New Mexico, 2020. Tra Covid, BLM e rivalità personali, lo scontro tra uno sceriffo e il sindaco rischia di far esplodere una piccola città. Espandi ▽
2020, New Mexico. La rivalità tra lo sceriffo di Eddington Joe Cross e il sindaco Ted Garcia si fa sempre più accesa. Quando alle restrizioni della pandemia si aggiungono le tensioni verso la polizia dovute a Black Lives Matter, la situazione degenera e la scintilla potrebbe dar vita a un incendio. Il confronto tra Joe e Ted diviene contrasto tra due modi di pensare e di vivere l’esistenza rappresentativi della polarizzazione in corso negli Stati Uniti d’America. Il registro scelto da Aster è, ancora più che in precedenza, quello del grottesco e del caricaturale, con una cifra più esplicitamente comica rispetto al passato. L’ambizione di convogliare molteplici temi si traduce in un approccio videoludico del regista che sembra prendersi gioco dei suoi personaggi-marionette. C’è tanto e forse troppo nel calderone di Eddington, ma è difficile pensare a un film che oggi possa rappresentare meglio il caos e le contraddizioni di un paese sull’orlo di una crisi di nervi. Recensione ❯
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Un'epopea horror interconnessa e multipiano sulla scomparsa di studenti delle scuole superiori in una piccola città. Espandi ▽
Nella fittizia cittadina americana di Maybrook, in Pennsylvania, 17 bambini, sui diciotto di una classe delle elementari, sono misteriosamente scappati di casa, nel cuore della notte, alle due e diciassette minuti. Le indagini non arrivano a niente e un mese dopo, in seguito a un'assemblea con i genitori, che prelude alla riapertura della scuola, la vita di alcune persone legate alla scomparsa viene stravolta da un crescendo di eventi sempre più inquietanti. Si tratta della maestra Justine, di Archer, il padre di uno dei ragazzi scomparsi, e di un poliziotto di nome Paul che ha una relazione extraconiugale con Justine.
Il nuovo film del promettente regista di Barbarian è una fiaba nera, che porta con originalità il folk horror nella provincia americana contemporanea.
Le cautele sulla privacy dei genitori, sul mantenere comportamenti sempre appropriati - tanto da stigmatizzare una insegnante che si permette di abbracciare un bambino o di portarne a casa un altro rimasto appiedato - o sulla riservatezza delle indagini, sembrano il primo bersaglio satirico di Weapons. Recensione ❯
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Un fratello e una sorella scoprono un rituale terrificante nella casa isolata della loro nuova madre adottiva. Espandi ▽
Dopo la scomparsa del padre, trovato morto sotto la doccia, Andy vorrebbe l'affidamento della sorella Piper, ipovedente, a cui è molto legato. Però gli mancano tre mesi ai diciotto anni e perciò vengono affidati provvisoriamente a Laura, una ex assistente sociale che ha perso la figlia dodicenne Cathy, annegata. In casa c'è anche Oliver, un altro ragazzino affidato. Laura ad un certo punto sembra seguire un suo piano diretto a qualcosa di oscuro e tenebroso.
Dopo il successo di Talk to Me, questa nuova opera dei gemelli Philippou conferma le loro qualità nel saper costruire vicende macabre con un consistente sottofondo drammatico e psicologico: la storia in sé batte terreni già noti, ma lo fa con grande intensità e convinzione.
Dopo una prima metà nel corso della quale vengono presentate situazioni e personaggi accumulando stranezze e inquietudini, la seconda metà preme decisamente il pedale sull'acceleratore della violenza e del gore in modo efficace e impressionante in un parossismo nel quale i nodi vengono al pettine e il piano delittuoso deflagra in pieno. Recensione ❯
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Un film unico - girato interamente in soggettiva - che ci aiuta a comprendere il presente. Soderbergh ci sorprende ancora una volta. Horror, Thriller - USA2024. Durata 85 Minuti.
Una ghost story che fa vivere allo spettatore un'esperienza unica e impressionante. Espandi ▽
La famiglia di Chris e Blue, figli di una manager in carriera e di un compassato genitore, si trasferisce in una casa in periferia. Blue è ancora traumatizzata per la morte di un'amica, mentre Chris mostra scarsa sensibilità nei suoi confronti. Le dinamiche familiari complesse - una madre più affezionata al figlio che alla figlia, dominante verso il marito - si mescolano alla consapevolezza che nella casa si annida una presenza fantasmatica invisibile, dapprima percepita dalla sola Blue ma poi evidente per tutti.
Chi ha paura del film concettuale? Di certo non Steven Soderbergh, che da diverso tempo persegue l'idea di un cinema indipendente che lavori su due livelli: uno di intrattenimento puro, di cui è maestro, che non disdegna incursioni nel genere; e uno che riflette sull'audiovisivo e sulle sue inafferrabili evoluzioni recenti.
