), con Ornella Muti, Alessandro Gassman, Claudio Bigagli, Marisa Merlini. Prosegue con I fobici (1999), con Sabrina Ferilli, Rodolfo Laganà, Luca Laurenti, Daniele Liotti, Gianmarco Tognazzi. Dopo Scrivilo sui muri (2007), film con Cristiana Capotondi, Primo Reggiani, Ludovico Fremont, Anna Galiena, dirige Essere Riccardo... e gli altri (2013), The King of Paparazzi (2018) e Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova (2022).