Anno | 2018 |
Genere | Concerto, |
Produzione | Italia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Fabrizio Cavada |
Attori | Giovanni Allevi, Jeffrey Biegel, Jeffrey Reed (II) . |
Uscita | lunedì 18 giugno 2018 |
Distribuzione | New Gold Film |
MYmonetro | 2,80 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 giugno 2018
Un'ora di musica in compagnia del maestro Giovanni Allevi nella prima data legata al progetto sinfonico 'Equilibrium'.
CONSIGLIATO SÌ
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Succede, a volte, che la musica di un compositore, un artista o un gruppo giunga a noi attraverso forme insolite, in una sorta d'incontro magico; un annuncio, un film, uno spot pubblicitario. Ma anche per mano di un amico, o di uno studente. Si narra che un allievo del pianista Jeffrey Biegel portò un brano di Giovanni Allevi a lezione; il maestro, che non conosceva il compositore italiano, rimase stupefatto - era completamente ammaliato da quella musica - e volle conoscere più a fondo la sua opera. Il brano in questione era "Go With the Flow", e fu l'inizio di una grande amicizia tra i due musicisti, nonché l'incontro - che è alla base del successo di Allevi - tra due mondi.
Jeffrey Biegel ha organizzato il primo concerto del compositore italiano negli Stati Uniti sotto la direzione di Jeffrey Reed.
In Equilibrium, titolo del decimo disco di Giovanni Allevi e del film concerto che ha immortalato la première dell'opera sinfonica, ci sono entrambi; uno dei brani presentati al Teatro Dal Verme di Milano, infatti, è eseguito dall'Orchestra Sinfonica Italiana diretta da Reed e con Biegel al piano, per la gioia di Allevi che si gode la performance seduto tra il pubblico. Lui, che ha cambiato il volto della musica classica in Italia e che adora mischiare il suono del piano con quello dell'orchestra, creare un dialogo tra loro, una storia senza parole. In Equilibrium, però, di parole ce ne sono: raccontano il processo creativo del disco (che l'autore paragona a un film), narrano aneddoti e svelano l'approccio di Allevi alla musica, la sua continua ricerca di un equilibrio tra due forze opposte, il classico e il contemporaneo.
A dirigere il film è il regista esordiente Fabrizio Cavada, che non utilizza stratagemmi per arrivare al pubblico; si mette quasi in disparte per lasciare che sia Allevi, nelle sue vesti di compositore, pianista e direttore d'orchestra, a dirigere tutto: il musicista narra, si mostra, ride, applaude emozionato.
T-shirt, jeans e All Star ai piedi, genio (a volte incompreso) della scena musicale, criticato, ma allo stesso tempo amato dal pubblico di tutto il mondo e degno di ammirazione, anche da parte dei detrattori, ad Allevi va riconosciuto il grande merito di aver portato la musica classica alle masse. Equilibrium è tutto ciò ma va anche oltre, perché preso unicamente per la musica è un gioiello orchestrato con cura e maestria da fuoriclasse.