Soderbergh ribalta la prospettiva di anni di film su home invasions e case infestate, per girare qualcosa che appartiene a questi sottogeneri e al contempo è poco interessato agli stessi. Recensione ❯
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Il film segue la tensione crescente tra Patrick, un uomo solitario e tormentato, e una misteriosa giovane donna in cerca di rifugio, che arriva a bussare alla sua porta. Espandi ▽
Nel cuore della notte, durante una furiosa tempesta, l'anziano Patrick sente bussare furiosamente alla sua porta: è una ragazza scalza, intirizzita e sperduta che gli chiede di poter entrare per fare una telefonata. Patrick è titubante, ma vista la situazione non può sottrarsi e fa entrare la ragazza. Solo che lui non ha il telefono e la sua macchina è guasta, per cui non può nemmeno darle un passaggio. La casa di Patrick è isolata, i due devono attendere che passi la nottata, per così dire, e soprattutto la tempesta, che continua a infuriare. E mentre conversano, il clima dentro casa si fa sempre più misterioso e inquieto, tra incertezze e bugie.
Esordio nella regia di un lungometraggio per la coppia composta da Josiah Allen e Indianna Bell, è un interessante psicodramma interamente ambientato all'interno di una piccola e squallida, oltre che un po' lugubre, abitazione.
Un film che avvince e interessa, offrendo uno sguardo almeno parzialmente originale su una materia molto usata e dimostrando le ottime qualità della promettente coppia registica. Recensione ❯
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Un film calato nella contemporaneità, dall'estetica immersiva molto coinvolgente. E per questo sconvolgente. Horror, Thriller - Gran Bretagna, USA2025. Durata 115 Minuti.
Il regista premio Oscar Danny Boyle e lo sceneggiatore Alex Garland si riuniscono per raccontare una terrificante storia ambientata nel mondo di 28 Giorni dopo. Espandi ▽
Sono passati quasi tre decenni da quando il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Un gruppo di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada protetta anche dall'alta marea che la ricopre. Quando uno di questi lascia l'isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.
Siamo nel mondo creato nel 2002 da 28 giorni dopo in cui si riunisce l'affiatata coppia formata da Danny Boyle e Alex Garland, regista e sceneggiatore. 28 anni dopo è un film calato nella contemporaneità che utilizza un'estetica immersiva e molto coinvolgente.
Il film decide di dedicare una parte molto ampia nella sua economia - scelta encomiabile perché estrema ma non priva di una certa debolezza - al secondo viaggio iniziatico del figlio con la madre malata alla ricerca disperata di una cura. Recensione ❯
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David Lynch al suo esordio firma questo horror sperimentale, girato in uno splendido bianco e nero, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Espandi ▽
Harry Spencer, strano ometto dall'acconciatura del tutto particolare, è un tipografo solitario piuttosto strambo che abita in un desolato appartamento nei sobborghi di una grande città che sembra essere chissà come sopravvissuta a qualche disastro o a qualche sfavorevole congiuntura economica o più probabilmente a una vera e propria apocalisse. Harry si vede costretto a sposare la fidanzata Mary, rimasta incinta. Quando il figlio nasce, è in sostanza un mostro e le cose, già complicate, si complicano ancora di più.
