Un documentario indipendente che cerca di far cambiare idea sulla Cannabis. Dal 20 aprile sulle piattaforme digitali.
di Raffaella Giancristofaro
Nella contea di Merced, che dopo la crisi del 2008 è diventata una delle più impoverite della California, c'è alta tensione tra sorella Kate e le autorità locali. Sorella Kate in realtà è la nuova identità che si è data Christine Meeusen, negli anni '90 dirigente d'azienda di successo. Finita letteralmente sulla strada a causa del marito e del fratello, ha fondato un gruppo sororale laico, la cui missione è coltivare la cannabis e commercializzare prodotti da essa derivati, a meri scopi terapeutici, con il marchio Sisters of the Valley. Ma la marijuana, per quanto diffusissima, è illegale, e nello Stato si può coltivare a uso medicale solo fino a un massimo di dodici piante. La polizia infatti combatte le gang criminali sequestrando e distruggendo le piante, lo sceriffo della contea vuole portare le sorelle in tribunale e il vescovo cavalca la lotta alla cannabis facendone una crociata religiosa. Eppure Sister Kate è fermamente decisa a proseguire la sua rivoluzione, anche imbracciando un fucile, se necessario. Crede nel potere curativo dei suoi prodotti, che sfruttano le componenti benefiche e non psicotrope, e si dà come regole, oltre alla finalità medicale, la legalità e quindi la trasparenza fiscale. Auspicabilmente creando anche posti di lavoro.
Documentario indipendente che va oltre il movente economico di L'erba di Grace e della serie tv Weeds, Breaking Habits (il titolo originale, più o meno "scardinare le abitudini"), gioca con habits il doppio senso di "dipendenze" e "abiti religiosi" e rimanda all'idea di cambiare idea su una sostanza collegata nell'opinione comune principalmente allo sballo.