Titolo originale | La sociedad de la nieve |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 144 minuti |
Regia di | J.A. Bayona |
Attori | Rafael Federman, Esteban Bigliardi, Simon Hempe, Enzo Vogrincic, Fernando Contingiani Paula Baldini, Diego Vegezzi, Agustín Pardella, Matías Recalt, Esteban Kukuriczka, Valentino Alonso, Alfonsina Carrocio, Andy Pruss, Juan Diego Eirea, Tomas Wolf, Santiago Vaca Narvaja, Benjamín Segura. |
Tag | Da vedere 2023 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,61 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 20 dicembre 2023
Un'epica vicenda di sopravvivenza in condizioni estreme. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato agli European Film Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, 13 candidature a Goya,
CONSIGLIATO SÌ
|
Una squadra di rugby uruguayana, l'Old Christians Club, si sta preparando a partire per il Cile. Il 13 ottobre 1972, Sul volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya ci sono altri passeggeri. In tutto sono 40 a cui si aggiungono altri 5 membri dell'equipaggio. Durante il viaggio iniziano ad esserci delle forti turbolenze. Poi l'aereo perde il controllo e precipita nel cuore delle Ande. Le condizioni climatiche sono proibitive e di notte la temperatura scende di 30 gradi. I sopravvissuti, oltre al gelo, devono affrontare anche la fame e il cibo in poco tempo finisce. In più, il governo ha interrotto le ricerche. I sopravvissuti devono così contare soltanto sulle loro forze.
Il passato è già filmato come un ricordo sin dalle prime scene iniziali con l'allenamento della squadra di rugby o la partenza dall'aeroporto.
La società della neve, dopo un breve prologo, entra subito nel cuore della storia con l'incalzante, potente sequenza in cui l'aereo inizia a precipitare. Prima ci sono i segnali premonitori, poi si sentono i rumori sempre più assordanti e dal finestrino non si vede più nulla. Bayona, in una coproduzione Spagna-Uruguay, adatta una storia vera già portata sullo schermo due volte: I sopravvissuti delle Ande, un film messicano del 1976 diretto da René Cardona ed Alive. Sopravvissuti (1993) di Frank Marshall con Ethan Hawke che questo film sovrasta per drammaticità e intensità. Ma oltre alla vicenda realmente accaduta, il cineasta spagnolo si è basato anche sul romanzo "La società della neve. La storia mai raccontata dei sopravvissuti al terribile disastro aereo sulle Ande" di Pablo Vierci. La chiave vincente del film è stata quella di combinare il filone (post)catastrofico - con cui il cineasta spagnolo si era già confrontato mostrando gli effetti dello tsunami in Thailandia in The Impossible - con un secco realismo. In questo modo Bayona ha evitato ogni tentazione di romanzare la storia privilegiando i sentimenti, gli stati d'animo, il respiro dei personaggi (paura, disperazione, rassegnazione, speranza) e si è soffermato sui dettagli, come i pezzi di carne umana, senza compiacimenti horror. Oppure c'è quello determinante sugli occhi di alcuni personaggi, come il ragazzo quasi venticinquenne che accompagna buona parte del film con la sua voce off, e che caratterizza un'altra scena di grande impatto: quella della tormenta di neve che sommerge i sopravvissuti e li intrappola dentro l'aereo per cinque giorni.
La società della neve mostra la lotta sopravvivenza nell'arco di 71 giorni, fino al 22 dicembre 1972. Lo sguardo del cineasta è vicino ai suoi personaggi, anzi convive con loro. "Per chi saranno quelle immagini?". Le fotografie diventano determinanti come forma di cronaca prima e di memoria poi. Bayona gira un film efficace ma anche emotivamente trascinante dove la componente spettacolare è importante ma è comunque subordinata a uno dei temi che caratterizzano l'opera del cineasta, in cui l'incubo può trasformarsi in una tragica realtà e i protagonisti devono lottare, sia fisicamente, sia mentalmente (The Orphanage e Sette minuti dopo la mezzanotte) con i propri demoni. E il suo film regge benissimo la durata di 144 minuti senza avere mai un attimo di cedimento.
La società della neve è soprattutto un drammone (di quasi due ore e mezza) che racconta questa presa di coscienza collettiva e la forza che il singolo può trarre dalla comunità, ma le scene catastrofiche e di tensione non mancano. Il disastro aereo è raccontato in maniera succinta e rigorosa e funziona come brutale wake up call per tutti i coinvolti.
Il film narra la storia del disastro aereo avvenuto sulla catena montiuosa delle Ande nel 1972, e la terribile esperienza del gruppo di sopravvissuti, bloccati per oltre due mesi tra le cime innevate della Cordillera andina a più di 3600 metri di altezza. La vicenda ebbe risonanza internazionale quando fu chiaro che per restare in vita i superstiti furono costretti a ricorrere al cannibalismo. [...] Vai alla recensione »
Bellissimo, ben narrato, una storia orribile di sopravvivenza, tutti abbiamo uno stano percorso di vita, qui entra in gioco il destino, il caso, fato e fatalita.
Tutto perfetto. Ho apprezzato il fatto che non ci siano i soliti gruppi divisi tipici dei sourvivor ma siano tutti coesi tanto da farti venire voglia di aver vissuto anche tu la parte meno terribile di questa avventura nonostante sia una tragedia.
Verso la fine del film, quando Fernando Parrado e Roberto Canessa si incamminano verso il Cile, c'è una scena dove Canessa tira fuori la carne dal sacchetto, la annusa e poi la mangia. Poco dopo la vomita. Secondo voi era andata a male visto il tempo trascorso in atmosfera sopra lo zero (quindi non più congelata) oppure lui, ormai vicino alla salvezza, realizza solo in quell'istante [...] Vai alla recensione »
Film discreto e a tratti interessante ma non si entra in empatia con i personaggi e la storia come nel predecessore Alive decisamente di un altro livello.
