Il regista torna con un thriller-poliziesco solido e cupo che regge fino in fondo. Espandi ▽
Quando i suoi superiori scoprono che partecipa a combattimenti clandestini, il giovane e irrequieto agente di polizia Antoine Cerda viene allontanato dalla BRI (Brigade de Recherche et d'Intervention) di Parigi e trasferito alla squadra anticrimine di Bobigny, dipartimento di Seine-Saint-Denis. Nei mesi successivi recide i legami con gli ex colleghi di brigata (compresa la fidanzata, con cui ha un rapporto altalenante) ma, quando due di loro vengono uccisi e un terzo sparisce misteriosamente, Antoine si mette ad indagare per conto proprio. Scoprirà che il confine tra il bene e il male, tra buoni e cattivi, è più labile di quanto pensasse.
Il regista Olivier Marchal (classe 1958) è stato per oltre dieci anni un poliziotto in una Brigata Anticrimine, e si è poi imposto dietro la macchina da presa come uno dei maggiori eredi del ‘polar’ nel cinema francese del nuovo millennio, restando sempre fedele al genere lungo tutta la sua filmografia.
In Bastion 36 Marchal torna con una storia di corruzione e vendetta, muovendo il tormentato Antoine (Victor Belmondo, il nipote di Jean-Paul) in una Parigi cupa e notturna dove non può fidarsi di nessuno. Recensione ❯
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Due sorelle affrontano il ritorno del padre regista e l'arrivo di una star americana che sconvolge gli equilibri della loro fragile famiglia. Espandi ▽
Nora (nome ricorrente nella drammaturgia internazionale) è un’attrice di teatro che soffre di attacchi di panico ogni volta che deve entrare in scena. Ha una relazione con un collega sposato, non ha figli ed è legata solo a sua sorella Agnes e alla di lei famiglia. Gustav, il padre di Nora e Agnes, è un famoso regista che dopo il divorzio ha lasciato la Norvegia (e la famiglia) per tornare nella nativa Svezia. Ora però è tornato per il funerale della ex moglie, e per chiedere a Nora di interpretare la protagonista della sua ultima sceneggiatura, a suo dire la più riuscita e personale, che dovrebbe essere ambientata proprio nella casa dove Nora e Agnes sono cresciute.
In Sentimental Value il regista e sceneggiatore norvegese Joachim Trier fa una cosa difficilissima: imprimere la propria cifra stilistica personale e inconfondibile ad un argomento già molto frequentato dal cinema mondiale (compreso quello nordico), ovvero la complessità dei rapporti famigliari.
La regia di Trier si muove con la consueta morbidezza e fluidità nelle transizioni fra gli spazi e i sentimenti, spesso interrotta da schermi al nero e brusche frenate musicali, e riproduce la natura caleidoscopica dei rapporti, mantenendo una raffinatezza compositiva rarefatta ed essenziale, ma mai algida o priva di pathos. Recensione ❯
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Johnny, un meccanico di Philadelphia, scopre improvvisamente di essere l'erede di un Duca inglese. Catapultato nell'eccentrico mondo aristocratico di Glasswick, si scontra con le tradizioni, un cugino ambizioso e le proprie paure di non essere all'altezza. Con l'aiuto della brillante consigliera del Duca, Prudence, Johnny inizia a trasformarsi, scoprendo verità sul passato, nuove responsabilità e, forse, anche l'amore. Recensione ❯
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In una valle messa sottosopra dall'uragano Vaia e lentamente divorata da un insetto che lascia tracce simili a geroglifici, due scienziati non convenzionali esplorano il codice segreto del bosco ferito. Espandi ▽
Nel cuore di una foresta devastata, tra tronchi abbattuti e radici scoperte, due scienziati visionari cercano un nuovo modo di dialogare con la natura: Alessandro Chiolerio, fisico che a tratti sembra un alchimista, che usa tecnologia e biologia per captare segnali elettrici dalle piante, e Monica Gagliano, ecologa visionaria che sfida la scienza moderna con i lavori su comunicazione e intelligenza delle piante, portano avanti i loro esperimenti nei luoghi dove all'uragano Vaia è seguita l'epidemia di bostrico. Recensione ❯
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Una serie che si distingue per uno stile ispirato al cinéma vérité. Prodotta dal leggendario Dick Wolf. Espandi ▽
A Long Beach l'agente di pattuglia Delgado viene uccisa per strada, morendo dissanguata per un colpo di pistola alla gola. Alla sua mentore Traci Harmon, in cerca di giustizia, viene affidata una nuova recluta: Alex Diaz. Il giovane è volenteroso ma spericolato. Nel corso delle loro settimane insieme, tra continue emergenze e il complesso rapporto con la gang locale, i due agenti scopriranno di avere diversi punti in comune, in particolare una problematica sorella per lei e un fratello in carcere per lui.
