Un esordio che è già storia. Il cinema sudanese alla ribalta internazionale con una parabola morale molto femminile. Drammatico, Sudan2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il dramma di una donna che cerca di fare i conti con una colpa inconfessabile. Espandi ▽
2005, Khartoum, nel nord del Sudan. Mona è una donna musulmana che vive una vita agiata dopo aver abbandonato la carriera di cantante per volere del marito Akram. All'opposto, Julia è invece cristiana e vende pane per strada, aiutando come può il marito Santino e il figlioletto Daniel. I destini delle due donne si legano in modo indissolubile in seguito a un piccolo incidente dalle conseguenze catastrofiche che coinvolge anche la famiglia di Julia, e che per Mona vorrà dire fare i conti con il senso di colpa e con il segreto.
Con l'esordio alla regia, l'autore Mohamed Kordofani fa già la storia del paese, portando il cinema sudanese alla ribalta internazionale in una serie di prime volte tra candidature e premi.
Nello scrutare con la macchina da presa il volto di Eiman Yousif, che interpreta Mona, Kordofani cerca una risposta a nodi esistenziali impossibili da sciogliere, studiando il senso di colpa della donna ma anche la sua rigida determinazione attraverso gli anni. Così il film si espande dal dramma familiare verso un implicito thriller politico, anche se il genere di riferimento resta quello della morality tale. Recensione ❯
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Più audace e riuscito del primo capitolo, un film che si cimenta in una via concettuale a sociologica dell'orrore. Horror, USA2024. Durata 127 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La pop star Skye è costretta a confrontarsi con il suo passato oscuro per riprendere in mano la sua vita prima che vada in pezzi. Espandi ▽
Kyle ha subito il contagio del demone ed è obbligato a esporre qualcun altro a un trauma violento - omicidio o suicidio - affinché lo spirito si trasferisca in un nuovo vascello. La catena si propaga fino ad arrivare a Skye Riley, popstar di fama mondiale, che assiste al suicidio dell'amico e spacciatore Lewis Fregoli: Skye, ignara del contagio, inizia ad avere allucinazioni traumatiche, che crede di ricollegare al suo passato turbolento di depressione e tossicodipendenza. Mentre la sua situazione personale la porta a imbarazzanti incidenti in eventi pubblici, un infermiere, Morris, la contatta per spiegarle a cosa sta andando incontro e proporle una via di fuga.
Naomi Scott sfoggia doti di attrice inattese, trasmettendo in maniera credibile le angosce di una popstar amata e desiderata da tutti, ma incapace di vivere in maniera serena. Il modello di riferimento è certamente la Britney Spears del famigerato esaurimento nervoso.
Seppur meno spaventoso del primo episodio, Smile 2 è più audace e riuscito: potrebbe rappresentare una tardiva ma meritata rampa di (ri)lancio per la carriera di Scott, nonché un preludio a nuovi episodi del franchise. Recensione ❯
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Una riflessione metaforica sulle macerie culturali della società oscurata da una scrittura che vuole spesso spiegare il 'senso della vita'. Drammatico, Italia2024. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dante Mezzadri vuole rivedere un vecchio amico, soprannominato l'Iguana, che ha perso di vista da molti anni, e che è riuscito a far diventare la loro comune passione giovanile per la poesia in un lavoro, diventando scrittore e poeta famoso. Espandi ▽
Dante Mezzadri viene ricontattato dopo oltre vent’anni dal suo vecchio amico Iguana che è diventato un poeta famoso. Lui invece non ce l’ha fatta ma continua ad avere comunque la stessa ambizione. Stanco delle comodità della vita borghese, abbandona la moglie e va a vivere sul litorale romano dove si arrangia come può. Dopo aver fatto stampare e rilegare le sue poesie, cerca di venderle ma non interessano a nessuno. Ormai rimasto senza soldi, è costretto ad arrangiarsi e gli capita anche di rubare al supermercato. Poi crede di trovare la soluzione ai suoi problemi economici dopo essersi messo a vendere la ‘pillola del cannibale’ per conto di due giovani spacciatori che viene subito comprata dagli stessi clienti che invece prima rifiutavano le sue poesie. Ma ben presto si rende conto che questa droga è molto pericolosa. C’è l’attesa infinita di un appuntamento che viene continuamente ritardato. Scorrono le immagini sfocate del tempo passato, dei sogni e delle ambizioni giovanili mai realizzati o anche le visioni di ‘feste principesche di un’epoca mai vissuta’. Il poeta perduto è una riflessione sul consumismo e sull’aridità sentimentale che individua la sensazione di straniamento proprio nel momento in cui crea collegamenti/contrasti di montaggio tra immagini diverse come in un film sperimentale. Il film però non trova quasi mai il punto d’incontro tra la ricerca visiva e una struttura narrativa che si regge in piedi a fatica, alimentata da una voce fuori-campo che rischia di voler cercare la metafora a tutti i costi spiegando 'il senso della vita'. Recensione ❯
