Plumbea rivisitazione dell'Antigone in letargico villaggio siciliano. Presentato al Taormina Film Festival.
di Tommaso Tocci
Un tranquillo paesino siciliano è scosso da un episodio di violenza in cui Giosuè rimane ucciso dopo aver causato la morte di altre due persone. Gaetano, fratello di Giosuè, è il fornaio del paese, con i cui abitanti va d’accordo nonostante la diffidenza diffusa nei confronti della sua famiglia, vista come outsider per le origini metà siciliane e metà francesi. Pur consapevole delle colpe di cui si è macchiato il fratello, Gaetano ne reclama il corpo per dargli giusta sepoltura, trovando però un muro nelle autorità del villaggio, rappresentate dal sindaco Enza e dal maresciallo dei carabinieri. In compagnia di Anna, sua fidanzata e figlia di Enza, il silenzioso fornaio parigino decide di sfidare l’ordine cittadino per riprendersi il corpo del fratello.
Su questa plumbea rivisitazione dell’Antigone, confinata tra i palazzetti e i negozi di un letargico villaggio siciliano e invertita nel genere del protagonista, il regista Julien Paolini innesta la sua stessa dualità franco-italiana per parlare di dolorosa contemporaneità (il pigro scivolamento verso il sospetto dello straniero non appena si esce dai binari del quotidiano) e di etica universale (appoggiandosi a Sofocle per dare peso alla dignità funebre).