Serie poliziesca dalla forte continuità narrativa, con episodi di breve durata, On Call è senz'altro diversa da altri titoli prodotti da Dick Wolf, ma rimane purtroppo nel filone "copaganda".
On Call ha uno stile nervoso di messa in scena, ma ha allo stesso tempo una fotografia pulita, fermandosi così esteticamente a un passo dall'abisso in cui spesso saltava The Shield (guarda la video recensione). Inoltre ha il dono della sintesi e del ritmo, perché con episodi quasi sempre sotto la mezz'ora di minutaggio, le situazioni vanno risolte in fretta, portate rapidamente al punto di ebollizione. Recensione ❯
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Miniserie dai toni drammatici che riesce a mettere insieme suggestioni e stilemi del thriller, del giallo e della storia familiare. Espandi ▽
Mikolaj è costretto a lasciare Varsavia e tornare nella cittadina natale inseguito dai debiti. Accompagnato dalla moglie, Justyna, una abile giornalista investigativa per una serie di omicidi e sfortunati incidenti finisce nel mezzo di un complesso intrigo che si riallaccia ad una tragica notte di molti anni fa. Recensione ❯
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Una serie comedy thriller creata dai premi Oscar Chris e Paul Weitz e interpretata dal vincitore dell'Emmy Alexander Skarsgård. Espandi ▽
Un robot di sicurezza, costruito in parte da tessuto umano clonato e dotato di un volto sotto il proprio elmo a copertura totale, è riuscito nei suoi molti anni di servizio a hackerare il proprio modulo di controllo, acquisendo così il libero arbitrio. Tuttavia, un'unità di sicurezza che non segue le direttive è destinata alla distruzione. Per sopravvivere, il robot simula obbedienza mentre nel tempo libero si dedica alla visione dei suoi show preferiti, come la soap spaziale da migliaia di episodi The Rise and Fall of Sanctuary Moon.
La sua attuale missione lo vede assegnato a un gruppo di esploratori dalla filosofia quasi hippie, in missione su un pericoloso pianeta. Qui si trovano preziosi resti alieni, che legalmente non dovrebbero essere toccati, ma in segreto un altro team, pesantemente armato, è pronto a tutto pur di trafugarli.
Tratto dalla serie di premiati racconti di Martha Wells, Murderbot è una anomala black comedy di fantascienza, godibile ma non sempre all'altezza dell'irresistibile materiale originale. Recensione ❯
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Una contadina in cerca di recuperare un caro cimelio di famiglia. Si reca in una città strana e pericolosa dove incontra il suo unico vero amore. Espandi ▽
Ambientata in un futuro post-apocalittico, O'Dessa è un'opera rock originale che racconta di una contadina impegnata in un'epica ricerca per recuperare un caro cimelio di famiglia. Il suo viaggio la conduce in una città strana e pericolosa dove incontra il suo unico vero amore, ma per salvare la sua anima deve mettere alla prova il potere del destino e del canto. Recensione ❯
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I Roses, famiglia modello, crollano: il fallimento di Theo e il successo di Ivy ribaltano i ruoli, trasformando il matrimonio in una guerra spietata. Espandi ▽
Sulla carta i Roses sono una famiglia modello. Theo è un architetto famoso, Ivy la fantasiosa chef di un ristorante, hanno due figli e la loro vita sembra scorrere per il meglio. Finché l’ultima monumentale creazione di Theo crolla davanti agli occhi di tutti, mentre il ristorante di Ivy diventa di colpo virale e, di lì a breve, super affollato. Equilibri, ritmi di vita e ruoli di potere si ribaltano, e la coppia entrerà sempre più in crisi. È la perfetta decostruzione della commedia romantica: una rielaborazione in chiave rigorosamente british dell’eterno binomio amore e odio, diversa dal precedente da ogni punto di vista (finale compreso) e dotata di un inconfondibile umorismo scorretto e tagliente. È bravissimo McNamara a descrivere le altalene emotive e dialettiche che seguono i ribaltamenti dei ruoli e il talento indiscusso, e noto a livello planetario, dei due protagonisti fa il resto: Benedict Cumberbatch e Olivia Colman nell’inedita “coppia che scoppia” funzionano alla grande, dimostrandosi abili a cambiare registro di continuo, passando dall’ironico al grottesco, dalla commedia al dramma. Recensione ❯
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Lea incontra Rocco in un bar e ne diventa l'amante. La loro relazione clandestina, consumata in una stanza d'albergo, prende una piega sinistra quando lei inizia a infilarsi nella vita di lui. Espandi ▽
Lea incontra Rocco in un bar e ne diventa l'amante. La loro relazione clandestina, consumata in una stanza d'albergo, prende una piega sinistra quando lei inizia a infilarsi nella vita di lui. Recensione ❯
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Dai creatori premiati agli Emmy Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino, una serie ambientata nel mondo della danza. Espandi ▽
Jack McMillan è il Direttore Esecutivo del Metropolitan Ballet Theater presso il Lincoln Center di Manhattan. Sono tempi duri per il balletto, e McMillan accetta controvoglia uno scambio di talenti fra compagnie di danza con Le Ballet National dell'Opera di Parigi. La giovane ballerina Michi Duplessis, che era stata rifiutata dal Ballet francese, tornerà invece nella sua città natale dopo un periodo di lavoro al Lincoln Center. Ma il vero rospo che Jack dovrà ingoiare è la presenza di un megasponsor.