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Una compilation horror in un film molto abile a sfruttare tutte le sue intuizioni. Horror, USA2024. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La caccia a un serial killer diventa un fatto personale per un agente dell'FBI. Espandi ▽
Anni '90. La giovane agente del FBI Lee Harker, poca esperienza ma molto intuito, è reclutata dal veterano agente Carter per indagare su una serie di brutali omicidi-suicidi avvenuti nell'Oregon. Tra le vittime ci sono degli elementi in comune: il capofamiglia fa fuori tutti gli altri e poi si toglie la vita; le figlie femmine assassinate festeggiano il compleanno nel 14 del mese. Ma ci sono delle zone d'ombra anche nella vita di Lee, che ha quasi paura degli altri e cerca di evitare qualunque contatto umano se non ci si trova costretta come nel caso in cui Carter le fa conoscere sua moglie e sua figlia piccola. Intanto, dopo ogni omicidio vengono rinvenute delle lettere dai caratteri incomprensibili in cui è riconoscibile solo la firma, Longlegs, che Lee inizia a decifrare facendosi aiutare dal suo sesto senso. Nel corso delle indagini viene a galla che l'agente ha avuto un legame con il killer ma è proprio questa rivelazione che la rende ancora più determinata a risolvere il caso. Recensione ❯
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Zeffirelli racconta Francesco di Assisi, con un film potente. Ribellandosi contro l'establishment, sia laico che religioso. Biografico, Italia1972. Durata 137 Minuti.
La storia di San Francesco reinterpretata da Franco Zeffirelli vuole essere una sorta di allegoria della contestazione giovanile dei nostri anni. Espandi ▽
Francesco, figlio di Pietro di Bernardone, torna dalla guerra ferito nell'animo. Gli è difficile però tornare alla vita agiata di un tempo. Quando poi viene a diretto contatto con le terribili condizioni di lavoro dei dipendenti di suo padre la scelta per lui è una sola. Opta, insieme ad un ristretto gruppo di amici, per la povertà assoluta impegnandosi nella costruzione della chiesa di San Damiano. A loro si unirà Chiara. Avranno contro ricchi e potenti.
Zeffirelli porta sullo schermo la gioventù di Francesco di Assisi che accosta, nella sua ribellione a ricchezza e consumismo, a quella di molti movimenti giovanili dell'epoca.
Zeffirelli, uomo politicamente non certo collocato a sinistra, mostra qui una propensione alla rivolta contro l'establishment, sia laico che religioso. Attraverso Francesco che si spoglia nella piazza di Assisi davanti al padre e al vescovo mette a nudo il proprio animo contestatario. La battuta di un alto prelato che chiude il film ne suggerisce l'amara e disincantata consapevolezza senza però offuscare la grandezza, anche sul versante ecologico ante litteram, di un uomo che continua a parlare sia a chi crede che a chi è non credente. Recensione ❯
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Viggo Mortensen rivisita i codici del western declinandoli al femminile e arricchendoli di suggestioni originali. Drammatico, USA2023. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Far West, anni '60 del 1800. Una coppia di immigrati tenta di costruirsi faticosamente una nuova vita in una San Francisco corrotta. Espandi ▽
Il punto di vista sulla conquista del West è femminile, una donna québécoise si stabilisce in Nevada nel 1860 e combatte la sua guerra mentre il suo uomo è al fronte a combattere quella assurda degli uomini. Viggo Mortensen si impegna in un processo di riflessione e di decostruzione del suo doppio fallocratico. Almeno nei film che sceglie di dirigere. Dopo aver interpretato un figlio gay (Falling - Storia di un padre), sceglie un'eroina alle prese con la vigliaccheria maschile in tutte le sue espressioni, che si tratti del marito assente o dei predatori che si aggirano come avvoltoi intorno alla vergine vestale. Uomo orchestra - è attore, sceneggiatore, regista e compositore -, l’attore rivisita i codici del genere, li declina al femminile e li arricchisce di suggestioni originali (i riferimenti ai cavalieri del romanzo arturiano, la cultura francese dell’eroina…), muovendosi tra passato e presente e interessandosi al destino di una donna che coltiva giardini, mette fiori nelle pistole e recide le ingiunzioni patriarcali. Recensione ❯
