Grasse risate, anzi grassissime.
Eric Idle è uno dei fatidici nomi che hanno portato sul grande schermo la comicità dei Monty Python, superando la soglia televisiva, trasformando il gruppo da fenomeno catodico a fenomeno di costume e arrivando a cambiare l'umorismo di un'intera nazione e non solo.
Armato di pazienza e di buona volontà, con quel pizzico di follia necessaria perché l'ironia presentata dal gruppo comico fosse sottile, nonsense e satirica quel tanto che bastava per piacere agli inglesi, l'attore scoprì molto presto che l'impegno profuso sarebbe stato ripagato con la gloria eterna.
Con il resto dei Monty Python e la loro micidiale blasfemia, Idle confermò la propria vocazione internazionale per l'irriverenza, portando all'interno dell'approccio farsesco la riflessione politica e sociale britannica e mondiale e dimostrandosi l'erede della tradizione del music hall, di Lewis Carrol e di Edward Lear.
Titolo dopo titolo, sketch dopo sketch, ha saputo mettere in scena le contraddizioni contemporanee, trasformandosi in una grande star e un indiscusso maestro che ha fatto ridere il mondo superando crisi contemporanee, guerre, conflitti sociali, derive autoritarie e cambiamenti climatici.
Infanzia e studi
Nato nel 1943 a South Shields, figlio di un'infermiera e di un sergente della Royal Air Force, Eric Idle rimane orfano di padre a causa di un incidente stradale avvenuto nella notte di Natale del 1945, quando lui aveva solo due anni. L'evento costringerà lui e la madre a trasferirsi a Swinton, nel Lancashire, presso la dimora della nonna materna e, dopo aver trascorso gran parte della sua infanzia a Wallasey, nel Cheshire, frequenta la St George's Primary School. Ma sua madre aveva difficoltà a far fronte a un lavoro a tempo pieno come quello ospedaliero e parallelamente a occuparsi di lui, soprattutto dopo la morte della nonna avvenuta quando lui aveva sette anni, così fu costretta a iscriverlo al pensionato Royal Wolverhampton School, che a quel tempo era un istituto di beneficenza dedicato all'educazione e al mantenimento dei bambini che avevano perso uno o entrambi i genitori.
Fu un distacco particolarmente duro per il bambino e, per di più, in un ambiente molto violento, che presentava frequenti episodi di bullismo. Sopravvisse a questo clima non facile diventando il buffone della scuola, ascoltando Radio Luxembourg sotto le lenzuola e guardando la squadra di calcio locale, la Wolverhampton Wanderers. Anche se il piacere più grande era scappare per andare al cinema a vedere i film con Elizabeth Taylor.
Iscrittosi al Pembroke College a Cambridge, dove studia lingua inglese, si unisce a prestigiosi club universitari, alcuni anche legati a spettacoli comici come i Footlights, che gli diedero l'opportunità di conoscere Tim Brooke-Taylor, Bill Oddie, Graham Chapman e John Cleese. Diventato presidente del club nel 1965, cominciò proprio con gli ultimi due amici a lavorare nel mondo dello spettacolo come comico.
Il debutto televisivo
Il debutto arriva con la serie comica televisiva Do Not Adjust Your Set, che gli farà conoscere Terry Jones e Michael Palin, nonché Terry Gilliam, che aveva fornito le animazioni per lo show. Nel cast, entrarono anche David Jason e Denise Coffey.
Intanto, Idle lavorava anche nella serie comica At Last the 1948 Show e, parallelamente, portava avanti il suo lavoro di autore comico per il nuovo gruppo comico che si stava formando: i Monty Python.
Il successo coi Monty Python
Accomunati dalla volontà di ribellarsi alla rigidità delle convenzioni comiche dell'epoca, nascono infatti i Monty Python, un collettivo umoristico britannico, che sarà attivo soprattutto tra il 1969 e il 1983, formato da Idle, ma anche da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Terry Jones e Michael Palin.
Con una satira che si distingueva per un taglio brillante e intellettuale, capace di mescolare tecniche tradizionali con soluzioni innovative, autoreferenzialità e una fitta rete di rimandi culturali, cominciarono a proporre prima separatamente e poi in gruppo alcuni sketch in varie trasmissioni televisive e radiofoniche ("I'm Sorry, I'll Read That Again", The Frost Report, Twice a Fortnight, We Have Ways of Making You Laugh, How to Irritate People, The Complete and Utter History of Britain).
A volte respinti perché giudicati troppo eccentrici, ma sempre anticonvenzionali, si imposero nel piccolo schermo britannico con il programma Monty Python's Flying Circus, che andò in onda dal 1969 al 1974, andando incontro a un successo nazionale incredibile.
Il contributo di Idle ai Monty Python si distingue per una vera e propria fascinazione verso il linguaggio e i meccanismi della comunicazione. Molti dei suoi personaggi erano infatti costruiti attorno a tic verbali e giochi di parole (dall'uomo che parlava in anagrammi a quello che invertiva l'ordine dei vocaboli, fino al macellaio che alternava brutalità e gentilezza ogni volta che apriva bocca). Numerosi sketch da lui scritti si basano invece su monologhi interminabili (come il cliente dell'Agenzia di viaggi che non riusciva a smettere di raccontare le sue disastrose vacanze) e spesso Idle prendeva di mira la retorica artificiale e i registri innaturali dei conduttori televisivi.
