Castle Rock

Film 2018 | Thriller

Regia di Michael Uppendahl, Daniel Attias, Kevin Hooks, Ana Lily Amirpour, Andrew Bernstein, Nicole Kassell, Julie Anne Robinson, Greg Yaitanes. Una serie con Melanie Lynskey, Scott Glenn, André Holland, Jane Levy, Terry O'Quinn, Bill Skarsgård. Cast completo Titolo originale: Castle Rock. Genere Thriller - USA, 2018,

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Ultimo aggiornamento lunedì 12 agosto 2019

Prodotto da J.J. Abrams e da Stephen King, una serie che prende spunto dai romanzi dello scrittore. Ha vinto un premio ai Writers Guild Awards,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO N.D.
Una serie tv prodotta da Stephen King e J.J. Abrams.

Pastiche kinghiano prodotto da J.J. Abrams che vede vari misteriosi eventi avere luogo nei pressi di una cittadina del Maine, non distante dal carcere di Shawshank (quello di Le ali della libertà). Ne sono autori Sam Shaw e Dustin Thomason, mentre tra gli interpreti principali figurano: Sissy Spacek, Scott Glenn, André Holland (The Knick), Melanie Lynskey (Togetherness), Terry O'Quinn (Lost) e Bill Skarsgård, già volto kinghiano per eccellenza nei panni del clown Pennywise.

Episodi: 10
Regia di Michael Uppendahl, Ana Lily Amirpour, Daniel Attias, Andrew Bernstein, Kevin Hooks, Nicole Kassell, Julie Anne Robinson, Greg Yaitanes.

Un riff di jazz sulla mitologia di Stephen King. Le potenzialità ci sono ma mancano ritmo, lucidità e momenti da brividi

Recensione di Andrea Fornasiero

Il direttore del carcere di Shawshank si suicida e quando Theresa Porter prende il suo posto decide di riaprire aree dell'istituto cadute in disuso, dove viene ritrovato un misterioso ragazzo chiuso in gabbia. Questi non dice nulla a parte un nome: Henry Deaver. Si tratta di un avvocato che si batte per salvare detenuti condannati a morte ed è originario di Castle Rock, una cittadina vicina al carcere. Henry torna così a casa, anche perché la madre adottiva ha problemi di salute. Questa convive con lo sceriffo Alan Pangborn, ossia l'uomo che 27 anni prima ritrovò il giovane Henry, dato per scomparso nei pressi di un lago ghiacciato, dove suo padre adottivo ebbe un incidente quasi mortale.

Castle Rock non adatta alcun romanzo di Stephen King, ma è ambientata nel suo Maine e cita opere come Shining, Le ali della libertà, Cose preziose, La torre nera e altro. È quindi una sorta di libera reinterpretazione dei suoi luoghi, temi e personaggi.

Quasi un riff di jazz sulla mitologia dello scrittore americano più popolare degli ultimi decenni, la serie prodotta oltretutto da un appassionato kinghiano come J.J. Abrams aveva generato grandi aspettative. Anche per via di un collocazione per il pubblico maturo, come la piattaforma streaming Hulu, e un cast notevole con André Holland (The Knick) Melanie Lynskey (Togetherness) e soprattutto i già kinghiani Sissy Spacek e Bill Skarsgård, cui si aggiungono il veterano Scott Glenn (in Tv reduce da Daredevil e The Leftovers) e la giovane Jane Levy (Suburgatory) nei panni di una nipote del Jack Torrance di Shining. Lei è la custode della storia di Castle Rock, ma Molly Strand, vicina di casa e amica d'infanzia di Henry, conosce informazioni ancora più segrete, per via dei suoi poteri telepatici. Fin dall'inizio però le cose stentano a funzionare.

Nessuno dei protagonisti sa però capire chi sia il ragazzo imprigionato che ha chiesto aiuto a Henry e intorno al quale si scatenano eventi sempre più sinistri e sanguinosi, le cui ragioni sono rese tutt'altra che chiari dalla narrazione ellittica della serie. Gli autori confondono infatti le acque e sono a lungo reticenti sul passato di Henry e del misterioso ragazzo, aiutati anche dalla demenza senile del personaggio di Sissy Spacek. A lei è dedicata la puntata più riuscita, la tragica The Queen, arditamente articolata sul suo punto di vista temporalmente sconnesso e messa in scena da uno dei migliori registi della Tv americana, Greg Yaitanes (Manhunt: Unabomber, Quarry). L'episodio più divertente è invece il successivo Past Perfect, dove una casa in cui sono morte varie persone diventa un bed & breakfast per appassionati di fatti sanguinosi, con esiti macabramente spassosi, il tutto per la regia di Ana Lily Amirpour (A Girl Walks Home Alone At Night).

Purtroppo il resto di Castle Rock, scritto da Sam Shaw e Dustin Thomason - entrambi provenienti da Manhattan - non convince, sia per ragioni di ritmo, fin troppo rallentato e con una percentuale di momenti da brividi davvero bassa, sia per il continuo assommarsi di misteri senza risposta che continua per altro anche alla fine della stagione. La risoluzione vorrebbe essere ambigua e poetica nel chiudere il cerchio della vita del protagonista in una sorta di tragico contrappasso, ma ci si arriva in modo artificioso, che in sostanza dipende da una fugace visione dell'ultimo minuto: un deus ex machina fin troppo comodo.

Un peccato perché non solo il potenziale dell'ambientazione e del mood kinghiano è indiscutibile, ma pure il livello del cast è molto buono e la produzione è di buon livello. Invece è come se, in assenza di un testo guida di King da adattare, gli autori si siano persi in un gioco di rimandi piuttosto sterile (tanto che King stesso ha invitato i fan a guardare la serie per il cast e non per la caccia agli "easter eggs") e in una conclusione insoddisfacente.

La serie è stata comunque rinnovata, ma avrà altri protagonisti e un altro intreccio portante. I fatti della prima stagione saranno probabilmente ripresi di passaggio mentre i protagonisti saranno abbandonati, in alcuni casi senza aver mai trovato una vera ragion d'essere. Gli autori del resto hanno preferito i misteri ai personaggi e hanno giocato a posticipare le risposte al colpo di scena del nono episodio, che però ne ha dovute dare così tante da diventare una sorta di lungo "spiegone". Il senso di incompiutezza è tanto più grave considerando che gli episodi a disposizione erano dieci e quindi il tempo non è certo mancato. A Castle Rock purtroppo ha difettato la lucidità.

winner
long form originale
Writers Guild Awards
2019
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