Una miniserie schietta e provocatoria sul controverso tema del consenso sessuale. Su SKY e in streaming su NOW.
di Gabriele Prosperi
Arabella Essiedu (Michaela Coel) è una giovane scrittrice che, grazie alla sua popolarità sui social, ha sfondato nel mondo dell'editoria con un best seller che racconta la propria generazione. Arabella è ormai un'icona, vive a Londra circondata dagli amici: Terry (Weruche Opia), un'aspirante attrice, e Kwame (Papa Essiedu), un istruttore di fitness. Spensierata, sicura di sé, la giovane influencer è pronta per scrivere il suo secondo romanzo, molto atteso dalla casa editrice e dai suoi follower, ma qualcosa arresta la sua creatività. Tra pezzi di memoria persi e sensazioni dolorose, Arabella dovrà ricostruire, attraverso un complesso viaggio dentro di sé, il trauma subito durante una serata tra amici: quello dello stupro.
Possiamo certamente affermare che la serie di Michaela Coel (Chewing Gum, Black Earth Rising) è unica nel suo genere e tra le migliori prodotte nel 2020.
La serie è caratterizzata da uno stile estremamente eterogeneo, formalmente metanarrativo, ambiguo, capace di sovvertire le aspettative dello spettatore. È così che la serie provocatoria di Coel diventa unica e nuova, nella misura in cui ripropone il corpo al centro della visione, in maniera pasoliniana.