Una donna chiamata Maixabel

Film 2021 | Thriller, +13 115 min.

Titolo originaleMaixabel
Anno2021
GenereThriller,
ProduzioneSpagna
Durata115 minuti
Regia diIcíar Bollaín
AttoriBlanca Portillo, Luis Tosar, María Cerezuela, Urko Olazabal, Tamara Canosa .
Uscitagiovedì 13 luglio 2023
TagDa vedere 2021
DistribuzioneMovies Inspired
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,81 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Icíar Bollaín. Un film Da vedere 2021 con Blanca Portillo, Luis Tosar, María Cerezuela, Urko Olazabal, Tamara Canosa. Titolo originale: Maixabel. Genere Thriller, - Spagna, 2021, durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 13 luglio 2023 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,81 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 11 luglio 2023

Un film che esplora le conseguenze della violenza e il suo costo umano; nello specifico per chi la subisce, ma anche per chi la esercita e per la società in cui si insinua. Il film ha ottenuto 14 candidature e vinto 3 Goya, In Italia al Box Office Una donna chiamata Maixabel ha incassato 48 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,81/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,44
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Un film profondamente politico e umano che affronta con sensibilità una storia densa e partecipata.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 6 luglio 2023
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 6 luglio 2023

Il 29 luglio del 2000 Juan María Jaúregui, ex Governatore civile di Guipuzkoa, viene assassinato a Tolosa da un commando dell'ETA composto da tre persone. I colpevoli sono catturati e condannati nel 2004 a 39 anni di carcere. Nel 2014 uno di loro, Ibon Etxezarreta, chiederà di incontrarne la vedova, Maixabel Lasa, che dal 2001 era stata nominata direttrice della Oficina de Atención a las Víctimas del Terrorismo dal governo basco. Il film descrive il percorso grazie al quale si giunge a questo incontro.

Con la violenza non si ottiene assolutamente nulla, quello che devi fare è fare le cose in un altro modo, con pedagogia, ascoltando il prossimo e risolvendo i problemi che abbiamo quotidianamente, usando soprattutto la parola.

In questa frase si riassumono il pensiero e l'azione di Maixabel Lasa che è al centro di questo film di Iciar Bollain, una regista che non ha mai evitato i temi scomodi avendo sempre uno sguardo attento all'universo femminile. Qui però l'argomento si proponeva come più complesso perché coinvolge, dal punto di vista politico, un passato non poi così distante per la Spagna. Un minimo di collocazione storica può risultare utile per avvicinarsi ad un film di grande presa sia intellettuale che emotiva. ETA nasce nel 1958 in ambienti universitari, formati da una scissione del PNV, la parte più giovane e comunista che voleva una lotta più diretta contro la dittatura franchista.

La loro prima azione violenta ha luogo nel 1960 con l'esplosione di una bomba alla stazione di Donostia uccidendo accidentalmente una bambina di 22 mesi. Invece la loro prima azione prettamente politica sarà l'assassinio del capo della polizia politico-sociale, Melitón Manzanas, noto repressore e torturatore di oppositori del regime franchista. Toccheranno l'apice con l'attentato a Carrero Blanco, che doveva essere il successore di Franco e proseguirne il regime. Tra le centinaia di vittime lasciate sul terreno c'è anche Juan María Jaúregui che, negli anni giovanili, aveva fatto parte dell'ETA per poi uscirne nel 1972 non approvandone i metodi violenti.

Bollain è cosceneggiatrice e il suo script andrebbe studiato nelle scuole di cinema per apprendere come si possa realizzare un film profondamente politico e, al contempo, profondamente umano avendo una straordinaria sensibilità per leggere tutti i mutamenti e anche gli slittamenti del pensiero in ognuna delle dramatis personae. Perché di persone si tratta e mai di personaggi. Con tutte le loro sofferenze, con i tormenti interiori ed anche con tutte le contraddizioni, in particolare sul versante ideologico.

Perché se Maixabel porta viva dentro di sé la consapevolezza di quanto quell'omicidio abbia cambiato la sua vita sa anche che però non può ancorarsi ad esso. Deve poter cercare di trovarsi di fronte a chi quel mutamento ha provocato. Passo che per sua figlia, diciannovenne e appena diplomata l'anno in cui il padre venne ucciso, è più difficile da compiere anche dopo che è diventata a sua volta madre. Sull'altro versante Ibon passa dall'indifferenza dopo l'attentato alle invettive in aula dopo il processo, attraversando successivamente una serie di passaggi che vanno al di là del classico percorso del 'pentimento'.

