Titolo originale | Suntan |
Anno | 2016 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Grecia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Argyris Papadimitropoulos |
Attori | Makis Papadimitriou, Elli Tringou, Giannis Tsortekis, Yannis Economides Maria Kallimani, Marisha Triantafyllidou, Syllas Tzoumerkas, Argyris Pantazaras, Achilleas Kyriakidis, Hara Kotsali, Milou Van Groesen, Dimi Hart, Marcus Collen, Pavlos Orkopoulos, Kostas Gouzelis, Nik Triantafyllidis, Konstantinos Melitas. |
Uscita | giovedì 13 luglio 2023 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Trent Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,18 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 luglio 2023
Un medico quarantenne sviluppa un'ossessione per una ventenne scatenata che gli capita in ambulatorio e che non perde occasione di stuzzicarlo. In Italia al Box Office Suntan ha incassato 8,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Scapolo e senza famiglia, il quarantenne Kostis trova lavoro come medico su un'isola dell'Egeo. Dopo un lungo inverno solitario, passato a curare i pochi abitanti del luogo, l'arrivo dell'estate cambia tutto: l'isola si riempie di turisti da tutto il mondo e Suntan viene travolto dall'onda di persone in cerca di divertimento. In particolare, s'innamora della bellissima Anna lasciandosi trascinare dal vortice di feste, alcol e sesso che la disinibita ragazza vive con la compagnia di amici nudisti. Attirato dall'oggetto del suo desiderio, incapace di accettare di essere stato usato, Kostis reclamerà il diritto alla felicità e trasformerà il suo amore in un'ossessione.
Dopo Miserere di Babis Makridis, la Trent Film recupera un altro film dell'onda greca degli anni Duemila, espressione di un cinema che osserva con sguardo crudele la dolente solitudine dei suoi personaggi.
Argyris Papadimitropoulos, il regista di Suntan, ha dichiarato di aver scritto la storia del suo protagonista in maniera naturale, dal momento che frequenta l'isola di Antiparos - luogo delle riprese del film - fin da ragazzo, «come qualsiasi adolescente in preda agli ormoni», e ha continuato ad andarci anche da adulto, per quanto ormai «pericolosamente vicino all'età di Kostis»...
C'è dunque nel film non tanto una componente autobiografica quanto una dolente, ironica dimensione esistenziale, con il destino del povero dottor Kostis che diventa il destino di ogni uomo comune privato del desiderio e attirato per questo dalla scoperta di ciò che nella vita è inatteso e insperato.
Poco attraente, vicino alla mezza età, marchiato dalla solitudine ma accettato socialmente come dottore, Kostis (il bravo Makis Papadimitriou) rivendica la possibilità di essere altro, d'imporsi come uomo che non solo sa curare gli altri, ma chiede all'opposto di essere salvato, di farsi sedurre e sedurre a sua volta. Nella sua figura che non lascia spazio all'equivoco, l'infelice quarantenne racchiude la somma degli errori di una vita (a un amico racconta del fallimentare dottorato e ammette lo scarso appeal del nuovo lavoro) e l'ingiustizia di un destino non cercato. La ricerca della felicità nel posto più ovvio, un'isola greca invasa da orde di turisti infoiati, non fa che confermarne l'ovvietà e al tempo stesso la rabbia inespressa e mai sfogata.
Il film stesso si adatta al cambiamento del suo protagonista, passando dalle atmosfere cupe dell'inizio (la parte più efficace, con belle riprese in campo lungo dell'isola o movimenti di macchina che ne restituiscono il clima oppressivo) alla luminosità dell'incontro con la giovinezza, incarnata dalla bellezza esuberante e pericolosa della disinibita Anna.
L'improbabile relazione - o addirittura storia d'amore - fra Kostis, che è flaccido, peloso e bianchiccio, e Anna, che invece è giovane, bellissima e disinibita («Non sei molto pudica!» le dice lui la prima volta che la vede fare la verticale in acqua completamente nuda, «Tu dici?», gli risponde lei maliziosa) aderisce al solito cliché della Bestia e della Bella.
Seguendo precedenti esempi di cinema d'autore, Suntan riprende sia la chiave grottesca di Battaglia nel cielo di Reygadas (2005), sia la rude e folle dolcezza di Gigante di Adrián Biniez (2009), aggiungendovi l'ormai classico stile freddo e impassibile della cosiddetta "nuova onda greca" degli anni Duemila, pronta come sempre a scivolare in un cinismo ricercato e gratuito.
