Titolo originale | Dragged Across Concrete |
Anno | 2018 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA, Canada |
Durata | 159 minuti |
Regia di | S. Craig Zahler |
Attori | Mel Gibson, Vince Vaughn, Jennifer Carpenter, Laurie Holden, Udo Kier Fred Melamed, Primo Allon, Justine Warrington, Jenn Griffin, Myles Truitt, Tory Kittles, Michael Jai White, Thomas Kretschmann, Don Johnson, Matthew MacCaull, Jordyn Ashley Olson, Vanessa Bell Calloway, Tattiawna Jones, Clare Filipow, Richard Newman, Vivian Ng, Andrew Dunbar, Noel Gugliemi, Andres Soto, Tristan Jensen, Eric Bempong, Liannet Borrego, Mekhi Fester, Adam Tsekhman, Trezzo Mahoro, Dalias Blake, Giacomo Baessato, Cardi Wong, Cameron Grierson, Emilio Merritt, Simon Chin, Paul Rogic, Matt Kennedy (III), Andrea Pizarro, Jasmine Lukuku, David Quinlan, Harry Han, Patrick Dodd (III), Veronika London, Jay Hindle, Bzhaun Rhoden. |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 marzo 2019
Dopo uno scandalo, due poliziotti devono unire le forze ad un gruppo di criminali per risolvere la situazione.
CONSIGLIATO SÌ
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C'è un poliziotto di lunga esperienza di nome Ridgeman e c'è il suo partner più giovane, più goloso e chiacchierone: Anthony. Durante l'arresto di uno spacciatore latinoamericano, i due ci vanno giù poco leggeri e vengono ripresi dalla videocamera di un vicino indignato e sbattuti al telegiornale. Dovranno starsene a riposo, da bravi civili, per sei settimane non pagate. Peccato che abbiano urgente bisogno di soldi e che le loro ragioni siano nobili ma le intenzioni molto meno.
S. Craig Zahler aveva scritto questa sceneggiatura ben prima di avere accesso al genere di budget che l'avrebbe resa producibile e intanto si è fatto le ossa su altri due film, durante i quali ha messo in opera il suo interesse per il genere e per i personaggi sfaccettati, che scuotono lo stereotipo dall'interno.
Si intuisce molto presto, anche per le disgrazie famigliari che li accomunano, che c'è un filo che lega Ridgeman, detective capace ma consumato dalla fedeltà ad un sistema che non premierà mai quelli come lui (quelli senza la giacca di un Don Johnson), a Henry, il giovane nero appena uscito di prigione, il quale non si fa illusioni sul mestiere che gli tocca nella vita, essendo molto più intelligente di quello che può apparire a prima vista.
Si intuisce che si arriverà ad un confronto tra i due, così come non è difficile raccontarsi la sorte di Kelly Summer, neomamma in crisi d'ansia, prima che bussi alla porta. Ma non è un problema. Non è in questo genere di cose che il film ci tiene a scartarsi dalla norma, e poi ci sono degli step da onorare nel racconto di genere e qui non sono pochi, perché l'affresco è ricco, popolato e tutto fuorché sbrigativo. C'è invece un interesse in più nelle pieghe del rapporto tipico del buddy cop movie tra Ridgeman e Anthony, così come in quello tra il poliziotto e il giovane criminale, ed è la questione razziale. Più che nelle caratterizzazioni spiritose dei personaggi, con Mel Gibson specializzato in stime percentuali su qualsiasi scelta da fare e Vince Vaughn uso ad esclamare "Acciughe!", è su quel terreno, infatti, che il film abbozza una dinamica più complessa.
Una sottotraccia che prende le mosse dall'accusa di razzismo rivolte ai metodi di Ridgeman e passa dall'umana e comprensibile esasperazione della moglie per il quartiere in cui vive, dall'apparenza ultra white del feroce Vogelmann, ma anche, visivamente, dal cerone bianco che i due criminali neri indossano come travestimento, quando devono guidare il furgone della rapina lungo il tragitto predeterminato, e che li fa sembrare ispanici. L'intrattenimento resta il faro principale ma su di esso il film innesta una riflessione pessimista sulle diverse comunità che vivono nello stesso luogo ma non convivono mai, se non nelle eccezioni alla regola.
