Un racconto di formazione adolescenziale che conserva la freschezza del testo originale e si ispira al cinema indipendente americano. Recensione di Paola Casella, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
Per Jack la famiglia è croce e delizia: delizia grazie a due genitori spiritosi e democratici, croce perché le sorelle lo tiranneggiano. L'arrivo di un fratellino è per lui un trionfo, tantopiù che quel fratellino, Giò, si rivela dotato del superpotere di "dar vita alle cose". Ma Giò è anche affetto dalla sindrome di Down: e quando Jack raggiunge 14 anni il fratellino diventa una presenza ingombrante.
Il film conserva la freschezza e l'ironia del testo originale e la sceneggiatura è pensata per il grande pubblico.
Ma l'accessibilità è un criterio importante nell'affrontare un argomento sensibile come la disabilità, ed è ancora più importante che il cinema italiano cominci a rivolgersi al pubblico dei giovanissimi, finora per lo più ignorato.
In occasione dell'uscita al cinema di Mio fratello rincorre i dinosauri, Gaia Petronio interpreta la recensione di Paola Casella.