Ironia e sentimento guidano questo capitolo finale ma non definitivo, che guarda al futuro con leggerezza. Animazione, Avventura, Commedia - USA2022. Consigli per la visione: Film per tutti
Dopo il successo del capitolo dedicato alla 'vacanza mostruosa' dei protagonisti, arriva il nuovo film della saga "Hotel Transylvania". Espandi ▽
Cambio alla regia, ma Genndy Tartakovsky resta in scrittura e assicura una quarta, riuscita variazione sul tema originale. Ironia e sentimento sono, ancora una volta, le direttrici principali, ma il film si prende il tempo per far divertire Johnny nei panni di un gigantesco lucertolone, con grandi artigli utili per il disboscamento in corsa e una gola sputafuoco che sembra fatta apposta per arrostire i marshmallow, così come per far impazzire Drac in quelli di un comune mortale. Le sorprese più divertenti le riserva il Drac Pack, ma non si possono svelare anzitempo. Si potrà dire soltanto che, in occasione del quarto e ultimo capitolo del franchise (almeno stando alle intenzioni dichiarate), gli autori omaggiano il pubblico con qualche rivelazione insperata, perfettamente motivata dalle dinamiche del plot. Come nel contemporaneo Encanto della Disney, anche qui si parla di ricostruire casa a immagine e somiglianza della nuova generazione, mettendo da parte timori e pregiudizi, dannosi anche quando motivati dalle più nobili intenzioni. Recensione ❯
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Tutto è iniziato con la password del Wi-Fi... Raquel ha da sempre una cotta per l'attraente vicino di casa, Ares, che osserva di nascosto ma al quale non ha mai rivolto la parola. Riuscirà a farlo innamorare? Recensione ❯
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Gli alieni sono tecnologicamente avanzati e si mettono in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare. Espandi ▽
Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull'accettazione di ciò che è diverso da noi. Recensione ❯
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Un conduttore radiofonico di New York tenta di risolvere l'omicidio di una ragazza con cui ha avuto rapporti e si reca nel sud per indagare sulle circostanze della sua morte e scoprire cosa le è successo. Espandi ▽
Nella New York della “hook-up culture” si passa da un appuntamento all'altro senza stringere legami. Vive così il giornalista Ben Manalowitz ma la sua routine viene stravolta quando riceve la chiamata di Ty, il fratello di Abby, una delle sue molte ragazze occasionali. Ty gli comunica della morte di lei, convincendolo a recarsi in Texas per il funerale. La famiglia infatti è convinta che Ben fosse il ragazzo stabile di Abby e Ty gli confessa che, secondo lui, Abby in realtà è stata uccisa.
Dopo il successo come autore e attore della versione americana di The Office, Novak esordisce nella regia e nella scrittura cinematografica con una commedia nera dal finale piuttosto sorprendente, Vengeance, che affronta il tema della vendetta ma soprattutto quello della fratturata identità americana, come più volte per altro esplicita.
Siamo ben lontani dai cittadini della Hollywood di una volta, che ritrovavano uno spirito bucolico nella campagna. Ma allo stesso tempo c'è un marcato cinismo pure nel raccontare l'intellighenzia borghese metropolitana
Il film del resto vuole mettere a confronto le due anime dell'America, dileggiandole entrambe ma cercando una sorta di sintesi nella giustizia, anche se poi fa calare il sipario prima di mostrare eventuali conseguenze su quello che propugna. Recensione ❯
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Per quanto frenato da un palpabile timore reverenziale, Zemeckis è il regista giusto per riproporre l'ibrido Pinocchio. Commedia, Drammatico, Family - USA2022.
Il film rivisita in chiave live action l'amata storia di un burattino di legno che intraprende un'emozionante avventura per diventare un bambino vero. Espandi ▽
Sono ormai tanti anni che Geppetto non esce dalla sua bottega di orologi a cucù e giocattoli di legno. Non li vende nemmeno, quegli orologi, vuole solo stare tra di loro, in compagnia del gattino Figaro e della pesciolina Cleo. Ha perso un figlio e non ha mai smesso di pensare a lui, tanto che, per quello che sarebbe stato il suo compleanno, ha intagliato un burattino in legno di pino e ha sognato "sopra una stella" che potesse compiersi un miracolo.
Un sogno dolce e ingenuo, perché così è il Geppetto di Tom Hanks, rimasto un po' bambino, bisognoso dei suoi pupazzi e dei suoi feticci, di quel mondo disneyano che esce regolarmente dagli sportellini degli orologi, liberando il cowboy Woody, Paperino, Malefica, Dumbo, Biancaneve. Zemeckis appare onorato e felice di inserirsi nel novero e lo fa con grande rispetto, autodenunciando immediatamente il suo apprestarsi a narrare una storia già nota, "a fatti compiuti".
