Anno | 2021 |
Genere | Western |
Produzione | Australia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Leah Purcell |
Attori | Benedict Hardie, Nicholas Hope, Felicity Jurd, Leah Purcell, Rob Collins Sam Reid, Jessica De Gouw, Gregg Arthur, Craig Bourke, Anthony Cogin, Malachi Dower-Roberts, Harry Greenwood, Victoria Haralabidou. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 1 luglio 2022
Una donna si ritrova da sola a portare avanti la famiglia e la sua attività.
CONSIGLIATO SÌ
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Alla fine del diciannovesimo secolo, nella regione australiana dei Monti Nevosi, Molly Johnson vive isolata con i figli mentre il marito mandriano è via con il gregge. Incinta e sul punto di partorire, riceve prima la visita del nuovo sceriffo del villaggio, Nate Clintoff, appena arrivato da Londra assieme alla moglie giornalista, e poi di un uomo aborigeno, Yadaka, ricercato per l'omicidio di una famiglia bianca. Sullo sfondo delle tensioni coloniali e di una terra senza legge, Molly viene messa alla prova ed è chiamata a difendere la sua famiglia.
È un esordio alla regia ma per Leah Purcell - che scrive, dirige e interpreta da protagonista - rappresenta il culmine di un lungo viaggio che l'ha vista sviluppare la medesima storia in uno spettacolo teatrale prima, poi un romanzo e infine un sequel televisivo già in programma per il futuro.
In questa veste cinematografica, The Drover's wife è un duro e atipico western australiano che ha a cuore la questione dei diritti della donna e della popolazione aborigena, cosa che lo accomuna a titoli recenti della stessa sfera come The Nightingale e Sweet Country.
Purcell ha del resto origini aborigene, e tutto il bagaglio personale e artistico che si porta dietro è chiaramente leggibile sul volto del suo personaggio. Molly è una donna di frontiera senza paura, famosa per come sa maneggiare il fucile, e nel corso del film la regista-attrice ne svela strati all'inizio non visibili, che espandono gradualmente l'orizzonte fino a diventare una manifesto programmatico e revisionista della storia australiana.
E se il film è idiosincratico nel ritmo e nella struttura, ciò ne fa la forza (per la sfacciataggine immaginativa e l'imprevedibilità di dove vadano a parare le sequenze iniziali, oltre a un'autentica tensione nelle scene più violente) e anche il limite, laddove si nota una certa ingenuità di tono e di sottotesto compiaciuto che viene reso a volte troppo esplicito. Purcell del resto non fa mistero del suo intento di attivista e di creatrice di un universo a tesi su cui ha il pieno dominio, benché la storia, arricchita di pezzi a ogni nuova incarnazione, trova la sua origine in uno scarno racconto di fine ottocento.
Quando non si irrigidisce attorno al suo messaggio, The Drover's wife sa affiancare dei personaggi intriganti al carattere denso come la pietra di Molly: dal trooper Leslie a Louisa, donna in anticipo sulla storia, passando per il giovane Danny e soprattutto Yadaka, l'aborigeno che sa seppellire in profondità e riesumare verità nascoste. È lui, interpretato dall'attore-cantante Rob Collins, a far "girare" il film e a indirizzarlo lungo il giusto cammino.