Un film che omaggia il grande genio attraverso la perfezione delle sue opere. Il 21, 22 e 23 giugno al cinema.
di Rossella Farinotti
Il 6 aprile del 1520, nella notte della sua morte tra venerdì Santo e lunedì di Pasqua, la salma di Raffaello viene accompagnata da un numeroso corteo in lutto. La città di Roma voleva mostrare il proprio tributo a un uomo importante, buono, talentuoso. A un prodigio. Per colpa di una polmonite e di una vita molto attiva era mancato, a 37 anni, il grande maestro di Urbino, quel pittore e architetto che aveva realizzato uno dei cicli di affreschi tra i più noti al mondo: le cosiddette "Stanze di Raffaello" al Museo Vaticano.
Raffaello, il divino artista qui raccontato dalla densa e personale voce narrante di Valeria Golino, viene sepolto insieme agli altri dèi delle arti all'interno del Pantheon. Il giusto tributo per un personaggio che ha lasciato tracce ancora oggi vivide, irripetibili e inarrivabili per la perfezione formale ed estetica delle sue opere.