Zemeckis fa trapelare il suo piacere nel dialogo a distanza col burattino senza fili e sa rinverdirne quanto basta la tenerezza e il prodigio. Recensione ❯
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La prima serie italiana natalizia di Netflix che racconta la ricerca dell'amore con la chiave della commedia. Espandi ▽
Trent’anni per una donna rappresentano un cruciale giro di boa. È l’innegabile assunto da cui si sviluppa la serie Odio il Natale, adattamento curioso della serie Netflix norvegese Natale con uno sconosciuto di Per-Olav Sørensen. Curioso perché dell’originale riprende senz’altro l’idea di base, ma la sviluppa secondo modalità di narrazione tutte italiane o, per dirla come Stanis della serie Boris, “troppo italiane”. Con il merito di avere come protagonista una trentenne spigliata, simpatica e dedita al suo lavoro, la serie si rivela, nei suoi sei episodi, una commedia per tutta la famiglia e, insieme, una storia di formazione sentimentale (post)adolescenziale, che mira a intrattenere chi guarda senza troppe pretese, ironizzando e rimestando su intrecci sentimentali e narrativi purtroppo già visti e rivisti. Sarebbe stata, tuttavia, un’occasione preziosa per firmare, senza puntare all’inarrivabile Fleabag, il ritratto di una giovane donna contemporanea veramente libera da stereotipi e cliché alle prese con un suo personalissimo Natale. Recensione ❯
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A 22 anni dal debutto torna più carica che mai la gang di immarcescibili autolesionisti dallo humour demenziale. Azione, Commedia - USA2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo dieci anni, l'equipaggio di Jackass è tornato per la loro ultima crociata. Espandi ▽
Gag in serie per la ciurma più folle e autolesionista in circolazione, oggi come ieri, come se il tempo non fosse mai trascorso. Stunt pericolosissimi, nuovi ingressi in squadra e riproposizioni di sketch “classici” della trasmissione originaria in un sequel-celebrazione intriso di nostalgia. L’incipit può lasciare spiazzati per qualche minuto. Sembra infatti di essere in un kaiju eiga di serie Z, con una sorta di Godzilla che minaccia una città americana, almeno finché non spunta Johnny Knoxville, nei panni di un generale pazzo che pare uscito da Apocalypse Now, e appare chiaro fin da subito che Jackass ha colpito ancora. Anche nel 2022, o forse più che mai nel 2022, Jackass è la soluzione più indolore – per lo spettatore – per fuggire l’angoscia circostante, per spegnere il cervello e separarsi da una connettività invasiva, tornando a ridere senza vergogna come capitava tra i banchi di scuola, tra un gavettone e una pallina di carta scagliata con la cerbottana. Recensione ❯
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A causa di un attacco ischemico un uomo perde la memoria. Espandi ▽
Mentre parla al telefono con un membro del suo staff, Filippo ha un forte mal di testa e sviene. Non appena riprende conoscenza, chiama in aiuto l'amico Pippo e gli chiede di organizzare un incontro anche con il gruppo di vecchi amici. La sua richiesta suona strana perché non si vedono da molti anni ma Pippo, che è neurologo nella clinica dove è ricoverato Filippo, chiarisce la situazione spiegando che Filippo ha subito un attacco ischemico transitorio che gli ha danneggiato la memoria. Si ricorda dei suoi amici ma è come se vivesse nel lontano 1997. Recensione ❯
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Lui, lei e il cane immaginario: Cosimo Gomez confezione una commedia romantica tenera e attenta alla psicologia. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti.