Il terzo lungometraggio di S. Craig Zahler, in definitiva, è però un poliziesco meno originale e brillante di quello che vorrebbe far credere, sempre una spanna al di sotto delle proprie ambizioni, ma può contare su una buona tensione nella maxi sequenza principale e sulla solida performance di Mel Gibson, nel ruolo che da sempre gli calza meglio di tutti.
Ormai è inutile ribadire il fatto che ogni nuovo lavoro di Zahler crea elevata anticipazione visti i primi due lavori da regista che sono a dir poco sensazionali e giustamente memorabili. Dal western sanguigno al prison movie violento e splatter Zahler ci trasporta questa volta all'interno di un noir poliziesco vecchia maniera, costruito sui dialoghi intelligenti e brillanti, [...] Vai alla recensione »
#Venezia75 - DRAGGED ACROSS CONCRETE - Fuori Concorso - Due poliziotti vengono "sospesi" dal servizio per i loro metodi poco ortodossi. Tenteranno di rifarsi rubando un ingente carico d'oro ad una banda di feroci malviventi. Un poliziesco brutto, sporco e cattivo, politicamente scorrettissimo, adattissimo per un Mel Gibson in gran forma, bena coadiuvato da Vince Vaughn.
Più che poliziotti al limite il film dovrebbe intitolarsi, citando Totò, ogni limite ha una pazienza. Due ore e mezza per una narrazione che si sarebbe potuta sintetizzare nella metà del tempo. Film di una lentezza spasmodica in cui l’azione è diluita in dialoghi estenuanti, tra i due agenti appostati per ore in auto, che si dilungano all’infinito e che [...] Vai alla recensione »
Sospesi dal servizio per le modalità brutali di un arresto finito sotto la lente dei media, i detective Ridgeman (Gibson) e Lurasetti (Vaughn) decidono di risolvere i propri problemi economici passando dall'altra parte della barricata. I ladri che intendono derubare però, sono professionisti meticolosi e spietati che hanno intenzione di non fare ostaggi e soprattutto di vender cara la pelle.
Dragged Across Concrete è un film incredibile che fa tutto il contrario di quel che ci si potrebbe aspettare. Sembra non dare allo spettatore niente di quel che vorrebbe da un film con Mel Gibson baffuto solo che poi, alla fine, glielo dà. Non c'è azione, ma è come se ci fosse, se la prende comoda e sembra correre, prende personaggi d’azione in una storia piena [...] Vai alla recensione »
Come già in Bone Tomahawk Zahler dimostra di saper gestire tempi lunghi e privi di azione con un eccellente sostegno di dialoghi e ampio uso di rumori d'ambiente, alternato a scelte di accompagnamento musicale davvero indovinate. Storie che si intrecciano, come in Pulp Fiction ma questo volta con sviluppo diacronico e senza momenti coici o anche solo brillanti.
Al terzo film,il regista abbassa notevolmente il tasso di violenza e usa la consueta lunghezza smodata per dedicarsi ai vari personaggi e alle loro ragioni.Se le situazioni sono arcinote(poliziotti non più integerrimi,siuazioni disperate che portano a imbarcarsi in altre peggiori,doppiogiochi fino all'ultimo)il risultato regge con grinta,il tono disilluso e pessimista colpisce(con annesse [...] Vai alla recensione »
Nei tre film che S. Craig Zahler ha girato fino a questo momento si respira sempre un'aria di densità innaturale, come se il fulcro fosse spostato rispetto al consueto asse narrativo. E questo è ancora più evidente nel suo ultimo lavoro, Dragged Across Concrete, realizzato nel 2018, presentato a Venezia e uscito in Italia la sera del 21 aprile direttamente su Sky.