Nonostante l'ottima prova dei tanti caratteristi, la comicità di Siani risulta qui priva di quella spontaneità che lo ha reso famoso e apprezzato dal pubblico. Dal 14 febbraio al cinema.
di Pedro Armocida
Lorenzo è il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, in cui si offre come amico a noleggio. Affabile, premuroso, gentile, è l'amico perfetto... Questa volta però a chiedergli aiuto sono i suoi stessi familiari, dipendenti di una fabbrica di dolci che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), sentendosi estremamente solo, vuole vendere mettendo dunque a rischio centinaia di posti lavoro. Lorenzo dovrà quindi lanciarsi nella missione (im)possibile di diventare suo amico per cercare di convincerlo a cambiare idea. La buona notizia è che il cinema italiano è vivo grazie all’apporto dei tanti attori cosiddetti caratteristi.
Un po’ come ne Il grande giorno di Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo e, appunto, in Tramite amicizia dove troviamo un corollario di comprimari perfetti che sostiene tutto il film. La scommessa però è qui molto più azzardata che nei precedenti film di Siani perché, fin dai primi istanti, la messa in scena lavora su uno dei tabù del cinema, ossia lo sguardo in macchina con Siani che ci racconta la storia del suo personaggio e della sua agenzia di amicizia in prestito.
Qui siamo oltre la rottura di qualsiasi fantasmatica quarta parete perché Siani ammicca e cerca disperatamente la complicità dello spettatore che speriamo – e lo scriviamo sinceramente – gliela concederà.