In programma al FEFF, un film di quattro episodi vivaci ed a tratti ironici. Disponibile in streaming.
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di Rudy Salvagnini
Il cinema dell’orrore filippino vanta una solida tradizione che risale alle opere di registi significativi come Gerardo De Leon ed Eddie Romero e passa attraverso autori più recenti come Chito S. Roño che hanno saputo rinverdire gli antichi fasti.
Erik Matti, che si era fatto notare con il suo segmento nel film collettivo The ABCs of Death 2 e che vanta una carriera comunque densa e variegata, si inserisce quindi in un solco già ben tracciato e lo fa con piglio spavaldo e con la chiara intenzione di approfittare del format a episodi per variare toni e stili in modo da rendere vivace la visione. Caratteristico è anche l’inserimento, spesso con toni ironici, di elementi che richiamano pandemia e lockdown e che danno un forte senso di attualità al film.
Nel complesso, un film che ispira simpatia per il piglio brillante e brioso che permette di superare alcune manchevolezze e difetti nella messa in scena. Ben aiutato da un cast efficace e dalla sceneggiatura di Michiko Yamamoto (sua frequente collaboratrice nonché moglie), Matti si dimostra un apprezzabile erede della tradizione orrorifica filippina.