Considerato anche un imitatore perfetto, proponeva pezzi spesso in linea con lo spirito degli adolescenti dell'epoca che, a quei tempi, costituivano la maggior parte dei fans del gruppo. Non a caso, in alcuni numeri che affrontava le ossessioni della loro contemporaneità (la musica pop, la libertà sessuale, le droghe), caratterizzandole con doppi sensi, allusioni erotiche e altri temi giudicati scabrosi dai ben pensanti inglesi. Anche chitarrista di talento, aveva composto gran parte dei numeri musicali del gruppo.
I lavori in solitaria
Quando poi i Monty Python si sciolsero, nel 1973, intraprese una fortunata carriera da solista in radio e fu autore dello sketch show della BBC2 Rutland Weekend Television (RWT), lavorando fianco a fianco con David Battley, Henry Woolf, Gwen Taylor e Terence Bayler.
Al cinema coi Monty Python
Cinematograficamente, dopo aver esordito in E... ora qualcosa di completamente diverso (1971), sempre coi Monty Python, Idle viene molto apprezzato per Monty Python e il Sacro Graal, all'interno del quale reinventa coi colleghi la leggenda arturiana in un linguaggio comico radicalmente parodistico, unendo sketch apparentemente scollegati in un racconto coerente e memorabile.
Il pubblico applaudì il modo in cui la troupe trasformò il mito di Re Artù e della ricerca del Graal in questa sequenza di gag assurde (come i cavalieri che galoppano su noci di cocco o il coniglio assassino), rompendo la solennità della tradizione medievale e imponendosi come capolavoro della comicità surreale. La critica invece ne rimase estasiata e scrisse "nessuno ha mai messo la brillantezza al servizio della sciocchezza come i Python".
Oggi, la pellicola è universalmente riconosciuta come un classico intramontabile e ancora celebrata per la sua capacità di trasformare la tradizione in un laboratorio di influente ironia.
A questi titoli, si aggiungono All You Need Is Cash (1978), il blasfemo Brian di Nazareth (1979), lo spassoso Barbagialla, il terrore dei sette marie mezzo (1983) e Monty Python - Il senso della vita (1983).
Altri film
In seguito, Idle lavorerà anche a Ma guarda un po' 'sti americani! (1985) di Amy Heckerling e sarà diretto dall'amico Terry Gilliam nel suggestivo Le avventure del barone di Münchausen (1988).
Nel 1990, sarà in coppia con Robbie Coltrane in Suore in fuga (1990), mischiando il comico e il poliziesco alla maniera di Danny Kaye, poi dividerà il set con Rick Moranis in Duca si nasce! (1993) e si dedicherà ad alcune pellicole per l'infanzia come Casper (1995) e Il vento tra i salici (1996).
Apparso nel mockumentary Hollywood brucia nel 1997, da quell'anno in poi latiterà il grande schermo come attore, preferendo dedicarsi alla carriera di doppiatore di cartoni animati.
Tornerà in carne e ossa sul set solo con Hollywood Homicide (2003), poi seguito dal fiabesco Ella Enchanted - Il magico mondo di Ella (2004), ma tornando repentinamente al doppiaggio.
L'importanza del genere fiabesco e legato all'infanzia
Il genere fiabesco stregherà particolarmente l'attore che, già nel 1982, venne molto apprezzato per la sceneggiatura e la regia dell'episodio "Il principe ranocchio" del telefilm Nel Regno delle fiabe, ideato da Shelley Duvall. Trasformando una fiaba classica dei Grimm in una commedia surreale e brillante, fondendo il linguaggio fantasy con l'umorismo tipico dei Monty Python, Idle introdusse gag e situazioni assurde che rompevano la solennità del racconto, rendendolo accessibile e divertente anche per un pubblico adulto. Merito anche di un cast eccezionale che vedeva Robin Williams come principe ranocchio, Teri Garr come principessa e Rene Auberjonois come re.
In questo modo, riuscì a esaltare la comicità scritta con ritmo vivace e imprevedibile, sfruttando l'improvvisazione propria e di Williams e rispettando la struttura della fiaba ma reinterpretandola con un linguaggio contemporaneo, dove la morale divenne un gioco teatrale in equilibrio tra tradizione e modernità.
Considerato un episodio "isterico", ma superbo, aprì la strada al successo della serie, che poi lo portò anche verso altre collaborazioni con il piccolo schermo. Idle, infatti, lavorò a Il giro del mondo in 80 giorni (1989) e Attenzione: fantasmi in transito (2002).
Vincitore di un Grammy
Eric Idle è anche un pluricandidato ai Grammy (soprattutto nella sezione Spoken Word Album for Children e Best Comedy Recording), ottenendone uno nel 2006 per il Best Musical Show Album, realizzato assieme al cast di "Monty Python's Spamalot", sua commedia musicale basata proprio sul lungometraggio Monty Python e il Sacro Graal.
Un risultato importante che è derivato dall'aver saputo spaziare tra teatro musicale e produzioni per bambini.
Vita privata
Eric Idle è stato il marito dell'attrice Lyn Ashley dal 1969 al 1978. L'unione lo ha fatto diventare padre di un figlio. Una volta divorziato, si è risposato con la collega Tania Kosevich, dalla quale ha avuto una figlia.