Titolo originale | Spiderhead |
Anno | 2022 |
Genere | Azione, Fantascienza |
Produzione | USA |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Joseph Kosinski |
Attori | Chris Hemsworth, Jurnee Smollett-Bell, Miles Teller, Nathan Jones, Tess Haubrich Charles Parnell, BeBe Bettencourt, Daniel Booko, Angie Milliken, Jane Larkin. |
MYmonetro | 2,17 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 19 giugno 2022
In un futuro prossimo, due detenuti vengono ospitati in una struttura gestita da un medico che sperimenta potenti farmaci sui detenuti, alterandone le emozioni.
CONSIGLIATO NÌ
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In un futuro prossimo, la struttura carceraria detta Spiderhead è in realtà un centro di ricerca, che offre ai detenuti un ambiente rilassato dall'architettura e dal design persino raffinati, con tanto di libertà di muoversi quasi liberamente all'interno dell'edificio. In cambio di tutto questo, i carcerati si sottopongono agli esperimenti del dottor Steve Abnesti che, attraverso un apparecchio applicato alla schiena, somministra loro varie droghe con effetti sul comportamento. Si spazia da sostanze che magnificano le percezioni e la loquacità ad altre che sanno replicare persino il sentimento dell'amore o la più cupa depressione... ma qual è il fine ultimo di questi test?
Mentre è ancora in sala Top Gun: Maverick, arriva su Netflix un altro nuovo film di Joseph Kosinski, tratto da un racconto di fantascienza di George Saunders che però gli rimane enormemente superiore.
Pubblicata sul The Newyorker nel 2010 e ancora leggibile online, "Escape from Spiderhead" è una short story brillante e sardonica fin dal titolo, dove la fuga non è l'evasione che ci si aspetterebbe. Non mancavano nelle sue poche pagine temi da sviluppare, visto che si parla qui della manipolazione e della replicazione delle emozioni fino al punto da suscitare dubbi ontologici sulla natura umana.
Si tratta di un tema caro alla fantascienza, già ben presente per esempio in "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley, dove le persone manipolavano il proprio umore con vari psicofarmaci. Così come è un classico l'idea di una prigione distopica rivestita da una patina di comfort che la può far scambiare per una utopia - e qui gli scenografi hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo però il testo è passato per le mani di sceneggiatori che già dal curriculum non erano all'altezza dell'impresa: Rhett Reese e Paul Werneck, noti per i Deadpool e per la fantascienza super-derivativa di Life: non oltrepassare il limite.
Kosinski, che ha diretto vari pasticci nella sua carriera, non era certo l'uomo giusto per raddrizzare le cose, dunque quello che inizia come un film dal soggetto brillante, con idee forti e un tono originale, finisce via via per scivolare in situazioni tipicamente hollywoodiane, come se da Saunders si passasse al Michael Bay di The Island. Anche Kosinski è del resto un regista che ama le immagini patinatissime e qui, come già in Oblivion, ci mette tutta la sua passione per il design dal gusto minimale e per gli open space. Tranne naturalmente per il laboratorio detto Spiderhead che dà il titolo al film e al racconto, posto sta al centro della struttura è circondato da diverse stanze tenute sotto osservazione. Il tema della privacy annullata dei detenuti pure è proposto dal film in alcuni momenti, ma finirà neutralizzato da uno dei prevedibili e pedestri colpi di scena.
A scanso di equivoci non stiamo difendendo una presunta sacralità del testo originale, bensì critichiamo l'assoluta assenza di idee che siano allo stesso livello di quelle di Saunders. Così quando il materiale del racconto viene più o meno esaurito il film inizia ad annaspare in situazioni sempre più di routine.
Miles Teller, a cui tocca un protagonista relativamente passivo, non può fare molto e quello di Chris Hemsworth finisce per essere un one-man show purtroppo sterile. L'attore australiano, nei panni di Abnesti, sfoggi modi piacioni e ha naturalmente la presenza e il carisma dei bellissimi, un po' sulla scia di Brad Pitt. Il fatto che non sembri il tipico scienziato o carceriere è per altro intenzionale, ma nonostante il suo impegno arriva anche per lui il momento in cui, esaurite le battute scritte da Saunders, le azioni e le parole perdono smalto e buon senso.
Per fortuna il minutaggio di Spiderhead è ragionevole e la curiosità suscitata nella prima parte non fa in tempo a scemare del tutto prima della fine del film. Rimane però il retrogusto del potenziale sprecato, che diverrà ancora più evidente si deciderà di leggere il racconto di Saunders.
Spiderhead è un thriller e fantascientifico che si svolge in un carcere tutt'altro che ordinario. Come ogni film di fantascienza, fa riflettere sulla moralità delle azioni umane. Spiderhead gioca molto con la moralità. Il regista segue da vicino i prigionieri, portando lo spettatore ad empatizzare per loro e a provare compassione per gli esperimenti che essi subiscono.
Dai campi lunghi di Top Gun: Maverick alle claustrofobiche stanze di Spiderhead. Due prodotti localizzati in luoghi e ,in particolar modo, formati tra loro molto distanti, ma legati (in)consciamente dal nome di Joseph Kosinski e dal distopico discorso espresso sul controllo sempre più opprimente delle intelligenze artificiali all'interno degli spazi istituzionali del futuro.
Momento d'oro per il regista Joseph Kosinski. Reduce dal successo planetario di Top Gun: Maverick, il quarantottenne americano di origini polacche arriva su Netflix con l'acida fantascienza adulta Spiderhead. Siamo in un penitenziario avveniristico dove i detenuti sono liberi di assumere farmaci sperimentali. Le conseguenze saranno: libidine, depressione e pulsioni omicide.
«Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior» dice il poeta, e invece il dottor Steve Abnesti (Hemsworth) è convinto del contrario: «È la pressione a fare i diamanti», quindi i suoi pazienti sono tenuti sotto controllo e sotto tensione costante affinché "acconsentano". A cosa? A fare da cavie per esperimenti su farmaci miracolosi, ma non sono volontari qualsiasi bensì galeotti che così [...] Vai alla recensione »
In un prossimo futuro, alcuni detenuti possono decidere di sottoporsi a una pena alternativa. Ovvero, niente prigione, ma un penitenziario speciale dove fare da «cavie» per esperimenti medici. In particolare, il visionario dottor Steve (Chris Hemsworth) sta testando un farmaco capace di alterare la mente, condizionandola. Kosinski, dopo il bellissimo sequel di Top Gun, si conferma in grande spolvero [...] Vai alla recensione »