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Una commedia realistica divertente e amara, che ha un tono apparentemente leggero ma sa andare in profondità. Commedia, Drammatico - Germania2024. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dramedy che affronta in maniera coinvolgente e realistica il tema del nostro rapporto quotidiano con l'alcool. Espandi ▽
Mark ha una dipendenza dall’alcol anche se lo nega. Durante il giorno è un apprezzato capo cantiere edile ma appena esce dal lavoro sente il bisogno di bere e trascorre la sua vita notturna nel suo locale preferito di Berlino assieme agli amici. Una notte però viene fermato dalla polizia e gli viene ritirata la patente. Per riaverla deve seguire un corso per superare un esame medico-psicologico. Qui conosce Helena, un’insegnante con cui spesso si ubriaca spesso. Ma con il suo migliore amico Nadim aveva anche scommesso che non avrebbe più toccato nessun alcolico fino a quando non avrebbe riavuto la patente. Pensa di rimettersi presto in carreggiata ma si accorge di perdere colpi, soprattutto sul lavoro. Così si rende conto che il suo problema è più serio di quanto credeva. L’ultimo drink ha la struttura di una commedia realistica. Non forza la mano e si tiene lontano da giudizi moralistici. Accompagna soltanto il suo personaggio verso la consapevolezza della propria dipendenza che viene mostrata in maniera credibile proprio per come mette in evidenza l’incapacità di riuscire a seguire la volontà di cambiare vita. Il tono sembra leggero ma in realtà sa andare in profondità. Ottima la prova dei due protagonisti Frederick Lau e Nora Tschirner. Nelle scene in cui sono insieme, sembrano trovarsi ad occhi chiusi. Recensione ❯
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Un film che ama sorprendere, dove il peso dell'esistenza si fonde con la tenerezza. Commedia, Italia2024. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un romanzo di formazione per sognatori. Un narratore muto, una realista rivoluzionaria e un irriducibile sognatore dentro una Milano carezzata dalla nebbia, romantica e complessa, nascosta e irresistibile Espandi ▽
Gollum (così lo chiamano i bulli) non sa parlare e si esprime sprayando sui muri. Un giorno incontra Frank che invece con le parole è abile tanto da poter vendere compiti di italiano e non solo. Quando compare Nina, sedici anni, e già una figlia con il malavitoso "Il Duce", la vita cambia per tutti e tre.
Paola Randi ci propone una Milano inedita e personale tracciando un percorso in cui una realtà trasfigurata e il peso dell'esistenza si fondono con la tenerezza.
Un film che ama sorprendere quello di Randi che però non utilizza mai la sorpresa fine a sé stessa. A partire dal prologo in cui ci viene descritto in dettaglio un furto di rame da una fabbrica si apre una continua scoperta. Prima si tratta dei pensieri di un narratore che non sa parlare ma riesce ad inserirci in ogni situazione e a descriverci il proprio rapporto con la realtà che lo circonda. Recensione ❯
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Un dramma familiare dai sentimenti emozionanti che trova la misura della vita. Drammatico, Nuova Zelanda2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dramma con Charlotte Rampling nei panni di una donna che fa i conti con se stessa. Espandi ▽
Nuova Zelanda, anni '90. Sam, un diciassettenne che vive in collegio, torna a casa nel weekend per conoscere la nonna Ruth, ammalata e con una gamba rotta, fatta venire dal padre fin dall'Inghilterra. Incapace di accettare la morte della madre e furente con il padre, Sam è per di più costretto a occuparsi di Ruth - ex fotografa arrogante, intransigente e alcolizzata - quando il padre è costretto per affari a fare ritorno in Europa. Tra nonna e nipote il rapporto non sarà facile, ma anche grazie alla mediazione dell'infermiera Sarah i due troveranno un terreno d'incontro proprio nei reciproci caratteri scontrosi, affrontando con coraggio gli ultimi giorni di vita della donna.
L'attore sudafricano (cresciuto in Nuova Zelanda) Matthew J Saville esordisce nella regia con un dramma familiare dai sentimenti soffocati, ma non per questo meno emozionanti. Merito della tenuta emotiva del film - o meglio del suo tono monocorde eppure capace di trovare accenti originali nel raccontare il legame fra una nonna e un nipote - è soprattutto Charlotte Rampling.
