Anno | 2021 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Pablo Benedetti, Federico Micali |
Uscita | giovedì 6 maggio 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,61 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 maggio 2021
I giorni dal primo lockdown di Firenze alle prime speranze di riapertura: un anno di attese, paure e forza di reagire, grazie a migliaia di video invitati da tutta la città nell'anno della pandemia. In Italia al Box Office Firenze sotto vetro ha incassato 748 .
CONSIGLIATO SÌ
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Una call in pieno lockdown ha fatto sì che alla produzione del documentario arrivassero più di 1.600 video dagli abitanti di Firenze. Grazie ad essi (e ad un'accurata selezione su base narrativa) i due registi hanno potuto realizzare un ritratto di una capitale culturale mondiale divenuta improvvisamente deserta seguita fino all'arrivo dell'ondata autunnale.
Oltre a tutto quanto ci hanno mostrato i programmi televisivi di questi lunghi mesi ci sono già stati documentari che hanno narrato il lockdown in città d'arte. A titolo d'esempio (e anche come similitudine trattandosi di un'altra città che il mondo ci invidia) si può citare Molecole di Andrea Segre sul Covid a Venezia.
Dove sta allora l'originalità di quest'opera? Sta nel fatto che non siamo di fronte allo sguardo di un singolo autore ma che tutto nasce da una raccolta di materiali eterogenei che trovano una loro compattezza grazie al montaggio e che, a differenza di Fuori era primavera di Gabriele Salvatores, si focalizza su una città e non sull'intero territorio nazionale.
Ne nasce così un ritratto di una pandemia 'fiorentina' con cui possono confrontarsi non solo i residenti ma tutti quelli che avranno la possibilità di vederlo. Perché ci sono vicende comuni a molti ad ogni latitudine (dall'ansia al timore, dalla depressione alla speranza paziente) ma ci sono anche elementi specifici che connotano l'esperienza.
Così non si può fare a meno di pensare allo spirito e alla vitalità di una popolazione come quella fiorentina quando si assiste alla tombolata collettiva dai balconi di una casa di ringhiera così come si avverte la quasi nostalgica rievocazione di una città invasa dai turisti la mattina di Pasqua (con tutto il disagio che questo poteva anche comportare per i residenti) messa a confronto con il deserto forzato della quarantena rigida.
Siamo così di fronte a un documento da conservare con cura e da tramandare ai posteri, quando tutto sarà tornato alla normalità, per ricordare come, nonostante le prove e senza essere necessariamente degli eroi, degli uomini e delle donne, delle ragazze dei ragazzi abbiano saputo raccontare e raccontarsi in un periodo così difficile e anche carico di dolore.
In una città d'arte come è Firenze sarà come esporre un nuovo tipo di arazzo tessuto grazie ai molteplici punti individuali costituiti da testimonianze a cui andava data voce.
In Firenze sotto vetro al centro della storia ci sono il capoluogo toscano come nessuno lo aveva mai visto o immaginato prima del 2020 e ovviamente quello che è diventato il nemico numero uno dell'intera umanità: il covid19. Si parte con le riprese di un taxi negli ultimi giorni del 2019 e la voce over della radio. Si prosegue con i primi allarmi in vista della pandemia e si arriva a quel fatidico [...] Vai alla recensione »
Una Firenze svuotata, silenziosa, irriconoscibile quella che si vede nel social film di Pablo Benedetti e Federico Micali, una Firenze sotto vetro appunto. Una città come nessuno l'aveva mai vista, che ha affrontato e continua a combattere la pandemia da Coronavirus. Le file interminabili davanti ai supermercati, la scoperta delle mascherine, i canti liberatori dal balcone.
Il primo periodo di quarantena nazionale è iniziato il 9 marzo 2020 e non è difficile credere che già dal giorno successivo sia cominciata l'esigenza di raccontare quel periodo. L'accessibilità estrema di mezzi di ripresa quali i cellulari, affiancati da canali di distribuzione praticamente senza filtri come i social network, sembrano da subito uno scacco immane nei confronti di qualsiasi telegiornale, [...] Vai alla recensione »