Una commedia dai risvolti tragici dove due anime diverse si incontrano e instaurano un rapporto speciale. Espandi ▽
A Bologna, la venticinquenne Eva è una studentessa di legge fuorisede e fuoricorso, che non riesce più a dare esami e soffre di attacchi di panico. Per non gravare troppo sulla madre lontana, cerca un nuovo lavoro come dog sitter e le risponde Matteo, giovane animatore di cartoni animati. Il ragazzo la invita a casa sua per prendersi cura del cane Spotty, ma all'arrivo Eva si rende conto che sotto le chiazze bianche e nere del pelo c'è proprio Matteo in un costume. In controtendenza con la tendenza del nostro cinema, Io e Spotty, seconda regia dell'ex scenografo Cosimo Gomez - dopo Brutti e cattivi del 2017 - ne conferma la sensibilità originale come scrittore e ci consegna una girandola pop di tumulti emotivi giovanili, tra il romantico, la commedia e la storia di formazione. Il mood malinconico del film non scende mai davvero nello scherzo e accenna alle difficoltà psicologiche ed emotive dei personaggi con forte compassione. Siamo quindi più dalle parti del Frank di Lenny Abrahamson e del suo sottotesto doloroso che della serie Wilfred. Da autore e regista, Cosimo Gomez ha il dono di saper raccontare il vero, arricchito però con una certa rotonda tridimensionalità e un’apertura al gioco. Non cose da nulla, che rendono Io e Spotty un valido esempio di cinema italiano leggero e insieme autentico. Recensione ❯
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Un film teen-oriented purtroppo lontanissimo da altri prodotti più maturi pensati per lo stesso target. Commedia, Musical - Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La YouTuber/TikToker Charlotte M. debutta al cinema vestendo i panni di una ragazza al primo anno di liceo che farà di tutto per salvare la sua amata oasi di fenicotteri dalla chiusura. Espandi ▽
Il passaggio da YouTube al cinema, nell’era dei followers e della visibilità, può essere breve, ma avere alterne fortune. Specie perché la recitazione è un’arte, qualcosa di estremamente diverso dal semplice parlare con disinvoltura davanti a uno schermo. Spigliata e sorridente, anche la content creator Charlotte M., già doppiatrice nel film d’animazione Lo Schiaccianoci e il Flauto Magico, debutta al cinema con un film interamente incentrato su di lei. O meglio, non essendo un documentario ma una commedia adolescenziale, sul suo alter ego. Diretta da Emanuele Pisano, Charlotte interpreta una studentessa al primo anno delle superiori che si ritrova a dover fare i conti con problemi di amicizie, amori e crescita. Il film di Emanuele Pisano si rivela purtroppo lontanissimo da prodotti ugualmente pensati per un target adolescente, ma decisamente meno patinati, scritti in maniera più matura e approfondita. Recensione ❯
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Una serie che parla di cibo, di famiglia, della follia della routine, della bellezza del Senso di Urgenza e dei ripidi e scivolosi inconvenienti. Espandi ▽
Carmen "Carmy" Berzatto (Jeremy Allen White) riceve in eredità il ristorante di famiglia in seguito al suicidio del fratello. Il suo re-inserimento in un ambiente popolare, dopo essersi formato in cucine di alto livello mondiale, è problematico e frenetico. Ma le difficoltà più grandi del giovane cuoco saranno tutt'altro che economiche o gestionali. La nuova serie Fox firmata Christopher Storer e giunta in Italia grazie a Disney+, propone un tipo di serialità decisamente complessa e non del tutto accessibile: la sceneggiatura di The Bear è infatti scarna di eventi essenziali – poco accade, tutto cambia – e perciò si contrappone alla linearità tipica di un racconto che, a primo acchito, appare familiare, forte di riferimenti comuni e di “un’abitudine visiva” al cibo, causata dall’inflazione televisiva di factual e reality show culinari. Ciò che contraddistingue la serie è il suo ritmo – che potremmo definire imprevedibile, sconclusionato – volto a straniare lo spettatore con immagini frenetiche di cibo, fornelli, pietanze inquadrate spesso in dettagli caotici, ben lontani dalle lunghe inquadrature sul cibo (il cosiddetto food porn) che stuzzicano il desiderio dello spettatore. La cucina “The Original Beef” diventa il luogo dell'aspirazione personale, un luogo da sovvertire per raggiungere un ideale, che deve essere trasformato (e in parte tradito) da un punto d'origine esistenziale, di cui si prova vergogna, a un agognato punto d’arrivo, elevato e ideale. Recensione ❯
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La prima serie di Ficarra e Picone che si ritrovano protagonisti di uno scontro con la criminalità mafiosa. Espandi ▽
Salvo e Valentino sono amici fin dall’infanzia, cognati (Salvo è sposato con Ester, la sorella di Valentino) e lavorano insieme; sono infatti titolari di una piccola impresa che ripara elettrodomestici. Un giorno ricevono una chiamata da Alberto Gambino, che ha fatto affari con la mafia ma poi ha deciso di collaborare con la giustizia. Trovano la porta aperta e poi si trovano davanti al suo cadavere. Riescono a scappare a fatica dalla scena del crimine ma poi si trovano in guai ancora maggiori, con i boss mafiosi, con a capo il temibile Padre Santissimo, che gli stanno alle costole.
