Titolo originale | Ejhdeha Vared Mishavad! |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, Poliziesco, |
Produzione | Iran |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Mani Haghighi |
Attori | Amir Jadidi, Homayoun Ghanizadeh, Ehsan Goodarzi, Kiana Tajammol, Ali Bagheri Nader Fallah. |
Uscita | martedì 28 giugno 2016 |
Distribuzione | Academy Two |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 giugno 2016
Mani Haghighi alla regia di un dramma che si snoda tra Teheran e il Golfo Persico. In Italia al Box Office A Dragon Arrives! ha incassato 4,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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22 gennaio 1965. Il giorno dopo un attentato che ha provocato l'uccisione del Primo Ministro iraniano una Chevrolet Impala di colore arancione attraversa un cimitero abbandonato in una zona desertica del Paese. L'ispettore di polizia Babak Hafizi è incaricato di indagare sull'apparente suicidio di un prigioniero esiliato nella zona. Sulle pareti del luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere si leggono scritte di diversa provenienza (frasi di derivazione letteraria e appunti diaristici). Assistito da un ingegnere del suono e da un geologo (nella zona si verificano terremoti quando qualcuno viene sepolto nel cimitero) Hafizi indaga ma è anche stato indagato?
Ci sono film che acquisiscono un loro specifico significato e valore non in quanto tali ma in quanto sensori di un mutamento della società che li esprime. È il caso di questo A Dragon Arrives! realizzato da Mani Haghighi che, dopo aver studiato filosofia in Canada nel 2003 decise di tornare in Iran diventando regista e attore (in questa veste ha partecipato alle riprese dell'interessantissimo About Elly di Asghar Farhadi).
Haghighi non si è discostato dalle linee canoniche del cinema iraniano dal punto di vista del rispetto delle regole più cogenti ma ha dato al suo film un'impronta sia sul piano visivo che su quello della colonna sonora che rappresenta una svolta (che è da sperare sia seguita da altri registi). Ambientando il film in una zona dell'Iran che ricorda quella, altrettanto affascinante, scelta da Valerio Zurlini per situarvi la Fortezza Bastiani del suo Il deserto dei Tartari Haghighi si consente delle libertà stilistiche straordinarie muovendosi sempre sul non facile confine tra realismo e finzione dichiarata. Ci si trova così per la prima volta dinanzi a un film iraniano che mostra e dimostra che i vincoli narrativi si sono allentati e che un cinema nuovo è possibile anche nella terra degli ayatollah.
Siamo ancora all'inizio con inevitabili alti e bassi ma la strada comincia ad essere tracciata e questo segnale non può che essere accolto in modo positivo.
Siamo in Iran nel 1965. La Savak è la pericolosa polizia segreta dello shah Pahlevi, che controlla non solo gli oppositori e i singoli cittadini ma anche l’operato dei suoi stessi agenti. Uno di questi ultimi, Barak (Amir Hadidi) ha appena compiuto una missione nell’isola di Qeshm situata nello stretto di Hormuz, adibita a confino, e deve far registrare il rapporto da un anziano [...] Vai alla recensione »
Ispirato ad una storia vera, "A Dragon Arrives" racconta di un ispettore di polizia iraniano (alla guida di un' alquanto spiccata e "particolare" Chevrolet arancione) che deve indagare su di un apparente suicidio concernente un esiliato politico della zona. Quello che induce sempre di più al sospetto il suddetto ispettore sono le frasi di varia e strana provenienza [...] Vai alla recensione »