La trama, difficilmente riassumibile e talvolta anche indecifrabile nella sua apparente linearità, è probabilmente l'ultima cosa che conta in questo film, brillante contenitore di suggestioni, macabre inquietudini e acute riflessioni socio-psicologiche che si rincorrono tra loro ogni volta sorprendendo e turbando. Recensione ❯
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Il ritorno del sanguinoso franchise horror di successo della New Line Cinema, che riporta il pubblico all'origine del malvagio senso di giustizia della Morte. Espandi ▽
La studentessa universitaria Stefani è ossessionata da un ricorrente incubo che ha a che fare con la nonna Iris, alle prese, cinquant'anni prima, con il disastro di un ristorante sospeso a 150 metri d'altezza, lo Skyview, a cui era andata con il fidanzato per vivere una serata magica. Desiderosa di capire cosa le sta succedendo, Stefani torna a casa dai suoi familiari, anche perché vuole capire cosa ne è stato di Iris, che nell'incubo muore, ma in realtà è viva e vegeta e se n'è andata da decenni. Quella di Final Destination è stata una delle serie horror di maggiore successo degli anni 2000 e buona parte del merito va allo sceneggiatore originario Jeffrey Reddick che ha sviluppato l'interessante concetto di avere la Morte stessa - invisibile, ma pervasiva - come villain e l'ha inserito in una particolare struttura narrativa con l'inizio destinato alla rappresentazione vivace e realistica di una catastrofe dalla quale si salvano incongruamente alcune persone e il seguito della vicenda intento a mostrare come la Morte voglia riportare le cose a posto facendo morire i sopravvissuti che, dal canto loro, lottano prima per capire cosa succede e poi per evitare di morire. Recensione ❯
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Ryan Coogler firma insieme al musicista Ludwig Göransson il suo film più originale. Horror, Azione, Drammatico - USA2025. Durata 137 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio. Espandi ▽
Smoke e Stack sono due fratelli che pur di lasciare il Mississippi hanno affrontato le trincee europee della Grande Guerra e hanno cercato di farsi strada nella malavita di Chicago. Tornati nella regione natia con un discreto bottino e con abbondanti alcolici, comprano da un uomo – sospettato di far parte del klan – un edificio che vogliono trasformare in un locale di musica e gioco per la popolazione nera della zona. Si affidano al cugino Sammie, un prodigio con la chitarra, inoltre reclutano il musicista Delta Slim e trovano l’aiuto anche di alcuni immigrati cinesi. La festa notturna innesca una gioia contagiosa, ma presto si avvicinano tre bianchi che chiedono di poter entrare in modo molto insistente. Sarà presto chiaro che i tre non sono quello che sembrano…
Una blues-folk-rock opera che slitta verso l’horror e l’azione, con un accompagnamento musicale sempre più marcato. Ryan Coogler firma insieme al musicista Ludwig Göransson il suo film più originale. Fieramente di genere, I peccatori è un crescendo incessante di musiche che si incontrano, si scontrano, e si fondono ai suoni dell’azione violenta così come al ballo dei corpi. La regia e il montaggio danzano a ritmi a volte placidamente insidiosi e spesso invece forsennati o irruenti, in un assedio che più volte viene fragorosamente interrotto prima del faccia a faccia finale. Recensione ❯
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Un uomo diviene un mutante: il suo corpo si trasforma in un ammasso di ferro e metallo e compie orrendi delitti. Espandi ▽
Il grigio impiegato Tomoo Taniguchi e la fidanzata investono un uomo e si disinteressano della sua sorte. La vendetta di quest'ultimo si traduce in una strana mutazione, destinata a contaminare Tomoo: radendosi, questi scopre qualcosa di metallico in procinto di uscire dalla sua guancia. È l'inizio di una graduale trasformazione da uomo a macchina, che finisce per togliergli il senno. A farne le spese è la fidanzata, perforata dal suo membro meccanico, finché Tomoo non si avvia all'inevitabile scontro finale con il suo misterioso aguzzino feticista.
È un film che non potrebbe prescindere da un substrato di immaginario pornografico e da quanto compiuto in questo senso dagli anime, che hanno in qualche modo legittimato perversioni fin lì sottaciute attraverso il tratto di fumetti dall'apparenza innocente.
Tsukamoto svela tutto quanto, toglie il pedale dal freno delle inibizioni e si lascia andare oltre quel che i limiti di budget e tecnologia sono in grado di mostrare, celando l'incubo futurista in un bianco e nero da cinema d'autore e in un 16mm che confonde i contorni e aumenta il mistero del non visibile. Il viaggio, senza ritorno, nell'universo di Tsukamoto non può che cominciare da qui, consapevoli che dopo aver visto Tetsuo nulla sarà più come prima. Recensione ❯
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Un esuberante manifesto femminista che affonda unghie e denti nel cinema di Almodóvar e Tarantino, unendo commedia, thriller e surreale a temi attuali come la violenza di genere e il sessismo. Espandi ▽
Seconda regia per Noémie Merlant, furiosamente audace, che esplora il terreno sinuoso dei generi. Dramma, commedia, gore, ghost story, horror, il film debutta col tour di un’immobile che registra la violenza domestica e reagisce con una radicalità eclatante: quando è troppo è troppo, se un uomo è violento va liquidato. Senza se, senza ma e senza sconti di pena.
Mette in scena tre giovani donne che incarnano tre diversi approcci al maschile. Per Rosy è una relazione facile e frequente, per Nicole è difficile e rara, per Élise è terribilmente complicata. La sorellanza è lampante: parole in (grande) libertà, esposizione del corpo senza giudizio, sostegno morale, meteorismo, sesso, confidenze.
