Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Danimarca, Italia, Svezia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Niclas Bendixen |
Attori | Bodil Jørgensen, Kristian Halken, Rolf Lassgård, Davide Iachini, Massimo Cagnina Martino Duane, Gianni D'Addario, Christian Ginepro, Ludovico Benedetti, Alessandro Fantini (II), Jon Kellam, Aglaia Mora, Claudia Palmira, Shanti Roney. |
Uscita | mercoledì 21 agosto 2024 |
Distribuzione | Circuito Cinema, Vivo Film |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 agosto 2024
Una commedia sentimentale che non rinuncia a giocare con i cliché del Belpaese. In Italia al Box Office When in Rome ha incassato 1,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Gerda e Kristoffer vivono a Copenhagen, sono sposati da quarant'anni e hanno una bellissima figlia di nome Charlotte, di cui sono orgogliosi. È proprio Charlotte a regalare ai genitori un viaggio a Roma: quale luogo migliore della città dell'amore per festeggiare il loro quarantesimo anniversario? I due partono così in aereo, con disappunto di Gerda che avrebbe preferito viaggiare in treno, e raggiungono la città eterna. Per Kristoffer è la prima volta nella capitale italiana, mentre sua moglie vi ha trascorso gli anni dell'università, quando studiava storia dell'arte. Giunti a destinazione Kristoffer si addormenta in albergo, Gerda esce da sola per esplorare la città. Passeggiando per le vie di Roma, riemergono i ricordi del passato.
Diretto da Niclas Bendixen, When in Rome racconta con ironia e delicatezza la storia d'amore fra due sessantenni danesi giunti al loro quarantesimo anno di matrimonio. Fra dialoghi arguti e forsennati, il film costruisce un'atmosfera intrigante e misteriosa, perdendosi tuttavia nel finale, che tradisce la promessa di profondità dell'originale parte iniziale.
La capitale italiana è stata la cornice di moltissimi film entrati nella storia del cinema e i protagonisti di When in Rome sembrano esserne consapevoli. In una buffa discussione con il receptionist dell'albergo in cui alloggia con la moglie, Kristoffer ammette di adorare il film Vacanze romane, di cui rammenta l'iconica scena girata di fronte alla Bocca della verità. Con il suo attore preferito Gregory Peck, Kristoffer condivide uno sguardo furbo e una fisicità longilinea, e come lui sta per intraprendere un viaggio turbolento che lo porterà a migliorare sé stesso in nome dell'amore. Sua moglie Gerda, invece, come una novella Audrey Hepburn non vede l'ora di perdersi fra le strade della città, che qui diviene simbolo della nostalgia dei tempi passati, immagine di futuri possibili, di sogni infranti e amori giovanili.
Dopo quarant'anni di matrimonio, agli occhi di Gerda e Kristoffer i luoghi di Roma diventano lo strumento per portare in superficie sentimenti e segreti ancora nascosti, pur dopo tanti anni di relazione. Una relazione matura, imperfetta e autentica, resa credibile dalle ottime interpretazioni delle star del cinema danese Bodil Jørgensen e Kristian Halken. I dialoghi forsennati, arguti e spontanei tra i due protagonisti raccontano una coppia di vecchia data, uno di quei rapporti in cui la confidenza si è fatta strada nel corso degli anni, in cui ci si conosce bene e la consapevolezza dei difetti e dei pregi dell'altro è diventata ormai una realtà quotidiana, dolce e allo stesso tempo amara.
Le interazioni fra Gerda e Kristoffer, buffe ma realistiche, si inseriscono in un contesto affascinante ed enigmatico, di cui non vediamo l'ora di scoprire di più. Come mai gli occhi di Gerda sono coperti da un velo di tristezza? Quali sensazioni e quali verità nasconde la città di Roma, teatro degli eventi del suo passato da studentessa?
Mescolando comicità e mistero, la prima parte del film dosa sapientemente dialoghi frenetici e momenti più lenti e riflessivi, in cui si avverte una tensione latente pronta a esplodere da un momento all'altro. L'ampio utilizzo della macchina a mano comunica infatti le turbolenze emotive e la sensazione di instabilità cui sono soggetti i personaggi. Quello che accade è opaco, ambiguo, e non sappiamo che cosa pensare nemmeno dell'affascinante Joannes - un bravissimo Rolf Lassgård - che prima ci pare sincero, e poi chissà.
Se il film mostra quindi la sua forza nella costruzione di un'atmosfera misteriosa e intrigante, perde tuttavia mordente nella parte finale, quando i nodi vengono al pettine e il percorso di Gerda e Kristoffer deve trovare una conclusione. L'ultima parte del lungometraggio risulta infatti piuttosto banale e prevedibile, culminando in una tradizionale corsa alla stazione per fermare la bella in partenza dopo un'aspra lite. Anche il viaggio felliniano di Kristoffer per le strade di Roma appare poco convincente e i personaggi surreali e bislacchi che incontra sul suo cammino risultano un po' troppo macchiettistici.
Originale, intrigante, ironico e delicato, When in Rome ci aveva promesso un gran finale degno della complessità del rapporto tra Gerda e Kristoffer, ma finisce con l'appiattirsi su un ben più superficiale "amare è lasciare andare".
Il viaggio a Roma di due anziani coniugi danesi, Gerda e Kristoffer, per festeggiare l'anniversario di matrimonio si tramuta in burrascoso alterco, quando Gerda rivela i suoi legami passati con la Città eterna. Anche la Danimarca ha la sua forma peculiare di cinepanettone, che in fondo ruota attorno a concetti prossimi al nostro: faccende di corna e incapacità di accettare la vecchiaia.
Kristoffer e Gerda arrivano a Roma per festeggiare il loro quarantesimo anniversario di matrimonio. Sono due borghesi scandinavi legati da profondissimo affetto ma forse un po' annoiati dalla vita quotidiana. Gerda, in particolare, pare ancora tormentata da certi fantasmi di gioventù: gli studi in Storia dell'Arte compiuti proprio a Roma, che non le hanno mai aperto le porte giuste, ma soprattutto [...] Vai alla recensione »