Il suo punto di arrivo non sarà finalizzato alla ricerca di un vantaggio personale ma piuttosto di una rigenerazione interiore che vada oltre il ripudio della lotta armata. I due riusciranno a giungere a una meta comune. L'interpretazione sia di Blanca Portillo che di Luis Tosar offre a Maixabel e Ibon tutta la densità necessaria per un film che potrà essere compreso ed emotivamente percepito, anche nei dettagli, da chi abbia vissuto da noi, non dimenticandoli, i cosiddetti anni di piombo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 22 luglio 2023
mauro.t

Basato su una storia vera. Nel 2000 un politico socialista spagnolo viene ucciso da un commando dell’ETA. Alcuni anni dopo i tre componenti vengono arrestati e condannati. In carcere, due di loro attraverseranno tutte le fasi del progressivo distacco dall’organizzazione, prima con la presa di distanza dalla lotta armata, e in un secondo tempo affrontando un senso di colpa sempre più [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 1 settembre 2023
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

Una storia vera di terrorismo e redenzione, colpa e perdono. Nei Paesi Baschi sono stati 857 gli omicidi dell'Eta, prima che rinunciasse, nel 2011, alla lotta armata. Restano le ferite dell'anima nei familiari delle vittime, e affiorano alcuni segnali di pentimento tra le schiere dei carnefici, spesso disillusi, tormentati dai rimorsi, mentre reclusi si ritrovano a guardare nell'abisso del passato [...] Vai alla recensione »

martedì 29 agosto 2023
Lorenzo Pierazzi
Toscana Oggi

Maixabel Lasa si sta asciugando i capelli. Il telefono squilla per un po' ma non desta la sua attenzione. Poi riprende a trillare, insistentemente. Sul suo volto si dipinge il terrore. Maria è la figlia di Maixabel. È in campeggio con le amiche. All'improvviso la zia si precipita con l'auto ai margini della spiaggetta. Le si avvicina in lacrime. La ragazza capisce, il suo pianto disperato è straziante. [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 luglio 2023
Grazia Paganelli
Duels.it

Era il 2011 quando l'Eta (acronimo di Euskadi Ta Askatasuna) annunciò di rinunciare alla lotta armata che dal 1958, in piena dittatura franchista, aveva messo a ferro e a fuoco la Spagna in una lotta allo Stato che causò un migliaio di vittime. In Una donna chiamata Maixabel siamo già a metà film, quando tre uomini con il volto coperto da un cappuccio bianco appaiono in televisione per comunicare questa [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 luglio 2023
Sarah Mataloni
Close-Up

L'attrice, sceneggiatrice e regista spagnola Icíar Bollaín (Ti do i miei occhi, Il matrimonio di Rosa) parte da un fatto di cronaca avvenuto nel 2000 per raccontare una storia capace di intrecciare il perdono, difficile e lungamente maturato, con la crescita di una consapevolezza individuale, che porta a riconoscere i propri errori e le colpe passate.

domenica 16 luglio 2023
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Il 29 luglio 2000, Luis María Carrasco Aseginolaza e Patxi Xabier, affiliati all'Eta, entrano in un ristorante di Tolosa e uccidono il socialista Juan Mari Jáuregui, dal 1994 al 1996 gobernador civil della provincia di Gipuzkoa, nei Paesi Baschi. In auto li aspetta Ibon Etxezarreta Etxaniz. Catturati, i tre sono condannati a trentanove anni di carcere.

venerdì 14 luglio 2023
Nicola Falcinella
La Provincia di Como

Dal 1968 fino al 2011, quando dichiarò il "cessate il fuoco permanente", l'Eta ha combattuto una guerra contro lo Stato spagnolo per l'indipendenza e "la libertà" del Paese basco. Un'offensiva che ha causato più di 800 morti e ferite profonde nella società. Prova ad affrontare la questione e a ricucire queste lesioni ancora presenti il film "Una donna chiamata Maixabel" di Iciar Bollain a partire da [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 luglio 2023
Vincent Malausa
Cahiers du cinéma