Nella normalità delle sue immagini, nella medietà dei suoi toni e nella professionalità dei suoi interpreti, Juniper trova la misura della vita, né eccessiva né indifferente. I suoi personaggi sono in attesa che il tempo passi, che i sentimenti muoiano e poi rinascano, come un'alba diventa un tramonto e poi un'alba ancora. Recensione ❯
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Louise, possessiva e mondana, ha bisogno di un po' di indipendenza dal convivente Remi, che peraltro ama molto, per vivere nelle notti parigine. Espandi ▽
Novembre, Parigi. Louise è una giovane arredatrice d'interni che vive con Rémi in un appartamento a Marne La Vallée, quartiere periferico in fase di completamento. Louise, anche se ama il suo compagno, vorrebbe però conservare una parte di autonomia che le consente di uscire la sera con amici e amiche senza doversi sempre piegare a compromessi. Rémi invece pensa esattamente all'opposto. Pensa di aver già poco tempo da condividere con lei e non vuole perderne neanche un secondo. Recensione ❯
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Un'opera il cui punto di forza è la regia con un finale che costringe a un'amara rilettura della vicenda Messina Denaro. Drammatico, Italia2024. Durata 130 Minuti.
Liberamente ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro. Espandi ▽
Grassadonia e Piazza tornano al grande schermo per raccontare una vicenda di tradimenti e destini segnati, nel solco della tradizione letteraria di Pirandello e Tomasi Di Lampedusa, come di Sciascia e Camilleri.
Purtroppo è proprio nell’eccessiva letterarietà della sceneggiatura il limite di questo racconto (anche) kafkiano, perché mentre la corrispondenza fra Messina Denaro e Palumbo è appropriatamente di elevato livello intellettuale.
La storia, di per sé abbastanza convenzionale anche nella sua resa cinematografica, si riscatta in un finale che ne ribalta la percezione, e che si iscrive nella tradizione drammaturgica di cui sopra spingendoci ad un’amara rilettura dell’intera vicenda Messina Denaro.
Quella di Iddu è una danza macabra fra morituri che “vivono giorni contati di vita inutile” e non sanno fino a che punto verranno manipolati, come pupi appunto. Al solito la regia è il punto di forza di Grassadonia e Piazza, che sanno colorare di realismo magico e pathos anche le scene più prosaiche. Recensione ❯
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Un affresco sociale, individuale e politico, dalla perfetta realizzazione grafica. Animazione, Azione, Fantascienza - Giappone2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quarto film del franchise ispirato agli omonimi manga e anime. Espandi ▽
L'avvento dell'epoca dei supereroi non è stata la salvezza del Giappone quanto la sua rovina, con le città ridotte a un cumulo di macerie e i pochi esseri umani rimasti privi di poteri continuamente attaccati da chi è più forte, più potente e più spietato. Perfino All Might, il supereroe per eccellenza, il Simbolo della Pace, è ora privo delle sue facoltà sovraumane dopo uno scontro terribile con il suo arcinemico, All for One. Ma non tutto è perduto, perché a pattugliare le strade e a garantire l'ordine ci sono l'erede di All Might, Izuku Midoriya, e i suoi compagni del liceo Yuei, tutti aspiranti eroi. Un giorno, però, appare sulla scena un misterioso individuo, Dark Might, con l'intento di spazzare via All Might e tutti i suoi discepoli per instaurare un nuovo ordine mondiale.
Best-seller manga, anime tra i migliori degli ultimi anni, My Hero Academia non è da meno neanche al cinema.
