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Ultimo aggiornamento domenica 27 ottobre 2019
Una ragazza si trova a convivere con le scelte religiose dei genitori. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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La vita di Camille, dodicenne appassionata di circo, maggiore di quattro fratelli, viene sconvolta radicalmente quando i suoi genitori decidono di entrare a far parte di una comunità carismatica e trasferiscono l’intera famiglia dentro lo spazio fisico e sociale della stessa. Inizialmente Camille si adatta, ma i sacrifici che le vengono richiesti sono sempre maggiori e punitivi, e, quando anche i fratelli più piccoli danno segnali di disagio, Camille capisce che non può più fare affidamento sui genitori, abbagliati dai dettami della setta.
Il film di Sarah Suco s’inserisce perfettamente nel grande genere del romanzo di formazione, che racconta il passaggio dall’infanzia ad un’età meno morbida e più esigente, ma nella quale è finalmente possibile scegliere per sé, per il proprio bene, una volta che si sia riusciti a stabilire da che parte sta.
In The Dazzled , però, il genere si arricchisce di una declinazione singolare, che porta con sé un’urgenza drammatica più forte e dà modo alla regista di raccontare il rapporto genitori-figli in maniera diversa da solito. Il cinema, in questo contesto, è chiamato esplicitamente in causa, poiché sono proprio due visioni a differire: quella degli adulti, per cui l’adesione alla comunità religiosa significa un ritorno agli ordini indiscutibili di qualcuno (il capo), e la visione di Camille, costretta al contrario a cambiare messa a fuoco, obbligata a mettere in discussione l’autorità genitoriale e a caricarsi delle responsabilità a cui gli adulti hanno abdicato. La regista, che da bambina ha passato dieci anni in una setta simile, porta sullo schermo la forza dell’autobiografia, ma non si lascia travolgere da essa. Con l’aiuto di una co-sceneggiatrice costruisce un racconto a misura di teenager, riuscendo a recuperare, nello sguardo sgranato di Camille, quella tenerezza e quell’allegria che strappano il film alla trappola della tesi e lo tengono in equilibrio, come un acrobata del circo, al di sopra dei facili cliché.
Dagli occhioni in primo piano della giovane Christine Lourmel passa la fame di vita tipica della sua età, e l’orrore della violenza. C’è spazio per l’ironia (anche se tristemente ancorata nel reale), come nella riunione dei fedeli che chiamano belando il loro “pastore”, ma non c’è mai un giudizio netto e severo, come potrebbe essere quello di un adulto. C’è spazio, in questo piccolo film, anche per allargare le mura di casa con l’arte della bellezza, di un ballo romantico o di un finto matrimonio. E infine c’è il giusto spazio per la denuncia, estrema e salvifica: non della religione, ma delle sue derive pericolose e criminali.
Camille, dodici anni, è la sorella maggiore di una famiglia numerosa. Quando i suoi genitori decidono di cambiare stile di vita e abbracciare i valori di una comunità cattolica, la ragazza dovrà lottare per proteggere i suoi bisogni e desideri e conservare la propria libertà. Esordio alla regia dell'attrice Sarah Suco e premiato come Miglior film ad Alice nella città, The Dazzled pone sin da subito [...] Vai alla recensione »