Étoile è la serie scritta e diretta dal team mogie e marito di Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino, dopo i successi di Una mamma per amica e La fantastica signora Maisel.
Dialoghi serrati e pieni di riferimenti alla cultura pop internazionale, un certo modo di mischiare leggerezza e crudeltà (a maggior ragione avendo a che fare con il mondo dell'arte che "non è né generoso né gentile"), un ritmo incalzante, produzioni glamour e numeri musicali (figuriamoci qui), più la cura maniacale per i dettagli e un'attenzione focalizzata sui personaggi, dai principali a quelli di contorno fino alle comparse. Recensione ❯
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Una delle più lunghe e complesse indagini italiane su uno dei serial killer più brutali della storia del Paese: Il Mostro di Firenze. Espandi ▽
Otto duplici omicidi.
Diciassette anni di terrore.
Sempre la stessa arma.
Una beretta calibro 22.
Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia
del Paese: Il Mostro di Firenze.
Una serie basata su fatti realmente accaduti, testimonianze dirette, atti processuali e inchieste
giornalistiche.
Tutto terribilmente vero.
Perché crediamo che il racconto della verità, e solo quello, sia l'unico modo per rendere
giustizia alle vittime.
In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il
nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista.
Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque. Recensione ❯
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Un padre e suo figlio cercano la figlia scomparsa tra i rave nel deserto marocchino, affrontando una realtà estrema e i propri limiti interiori. Espandi ▽
Luis con il giovane figlio Esteban si aggira in un rave party mostrando una foto della figlia Mar della quale ha perso da alcuni mesi le tracce. Nessuno la conosce ma, nel corso della ricerca, l’uomo fa delle conoscenze che, dopo la chiusura della festa da parte dei militari, lo indirizzano verso un altro rave. Il viaggio non sarà dei più facili e non solo per le asperità del terreno. Óliver Laxe dirige un film la cui sceneggiatura, scritta con Santiago Fillol, finisce con il disperdere le potenzialità iniziali. C’è Pedro Almodovar tra i produttori del film e quindi c’era da aspettarsi un’opera quantomeno interessante. In effetti lo è almeno per due terzi. Si presenta infatti come un film fortemente fisico. A un terzo dalla fine però non sono soltanto i mezzi di trasporto a sbandare sul terreno accidentato del deserto marocchino. A farlo è il film stesso che inizia ad inanellare colpi di scena la cui serialità finisce con il disperdere tutto quello che fino a quel punto era stato costruito. Recensione ❯
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Un gestore di fondi speculativi è alle prese con un divorzio e un licenziamento. Per sopravvivere inizia a rubare nelle case dei suoi vicini nel ricchissimo Westmont Village. Espandi ▽
Andrew Cooper ha tutto: un lavoro nella finanza newyorkese, una villa impeccabile, una famiglia che sembra uscita da un catalogo. Ma bastano un tradimento, un licenziamento e qualche clausola contrattuale per mandare tutto in pezzi. Coop si ritrova solo, sommerso dai debiti e fuori dal mercato. La sua soluzione? Svaligiare le case dei suoi vecchi amici ricchi, con la stessa eleganza con cui un tempo gestiva hedge fund. Inizia così Your Friends and Neighbours, tra dramma, ironia e una sorprendente capacità di mescolare generi e toni.
La serie è una parabola che salta dall'approccio individuale al racconto corale sull'élite statunitense, che vive in una bolla di lusso e infelicità tenuta insieme da convenzioni estremamente fragili. I "vicini" del titolo sono figure sociali: avatar di una cultura in crisi, incapace di rigenerarsi.
Svela come il privilegio non coincida con la libertà, ma con una forma più raffinata di dipendenza, che cela al suo interno una crisi sfaccettata - economica, affettiva, sociale, simbolica. E Jon Hamm è il corpo perfetto per incarnarla. Recensione ❯
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