Titolo originale | Good Grief |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Dan Levy (II) |
Attori | Dan Levy (II), Ruth Negga, Himesh Patel, Luke Evans, Celia Imrie Arnaud Valois, David Bradley, Mehdi Baki, Emma Corrin, Jamael Westman, Kaitlyn Dever, Yoli Fuller, Zoé Bruneau, Vladimir Perrin. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 gennaio 2024
Il debutto di Levy come sceneggiatore e regista di un lungometraggio.
CONSIGLIATO NÌ
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Marc e Oliver sono una coppia molto affiatata: dediti l'uno all'altro, vivono insieme in un elegante appartamento londinese e condividono una florida attività lavorativa. Marc, infatti, illustra i romanzi di Oliver, che negli anni è divenuto uno scrittore di grande successo. Innamorati come il primo giorno, decidono di trascorrere il Natale in compagnia di amici e parenti: la serata trascorre tranquilla, finché Oliver non prende un taxi alla volta di un viaggio che lo porterà fuori casa per qualche giorno. Poco dopo il rumore delle sirene delle ambulanze interrompe i festeggiamenti: Oliver è rimasto coinvolto in un incidente mortale a pochi metri dall'appartamento. Marc si ritrova così a fare i conti con un dolore lancinante e una quotidianità che non tornerà mai più come prima.
Commedia romantica dai tratti malinconici interpretata, scritta e diretta da Dan Levy, Dopo Oliver fa leva sulle emozioni degli spettatori con una storia già vista e personaggi che non riescono a lasciare il segno.
Dopo aver rivestito i panni dell'ambiguo professor Molloy nella quarta stagione di Sex Education e aver lavorato insieme al padre Eugene e alla sorella Sarah nella sitcom canadese Schitt's Creek, Dan Levy si confronta con una commedia dai buoni sentimenti dedicata al tema dell'elaborazione del lutto. L'idea per il film gli viene da un'esperienza personale: nel corso della pandemia il cineasta ha infatti perso l'amata nonna e il dolore di questa scomparsa ha accelerato il processo creativo che ha portato alla nascita di Dopo Oliver, un lavoro catartico con cui il regista ha forse potuto affrontare la sofferenza di quel momento.
Al centro del film c'è infatti il potere dell'arte di aiutare a fare i conti con i dolori più profondi dell'esistenza: proprio come aveva fatto Monet con le sue ninfee, come deve imparare a fare Marc attraverso la pittura e come fa lo stesso Levy grazie al cinema. Non si tratta di un tema particolarmente originale, tuttavia nelle ultime battute il lungometraggio riesce ad affrontare l'argomento in maniera semplice ma coinvolgente, con i dipinti di Marc che riescono effettivamente a strappare qualche lacrima agli spettatori.
Questo tuttavia non basta a dare spessore a un film che nel complesso risulta piuttosto appiattito sugli stereotipi del genere: Dopo Oliver è la tipica commedia romantica a tinte malinconiche che bastano pochi minuti per capire dove andrà a finire. Ci sono gli amici affettuosi ma problematici, l'affair tormentato con un uomo misterioso e affascinante, le scenografie perfette e avvolgenti: caldi ed eleganti appartamenti per le scene in interno e la magica Parigi con la sua Tour Eiffel per le ambientazioni esterne. Le relazioni umane sono semplici solo all'apparenza, naturalmente, e ognuno ha le sue difficoltà da affrontare, eppure i sentimenti che animano i protagonisti finiscono sempre con l'essere positivi.
Sì, perché Dopo Oliver è una commedia che vuole farci piangere ma con il sorriso, vuole emozionarci e, una volta terminata la visione, intende lasciarci con quelle gradevoli sensazioni che tutti vorrebbero provare a Natale. E in effetti si tratta di un buon lungometraggio da vedere durante le vacanze invernali insieme a tutta la famiglia, anche perché il film ha il pregio di affrontare un argomento triste, in cui chiunque può riconoscersi, con leggerezza.
Tuttavia Dopo Oliver non è molto più che questo: una discreta commedia natalizia. L'indagine psicologica dei protagonisti è piuttosto superficiale, i dialoghi sono artificiosi e zuccherosi, la trama prevedibile e già vista. Il livello della recitazione è sufficiente e il finale si tinge quanto basta di profondità: il disvelamento delle debolezze di Marc, Thomas e Sophie conferisce un tocco di realtà a una storia fino a quel momento eccessivamente retorica e caramellosa.
La chiusura del film riesce effettivamente a scaldarci il cuore, ricordandoci e facendoci rimpiangere le belle commedie di Richard Curtis.
Per la sua prima prova alla regia, l'attore e conduttore Dan Levy si ritaglia il ruolo di protagonista (per il pubblico al di qua dell'Atlantico: lui è "quello di Schitt's Creek"). Quando facciamo conoscenza con il suo personaggio - un uomo benedetto da una sorte ridente, sposato a un marito apparentemente perfetto - già sappiamo che non potrà durare: il film si chiama Dopo Oliver, dopotutto, e non [...] Vai alla recensione »