Lontano anni luce dal capolavoro del primo film alive sopravvissuti
Uno dei miglori film di sopravvivenza che abbia mai visto. La tragica vicenda è affrontata a 360 gradi con particolare attenzione al lato umano e a come sia stato difficile per tutti i protagonisti fare le cose che hanno fatto. Vorrei sottolineare che a riguardo non c'è mai stata nessuna scena cruenta, la tragicità delle loro azioni è stata ripresa più da lontano [...] Vai alla recensione »
Dire "I sopravvissuti delle Ande" inquadra meglio il caso. Ma era mezzo secolo fa, nel 1972, non tutti lo ricorderanno. Una storia di sopravvivenza estrema, durata una decina di settimane, fino all'arrivo dei soccorsi. Partiti in 45, non tutti tornarono a casa. Il 13 ottobre 1972 un aereo partito dall'Uruguay e diretto a Santiago del Cile si schiantò sulle Ande.
La storia della squadra di rugby uruguayana che precipita sulle Ande e dei superstiti che riescono a sopravvivere a ogni genere di (mala)sorte ha generato almeno altri due film (I sopravvissuti delle Ande e Alive - Sopravvissuti), un libro (La società della neve, che qui funziona come traccia principale) e l'immaginario del cannibalismo di amici e parenti come unica scelta possibile di sopravvivenza. [...] Vai alla recensione »
Nel giro di pochi secondi, grazie alla voce fuori campo, risolve ogni problema di spoiling. La storia è quella (vera) dello schianto di un aereo uruguayano, diretto in Cile per una partita di rugby, caduto sulla Cordigliera delle Ande il 13 ottobre 1972 con quaranta passeggeri a bordo (la maggior parte ragazzi) e cinque membri dell'equipaggio. Per alcuni fu una tragedia, per altri un miracolo.
Il 13 ottobre 1972, il volo 571 dell'aeronautica militare uruguaiana, diretto in Cile e con a bordo i giovani atleti di una squadra di rugby, precipita tra i ghiacci delle Ande. Per i 29 sopravvissuti allo schianto (su 40 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio), rifugiatisi nel relitto dell'aereo, inizia una lunga ed estenuante lotta per la sopravvivenza che durerà oltre 70 giorni prima dell'arrivo [...] Vai alla recensione »
Ventinove atleti della nazionale di rugby uruguayana, sopravvissuti allo schianto del volo 571 sulle Ande, affrontano l'inferno, sperando di rivedere i familiari. Film corale tratto dal libro omonimo. Bayona costruisce con lo stretto necessario un impianto scenografico credibile, capace di restituire il tormento dei protagonisti. La telecamera si insinua tra dialoghi e dettagli, coinvolgendo lo spettatore [...] Vai alla recensione »
Tra i favoriti per entrare in cinquina Oscar per Miglior Film Internazionale (candidato dalla Spagna), atterra su Netflix La società della neve di Antonio Bayona, kolossal da 60 milioni di dollari di budget visto in chiusura della Mostra di Venezia 2023. Racconta di quel catastrofico volo tra Uruguay e Cile del 1972 in cui un gruppo di giocatori di rugby rimangono bloccati per due mesi al gelo delle [...] Vai alla recensione »
Il disastro aereo delle Ande, già portato più volte sul grande schermo, è una storia tremenda e affascinante, ricca di spunti e di altrettante insidie. Non a caso, oltre ai vari documentari prodotti nel corso degli anni, il cinema mainstream ci ha provato quasi subito con I sopravvissuti delle Ande (Supervivientes de los Andes, 1976) di René Cardona, che con un po' di insistenza su qualche brandello [...] Vai alla recensione »
Il 13 ottobre 1972 il volo uruguayano 571 diretto a Santiago del Cile si schianta sulla Cordigliera delle Ande. Su 45 persone - una squadra di rugby universitaria e l'equipaggio - ne muoiono 12. Le ricerche vengono interrotte dopo breve tempo, ma la spedizione di due superstiti in cerca di soccorso è risolutiva. Il romanziere Pablo Vierci, loro compagno di classe, ne raccoglie le testimonianze in un [...] Vai alla recensione »
C'è un afflato umanista, nel cinema di Juan Antonio Bayona, capace di riempire di sé quelli che, in altre mani, sarebbero probabilmente solo onesti prodotti di genere. Un afflato che ha permeato il cinema del regista spagnolo fin dal suo esordio, il bellissimo horror The Orphanage (2008) e che abbiamo ritrovato persino nel suo lavoro meno riuscito, l'alimentare Jurassic World - Il regno distrutto (comunque [...] Vai alla recensione »
Juan Antonio Bayona, a distanza di cinque anni da Jurassic World - Il regno distrutto, viaggia nel passato a bordo del volo 571 delle forze aeree uruguaiane che la mattina del 12 ottobre 1972 decolla dall'aeroporto di Montevideo, in direzione Santiago del Cile. Tra le due capitali si staglia l'immensa Cordigliera delle Ande, una delle catene montuose più imponenti del mondo.
Il survival movie è un filone che non conosce né crisi né età. Sono storie di uomini al limite, piegati dalle intemperie, all'apparenza senza via di scampo. In alcuni casi la finzione incontra la realtà. Il 13 ottobre del 1972 un aereo con a bordo una squadra di rugby precipita sulle Ande. Stavano volando dall'Uruguay al Cile. Per settimane rimangono bloccati tra i ghiacci, sopravvivendo cibandosi [...] Vai alla recensione »