Un affresco sociale, individuale e politico sempre al centro del lavoro di Horikoshi, ma che qui, ancora una volta e sempre sulla scia dell'anime, trova perfetta realizzazione grafica grazie alle sequenze di lotta e distruzione nelle battaglie tra i detentori di quirk, dove l'uomo comune - lo spettatore? - non può far altro che assistere a bocca aperta. Impietrito o stupefatto che sia. Recensione ❯
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Davanti all'ascesa di Donald Trump si respira tutto l'orrore di Abbasi. Una freccia avvelenata contro l'ethos americano. Biografico, USA, Danimarca, Irlanda, Canada2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il giovane Donald Trump inizia il suo apprendistato con Roy Cohn, un avvocato che gli insegnerà come costruire il suo impero. Espandi ▽
Donald Trump non ha ancora trent’anni ma è già divorato dal desiderio bruciante di diventare il re dell’immobiliare nella Grande Mela. Viene preso d’occhio da Roy Cohn che vede nel giovane Trump un suo alter ego ancora da sviluppare. Nel film dell’iraniano-danese Ali Abbasi il giovane Donald è nella posizione di essere promosso o bocciato, e per la prima parte della storia viene ritratto in modo favorevole, come un giovane ambizioso in una città fortemente competitiva animato dal desiderio di rivalsa. La scelta di Abbasi, da osservatore non americano, è quella di avvicinarci al suo soggetto con gentilezza e solo più avanti affondare il coltello per rivelarcene la natura sempre più crudele. Il grande pubblico penserà di trovarsi davanti ad una innocua, e a tratti persino benevola, biografia. Invece gradualmente si respira l’orrore di Abbasi davanti ad una figura della quale non ha potuto raccontare ascesa e caduta ma solo ascesa e irriducibilità, nonché mancanza totale di rimorsi. Ed è contro l’ethos americano (e occidentale) del successo a tutti i costi che il regista punta la sua freccia avvelenata. Recensione ❯
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Tra grottesco e notazioni filosofico-esistenziali, un horror originale e particolare. Horror, Francia1994. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In un cimitero, il guardiano ha il compito di uccidere definitivamente i morti che decidono di uscire dalle tombe. Espandi ▽
Francesco Dellamorte è il disilluso custode del cimitero di Buffalora, dove da qualche tempo avviene uno strano fenomeno: alcuni dei morti, nel giro di una settimana, tornano in vita con pessime intenzioni, costringendo Dellamorte a ucciderli di nuovo per evitare guai peggiori. La strana routine del custode trova un'improvvisa variante quando la giovane e bella vedova di un anziano prende a frequentare il cimitero. Dellamorte se ne innamora. Mentre la situazione via via si complica sempre più, si trova a fronteggiare speranze e delusioni amorose, oltre che un crescente numero di morti viventi.
All'epoca della realizzazione di questo film, Michele Soavi, sulla scia dei risultati ottenuti con Deliria, La chiesa e La setta, era considerato la speranza dell'horror italiano, a maggior ragione in considerazione del fatto che a supportarlo in questo caso c'era l'astro nascente dell'horror fumettistico, Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog.
Significative e suggestive le musiche di Manuel De Sica, sempre ottimi gli effetti speciali di Sergio Stivaletti. Rupert Everett si immedesima con abilità nel disincantato ed eppure appassionato protagonista e, va da sé, sarebbe stato un Dylan Dog perfetto. Anna Falchi è fulgida e perfetta per il ruolo di donna ideale. Recensione ❯
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Una storia semplice e poetica di riscoperta dei valori della vita e insieme un'immersione profonda nella natura. Drammatico, Avventura - Italia2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'avventura famigliare ambientata nel mondo del Tartufo Bianco. Espandi ▽
Dalia è una ragazza londinese in difficoltà, spedita dalla madre italiana in un paesino nelle Langhe a prendersi cura del nonno Igor. La vita rurale non è facile da apprendere, ma piano piano la ragazza si apre alla vita, alla natura e a un rapporto con il nonno cercatore di tartufi sempre migliore. La demenza senile è la notifica di sfratto incombono, resta poco tempo per scovare in quella terra fertile il tartufo della salvezza, così Igor sceglie di tramandare i segreti da trifolaio a sua nipote, con la speranza di poter salvare la casa. Una storia semplice e poetica di riscoperta dei valori della vita e insieme un'immersione profonda nella natura. È il poetico e colorato Trifole - Le radici dimenticate di Gabriele Fabbro, in cui la ricerca del tartufo è palese metafora della ricerca della felicità, tanto più preziosa quanto più difficile da trovare, proprio come il tartufo d'Alba detto "trifola" in dialetto piemontese. Scritto insieme all'attrice protagonista Ydalie Turk, vanta nelle location spettacolari, nella fotografia e nel sonoro i suoi punti forti. Impossibile non restare magneticamente attratti da quei paesaggi da fiaba, non innamorarsi dei suoni e delle meraviglie delle Langhe. La regia di Fabbro sa sorprendere, osa alcuni movimenti inaspettati, e lascia il segno, mostrando uno stile e una potenza visiva che restano impressi e sul finale mescola amarezza e incanto. Recensione ❯
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