Una storia vera e toccante su un tema che riguarda tutti, con un Depardieu perfettamente in parte. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Nel 2011 Nura Mohammad lascia il Bangladesh in cerca di speranza con suo figlio Fahim, 8 anni e un talento per gli scacchi. Arrivati in Francia le cose non sono così semplici. A semplificare la partita e l'amministrazione francese ci pensa Sylvain Charpentier, campione di scacchi di grande mole e saggezza. Accolto nella sua aula, Fahim imparerà le regole del gioco e della vita.
Toccato dalla storia vera di Fahim Mohammad, il regista firma un feel good movie su un soggetto politico, offrendo una riflessione sul coraggio dei migranti. Il regista si concentra sull'aspetto umanistico di questa odissea con una dose misurata di buoni sentimenti e leggerezza.
Miracolosamente in equilibrio tra dramma e commedia, il risultato è un film delicato sulla difficoltà di sognare un domani migliore per sé e i propri cari.
In occasione dell'uscita al cinema di Qualcosa di meraviglioso, in sala dal 5 dicembre, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.