Il Modernissimo di Bologna

Film 2022 | Documentario 54 min.

Anno2022
GenereDocumentario
ProduzioneItalia, Francia
Durata54 minuti
Regia diGiuseppe Schillaci
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Giuseppe Schillaci. Un film Genere Documentario - Italia, Francia, 2022, durata 54 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento lunedì 5 dicembre 2022

Grazie all'espediente di una storia personale, il film ripercorre la storia del cinema e della sala bolognese.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Un'idea vincente per rievocare il passato e aprirsi all'imminente futuro di una sala cinematografica.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 5 dicembre 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 5 dicembre 2022

Nel 1914 nel centro di Bologna viene realizzato, scavando e collocando quindi la sala sotto la superficie del manto stradale, il cinema Modernissimo. Sarà una sala che rimarrà in attività fino al 2000 ed ora sta per rinascere a nuova vita. In questo documentario, prendendo come filo conduttore le memorie di un cinefilo e genitore che si indirizza a un figlio 'perduto', se ne racconta la storia con uno sguardo aperto alla società bolognese e non solo.

Un documentario su una sala che riesce a rievocare non solo la storia dell'edificio e dei film che ha proposto ma anche quella della città in cui ha sede.

Una serie di documentari molto interessanti, prodotta da Wim Wenders nel 2014 con il titolo Cattedrali della cultura 3D, partiva dall'idea di dare voce agli edifici affinché raccontassero di sé e delle attività che si svolgevano al loro interno.

Ribaltando il punto di vista Schillaci crea la figura di un padre che si è visto portare via dalla moglie il figlio ancora in tenera età. Non avendo poi potuto più incontrarlo gli racconta la storia del cinema collocato nelle viscere del palazzo dove i tre abitavano. In quella sala lasciata poi in abbandono si producevano cultura ed intrattenimento ma vi poteva anche nascere un amore tra una maschera e uno spettatore infiltrato in quanto a conoscenza, vivendo nell'edificio sovrastante, di un accesso ignoto ai più. Viene così alla mente, in un gioco di specchi, l'incontro in un cinema tra il padre e la madre di Claude Lelouch così come da lui descritto in un cortometraggio. 

Grazie ad un amplissimo materiale di documentazione, messo a disposizione anche dalla Cineteca di Bologna che ha voluto il ritorno in funzione della sala, è possibile assistere ad una rievocazione che unisce un pizzico di nostalgia ad un'acuta rilettura del secolo scorso. Partire da una rievocazione molto personale è sicuramente un'ottima idea (anche se, con tutto il rispetto per il Cavazzoni scrittore e docente, un narratore un pochino più brillante avrebbe potuto offrire un tocco in più).

L'idea è vincente anche perché, considerata la collocazione dell'edificio e della sala letteralmente a due passi da Piazza Maggiore, viene ampiamente sfruttata la possibilità di raccontare la vita pulsante di una città vivace sia sul piano politico che su quello culturale. Quindi non solo nel buio della sala ma alla luce del sole vediamo in atto i mutamenti della società cittadina sul cui sfondo però è spesso riconoscibile la realtà di un Paese che da alcuni degli eventi cittadini (vedi la strage alla stazione) viene profondamente segnato. 

Ne emerge il ritratto di una città poliedrica che nel corso degli anni ha mutato la sua cultural skin senza mai perdere però la necessaria attenzione per le più varie forme di spettacolo. Ora che il Modernissimo sta tornando a spegnere le luci in sala e ad accendere quella del proiettore è bello sapere che la parola Fine che chiudeva i film in passato si apre ad un nuovo inizio.

NEWS
TORINO FILM FESTIVAL
lunedì 5 dicembre 2022
Giancarlo Zappoli

Un documentario capace anche di immortalare l'atmosfera di un'intera città. In anteprima al TFF. Vai all'articolo »

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