I due comici palermitani, anche ideatori e registi dei sei episodi, trovano il giusto equilibrio tra il loro repertorio e la storia, accumulano le situazioni in uno schema che richiama quello di Johnny Stecchino di Benigni, per poi farle esplodere.
La parte poliziesca sembra riprendere quella robusta compattezza del cinema e la tv di Damiano Damiani soprattutto nel modo in cui fa avvertire la presenza nella mafia sul territorio e nei volti apparentemente innocui di figure che invece risulteranno poi coinvolte. Una serie che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno e mostra le attraenti deviazioni che può prendere il cinema/serie tv di Ficarra-Picone quando i due comici sono in forma come in questo caso. Recensione ❯
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Un film natalizio per famiglie che attinge ai classici d'oltreoceano ma non riesce a trovare una coerenza nei toni. Commedia, Italia2022. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film ispirato alle commedie di Frank Capra, un po' Truman Show un po' vita di tutti giorni, che racconta le emozioni che possono appartenere a chiunque e in qualunque angolo del mondo. Espandi ▽
Da cinque anni i Rovati non festeggiano il Natale, perché in quel giorno il capofamiglia, marito di Sofia e padre di Alice e Ricky, è venuto a mancare. Finché, un Natale, la loro vita viene rivoluzionata da un reality, The Christmas Show.The Christmas Show è un film natalizio per famiglie che attinge a piene mani a molti classici del genere, a cominciare da Mamma, ho perso l’aereo, e l’idea alla base della storia poteva essere veramente un colpo di genio. Purtroppo però il soggetto e la sceneggiatura non riescono a sfruttare adeguatamente le tante opportunità offerte dalla premessa, né a trovare un tono coerente. The Christmas Show avrebbe potuto essere una satira “alla Boris”, complice anche la presenza di Francesco Pannofino nei panni di Oscar, sui reality e la loro capacità di trasformare qualunque dinamica interpersonale in uno spettacolo, oppure un romance alla Rosamund Pilcher, fedele ai canoni zuccherosi del genere. Recensione ❯
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Una commedia ambientata nel 1994, ispirata al cinema di quel periodo, girata come fossimo in quegli anni. Commedia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il racconto di formazione di una generazione. Espandi ▽
Gli anni belli segna il debutto alla regia di finzione per Lorenzo d’Amico De Carvalho, che ha un passato come aiuto regista di autori di rilievo e coregista di un paio di documentari. Qui d’Amico De Carvalho firma anche il soggetto, la cosceneggiatura (con Anne-Riitta Ciccone, con cui aveva scritto anche il copione di I’m - infinita come lo spazio) e il montaggio. E fa un tentativo metalinguistico interessante: girare un film ambientato negli anni Novanta come se fosse un film girato proprio in quel periodo, ovvero non limitandosi a ricreare gli ambienti e i costumi dell’epoca, ma adottando lo stesso linguaggio filmico, a cominciare dalle musiche (di Nuno Malò) e le inquadrature “vanziniane”. Recensione ❯
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Depressione e romanticismo battibeccano con brio in una sad-com toccante e originale. Commedia, Francia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia che affronta con originalità il tema delicato della depressione, mettendo in scena tutti quei "pensieri tossici" che spesso condizionano la vita. Espandi ▽
Tutti amano Jeanne, a parte lei stessa. La sua autostima è precipitata il giorno in cui il progetto di raccolta di rifiuti subacquei, che l'aveva resa famosa, si è rivelato un fiasco, e a nulla è valso il suo tuffo in mare per tentare di salvare la presentazione, se non a renderla ridicola agli occhi del mondo, grazie ad un video divenuto virale. Come se non bastasse, per riprendersi dal disastro economico, le tocca il penoso compito di volare a Lisbona per svuotare l'appartamento della madre morta un anno prima. La sua profonda solitudine e la disperazione che non le dà tregua vengono turbate soltanto dall'incontro casuale con un ex compagno di liceo, il quasi omonimo Jean, che sembra conoscerla meglio di quanto lei non creda.
Scritto, diretto e illustrato da Céline Devaux, Tutti amano Jeanne è un oggetto particolare, una sadcom in tutto e per tutto, una commedia malinconica in cui depressione e romanticismo dialogano tra loro.
È un film in cui un vivace battibecco si traduce, in maniera originale e intelligente, nel battibecco tra Jeanne e la sua cinica vocina interiore, resa come un buffo personaggio animato ricoperto di lunghi capelli. Recensione ❯
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