Un femminile come non lo abbiamo mai visto, o poco almeno, e la volontà dell’attrice di rappresentarlo libero dai codici imposti dall’industria del cinema. Noémie Merlant firma un film punk e ricorre a oltranza all’umorismo e all’assurdo, alleggerendo soltanto un po’ la realtà greve delle violenze sessiste e sessuali. Recensione ❯
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Due ragazze mormone cercano di portare il loro credo di casa in casa, ma un giorno bussano alla porta sbagliata: quella del diabolico Mr. Reed. Espandi ▽
Sorella Paxton e Sorella Barnes sono due giovani missionarie della chiesa mormona, che si dedicano alla predicazione e visitano porta a porta chi si mostra interessato ad approfondire il loro credo religioso. Quando varcano, però, la soglia del signor Reed, sul principiare di uno scatenato temporale, non sanno che stanno entrando nella tana del lupo e che l'interesse dell'uomo per l'argomento sprituale nasconde in realtà oscure deviazioni mentali e terribili trappole pronte a incastrarle.
Hugh Grant è nei panni di un personaggio mai indossato prima, lontano dalla maschera seriosa di Undoing, pervaso dal sacro fuoco dell'ironia, meravigliosamente capace di nascondere il sadismo dietro un'aria compassata e intelligente.
Anche Sophie Tatcher e Chloe East, nelle vesti di Barnes e Paxton, funzionano bene; perfettamente complementari e portatrici entrambe di un elemento di sorpresa. Recensione ❯
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Thriller psicologico al cardiopalma che segue la caccia tra un killer e la sua vittima, esplorando il lato oscuro delle relazioni umane in un'atmosfera carica di tensione. Espandi ▽
Una giovane donna vestita di rosso corre nel bosco. Si tiene la mano su un orecchio insanguinato e si nasconde nella vegetazione, da un uomo armato di fucile che è sulle sue tracce. Poco più in là c'è una casa isolata, nel mezzo del bosco, ma sarà abitata? E chi la abita l'aiuterà? La notte prima la donna e il suo inseguitore si sono conosciuti in un locale, hanno parlato a lungo in macchina e poi si sono dati a giochi sessuali BDSM in un motel. Come si è arrivati da quella situazione intima e questo inseguimento disperato?
Strange Darling è un thriller dalla costruzione a incastro, dove la narrazione non lineare svela ogni volta un pezzo in più di un mosaico che sovverte brutalmente le aspettative. Mollner si è affiancato a un direttore della fotografia insolito ma qui capace di dimostrare un sorprendente talento: l'attore Giovanni Ribisi, che per la prima volta firma in questa veste un lungometraggio e non uno qualsiasi, bensì un titolo attentissimo all'uso del colore.
A contribuire a un tono molto originale c'è poi la colonna sonora, firmata dalla cantautrice indie americana Z Berg, con la partecipazione della voce di Keith Carradine e della madre del regista, che è stata una apprezzata cantante negli spettacoli di Las Vegas. Recensione ❯
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Un fine settimana tra amici si trasforma nel caos dopo la rivelazione che uno degli ospiti è un robot compagno. Espandi ▽
È difficile parlare del film senza svelarne i colpi di scena, il primo dei quali per altro è dichiarato già nel trailer, ma cercheremo di non farlo perché è chiaro che è stato costruito per svelarsi pezzo per pezzo solo durante la visione.
Prodotto da Zach Cregger, il regista di Barbarian, Companion è il primo lungometraggio di Drew Hancock, che si era già cimentato dietro la macchina da presa e alla sceneggiatura sul piccolo schermo. Ha infatti le caratteristiche strizzate d'occhio delle comedy televisive e un'architettura basata su sviluppi più o meno inattesi che cambiano le carte in tavole, e che funzionerebbero benissimo come cliffhanger di fine episodio in una miniserie. Tutto questo, condensato nel formato compatto di un film, fornisce un'esperienza più intensa, una piccola montagna russa di Sali e scendi e brutali sterzati o giri della morte Recensione ❯
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Claudia, una venticinquenne con gravi insicurezze, affitta il piano superiore di una casa isolata. Lì conosce Letizia, la proprietaria, un'affascinante donna dal passato oscuro. Espandi ▽
Claudia è una ragazza che, a causa di una madre piuttosto apprensiva e invadente, ha perso fiducia in sé stessa. Si fida solo di Lodovico il quale la invita a misurarsi con un corso di sopravvivenza. Per fare ciò affitta una stanza in una casa ai margini del bosco dove si terrà la prova. La proprietaria si dimostra tanto gentile quanto 'strana' invitandola a sperimentare la metafonia, cioè la comunicazione con i trapassati.
Davide Montecchi conferma la sua versatilità nei confronti dell'horror. Montecchi porta sullo schermo un horror leggibile sul versante psicanalitico attraverso queste due figure femminili, una desiderosa di liberarsi e l'altra prigioniera delle proprie ossessioni e al contempo castratrice subdola delle potenzialità altrui.
Resta l'esito di un'opera seconda realizzata con mano sicura, competenza e visionarietà. Recensione ❯
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