Anno | 2022 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 52 minuti |
Regia di | Isabella Ragonese |
MYmonetro | 4,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 novembre 2022
Un ritratto della cantante Rosa Balistreri. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Rosa - Il canto delle sirene ha incassato 560 .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Cantastorie a confronto. Da una parte c'è Rosa la battagliera, quella che "cantando con una chitarra mezza scordata faceva di più di tanti discorsi politici", la cantautrice siciliana Rosa Balistreri. Dall'altra c'è Isabella Ragonese, attrice per la prima volta dietro la macchina da presa per ricordare e raccontare "la più grande cantante che la Sicilia abbia mai avuto".
Scomparsa il 20 settembre 1990 a sessantacinque anni per un ictus che l'aveva colpita sul palco durante il suo ultimo concerto, ripeteva negli ultimi tempi agli amici che incontrava una sorta di preghiera: "Fa' che non muoia davvero". Ragonese raccoglie la sua richiesta e firma un documentario che è un dialogo a più voci per darne testimonianza.
Aprono Concetta Cannizzaro e Enza Lo Bono, chiude Massimo Milani, nel mezzo si dipanano una serie di storie palpitanti di vita, di riscatto e di trasformazione (c'è anche Davide Capone, protagonista di Più buio di mezzanotte) rivendicando la vitalità di chi riesce a ribellarsi, reagire, rivendicare, cambiare, lottare, reinventarsi, resistere e rinascere. I luoghi, cioè le città di Rosa, sono culla e custodia di questi percorsi: il film è interamente girato tra Palermo e Licata.
Per raccontare la voce di una donna che non ha mai conosciuto ma che frequenta da sempre, tra memorie e fantasmi, Ragonese sceglie di mettere il suo volto, la sua voce e il suo corpo al servizio non solo di una storia, ma di tante. Trasforma subito il suo documentario, in un dialogo a più voci in cui sceglie di esplorare le vite di chi come Rosa ha dovuto affrontare una vita complicata trasformando il dolore in poesia del quotidiano. Se è vero che bastano due accordi per far risuonare la verità, la cantautrice siciliana trovò nel canto imperfetto ma altamente comunicativo l'espressione catartica di tutte le inaudite violenze subite. Da bambina, quando viveva con i fratelli in un basso napoletano con un padre violento, da donna quando è arrivata al tentato omicidio di suo marito, stanca di subire. Perché "Niente cambia niente", si legge chiaramente su un muro.
Un documentario che è insieme omaggio accorato, indagine sul territorio, lavoro di approfondimento sul passato e di ricerca tramite interviste del presente. E che lancia un invito a chi guarda, attraverso la storia di Rosa e del coro di chi racconta le proprie esperienze di vita e trasformazione: realizzare fino in fondo la possibilità di essere tutto ciò che vogliamo.