I Paesi Baschi all'inizio degli anni duemila sono un territorio profondamente ferito. Coprendo circa un decennio, fino al 2011, quando l'Eta annuciò la fine della lotta armata, il film intreccia varie storie sospese tra due punti di vista op- posti: quello della vedova di un uomo assassinato nel 2000 e quella dell'uomo che l'ha ucciso, finito in carcere.

venerdì 14 luglio 2023
Andrea Chimento
Il Sole-24 Ore

Una piccola e bella sorpresa tra le novità in sala è "Una donna chiamata Maixabel", film spagnolo diretto da Icíar Bollaín.Protagonista è una donna rimasta vedova dopo che il marito è stato ucciso dall'ETA. Undici anni dopo la tragedia, Maixabel viene contattata da uno degli assassini del marito: l'uomo vorrebbe incontrarla nel carcere dove sta scontando la sua pena.

giovedì 13 luglio 2023
Alessandra De Luca
Avvenire

Nel 2000, Juan María Jaúregui, il marito di Maixabel Lasa, venne assassinato dall'ETA. Undici anni dopo la donna riceve un'incredibile richiesta: uno dei carnefici vuole incontrarla nel carcere dove, dopo aver rotto ogni legame con il gruppo terroristico, sta scontando la pena. Nonostante i dubbi e l'immenso dolore, Maixabel accetta l'incontro faccia a faccia.

giovedì 13 luglio 2023
Marco Minniti
Asbury Movies

Tolosa, 29 luglio 2000: un commando dell'ETA uccide Juan María Jaúregui, ex governatore di Guipuzkoa e importante esponente del partito socialista. Due dei colpevoli dell'attentato vengono arrestati e condannati nel 2004 a 39 anni di carcere. 2014: uno dei due arrestati, Ibon Etxezarreta, chiede di poter incontrare la vedova della vittima, Maixabel Lasa, che da anni sta portando avanti un'importante [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 luglio 2023
Alessandro De Simone
Ciak

Maixabel Lasa è la vedova di Juan Maria Jáuregui, politico spagnolo ucciso dall'ETA nel 2000. Piuttosto che essere consumata dall'odio e dal dolore, Maixabel ha portato avanti un processo di perdono e riconciliazione che ha portato a una pacificazione tra vittime e carnefici e che ha accompagnato la Spagna e i Paesi Baschi a un dialogo politico e non violento.

mercoledì 12 luglio 2023
Fabio Fulfaro
Sentieri Selvaggi

Il punto di vista della vittima. Il punto di vista del carnefice. Ragioni e torti che cambiano secondo il contesto storico. Persone che maturano e non riconoscono più le proprie azioni. Icíar Bollaín, la regista classe 1967 (Ti do i miei occhi, Il matrimonio di Rosa), parte da un fatto di cronaca: il 29 luglio del 2000 Juan Maria Juaregui, l'ex governatore civile di Guipuzkoa, viene ucciso da un commando [...] Vai alla recensione »

martedì 11 luglio 2023
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Fa i conti con la cronaca che nel frattempo si è fatta storia, Una donna chiamata Maixabel, che come Madres paralelas interroga i fantasmi di una nazione quasi spaventata a fare i conti con il proprio passato e forse abituata a scansare ciò che di perturbante persiste nella memoria del sangue. Ma se Pedro Almodóvar disseppelliva (letteralmente) i cadaveri dei desaparecidos della guerra civile spagnola, [...] Vai alla recensione »

martedì 11 luglio 2023
Caterina Bogno
Film TV

Cosa resta della stagione di terrorismo che ha lacerato la Spagna tra il 1968 del primo attentato targato ETA e la cessazione dell'attività armata annunciata dall'organizzazione nel 2011? Quarant'anni di sangue, e più di 800 morti. Ma soprattutto - per dirla col titolo del libro, Il nous reste les mots, scritto a quattro mani da Georges Salines e Azdyne Amimour, padri rispettivamente di una delle vittime [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
martedì 4 luglio 2023
 

Icíar Bollaín dirige un film che esplora le conseguenze della violenza e il suo costo umano. Dal 13 luglio al cinema. Guarda il trailer »

winner
miglior attrice
Goya
2022
winner
miglior attore non protag.
Goya
2022
winner
miglior attrice esordiente
Goya
2022
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