L'opposizione fra l'infelicità di Kostis e la superficialità di Anna è ripresa anche dal montaggio alternato che oppone la coloratissima e disperata vita notturna del protagonista (che dopo un pomeriggio d'amore viene liquidato senza un saluto) alla grigia operosità delle sue giornate lavorative. Come altri connazionali più quotati - ma con una propensione a un cinema di più facile interpretazione - Papadimitropoulos non ci va troppo per il sottile e mostra in maniera ripetitiva e ossessiva la rovina di Kostis, il quale trasforma il suo desiderio finalmente appagato in una ricerca insofferente di soddisfazione e realizzazione, trasformandosi in uno stalker patetico e potenzialmente violento.
Il tragico percorso esistenziale del protagonista finisce laddove era iniziato, sul lettino di un ambulatorio, riportando così le cose al loro posto. Come se tutto fosse stato un sogno, o meglio una parentesi, la cinica e sconsolata conclusione di una parabola che ammette come, in questo nostro mondo, il cambiamento delle convenzioni, delle abitudini e delle ovvietà è in fondo la più grande delle illusioni.
Si ha chiaro sin dall'inizio del film quali siano i contorni del personaggio di Kostis. Lui è un quarantenne, non attraente, piuttosto silenzioso, ma anche disponibile, in fondo, alle relazioni umane. È arrivato sull'isola di Antiparos per fare il medico della piccola comunità. Ma d'estate la comunità si allarga perché l'isola si vivifica per la presenza di turisti.
Kostis, medico solitario e introverso, s'installa sull'isola di Antiparos. Dopo il grigio torpore dell'inverno, come ogni estate l'isola si trasforma in luogo di villeggiatura chiassoso e movimentato. Insieme ai turisti, una furia edonistica e spensierata s'impadronisce del luogo. Kostis conosce alcuni ragazzi che si sono rivolti a lui dopo un piccolo incidente e comincia a raggiungerli regolarmente [...] Vai alla recensione »
Il sottotitolo italiano della pellicola è per una volta efficace, nonché intelligente: alcuni si abbronzano, altri si scottano. E la scottatura può essere di vario grado, quello più alto annebbia la mente, fa credere cose, massacra il cuore. Con Suntan, Argyris Papadimitropoulos ci porta nelle isole dell'Egeo, in un film che mette a confronto due momenti differenti di vita, l'età di mezzo dei quaranta [...] Vai alla recensione »
Suntan - il film di genere drammatico di Argyris Papadimitropoulos, arriva nelle sale italiane il 13 luglio 2023 - è ambientato su un'isoletta greca che d'estate si trasforma in un luogo di vacanza selvaggio in cui c'è chi si abbronza e chi invece si "brucia". Il protagonista è Kostis, un medico solitario interpretato in modo eccellente da Makis Papadimitriou, che in teoria sa che le bruciature bisogna [...] Vai alla recensione »
La pelle di Kostis, il protagonista di Suntan di Argyris Papadimitropoulos, è bianca quasi come il camice che indossa. È il medico di una piccola isoletta greca, 800 anime al massimo in inverno, decisamente di più d'estate. "Ti sei mai scopato una giapponese?" chiede a Kostis un isolano trepidante, che conta i giorni che mancano a giugno. Al conteggio non partecipa però il dottore, un quarantaduenne [...] Vai alla recensione »
Opera terza di Argyris Papadimitropoulos, del 2016 e finora inedita in Italia, Suntan è il primo dei tre titoli che Trent Film ha selezionato come prontuario esemplare della nuova onda del cinema greco. L'iniziativa si chiama Greek Weird Wave 10, anche se in Suntan di bizzarro, di scombinato, di weird non c'è granché. Al contrario, nella parabola già scritta, nel dramma annunciato del mogio medico [...] Vai alla recensione »
In greco, Suntan vuol dire "abbronzatura". È il desiderio impossibile di Kostis, un medico condotto quarantenne che per godersi una tintarella deve necessariamente spalmarsi - pur senza omogeneità - la crema solare per evitare pericolose insolazioni. Nell'eterna estate greca - siamo nella minuscola isola di Antiparos - Kostis è un copro in inverno, senza passato né futuro.