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Viaggio al termine della notte

Dal 19 novembre al cinema, Dobbiamo parlare rispolvera la grande tradizione del cinema in tempo reale. Ecco i 10 precedenti più illustri.
Scopri il film

di Gabriele Niola


mercoledì 11 novembre 2015 - Focus

Il nuovo film di Sergio Rubini, Dobbiamo parlare rispolvera la grande tradizione del cinema ambientato tutto in una lunga notte. Una notte di discussioni, trasformazioni, svelamenti e confronti che si risolve solitamente in un'alba catartica.
I lungometraggi tutti ambientati in una sola notte sono viaggi metafisici, avventure che possono rimanere chiuse in una stanza oppure allargarsi ad un'intera città, ma riguardano sempre un percorso spirituale che si consuma nella parte nascosta della giornata e che si scioglie con il più esemplare dei nuovi inizi, quello di un sole che sorge.

Le due coppie di Dobbiamo parlare si adeguano a quest'andamento e il regista Sergio Rubini sceglie di giocare con la messa in scena teatrale per il suo letterale viaggio al termine della notte. Eppure il cinema ha mostrato molte modalità diverse con le quali affrontare questa maturazione interiore che passa per una nottata in bianco. I nostri 10 film più sorprendenti, tra quelli che hanno luogo tra un tramonto e un'alba, hanno tutti in comune la capacità di trasformare un passaggio temporale in svolta morale.


10. Il nome del figlio
Parente vicinissimo di Dobbiamo parlare è l'ultimo film di Francesca Archibugi, remake del francese Cena tra amici, uscito solo pochi mesi fa in sala. Sempre 2 coppie, sempre un appartamento e sempre una lunga notte di discussioni e rivelazioni che ne mettono a nudo le contraddizioni. Sempre l'ambizione di realizzare una piccola sineddoche della società italiana.

9. Notte bianca
Lo straordinario polar francese del 2011, che porta già nel titolo la prefigurazione della propria durata, mette un padre alla ricerca di un figlio all'interno di una discoteca. Da capo a piedi, dal tetto alle fondamenta la dovrà percorrere tutta in fuga dalla gang che la gestisce. Entrato in una maniera ne uscirà diverso non solo per l'incredibile sforzo fisico e per il repentaglio a cui pone la propria vita, ma soprattutto per la maturazione interiore.

8. La notte dei morti viventi
Il film che ha dato il via all'idea moderna di zombie dura una sola notte ed è ambientato quasi tutto in una casa. Un uomo resiste ad un assedio. Con questa trama semplice che aiuta un budget non felicissimo Romero narrava le peripezie della più buia delle ore. La notte come luogo dei mostri, come sede di tutte le paure, come momento migliore per essere spaventati e doversi difendere in attesa di una salvezza che (forse) arriverà con il nuovo giorno.

7. Big Night
L'esordio alla regia di Stanley Tucci è un duro confronto tra due fratelli, gestori di un ristorante, in una notte che dovrebbe risollevarne le sorti e invece, forse, segnerà la sua fine. È pura recitazione e piacere della scrittura quello di cui si bea Big Night. La notte dei fratelli Pileggi è solo orario di lavoro, niente di fuori dal comune, per loro è come una giornata, una che potrebbe cambiare il loro destino.

6. Nodo alla gola
L'idea qui era ancora più estrema: una notte, un appartamento, tutto in tempo reale e in una sola ripresa. Hitchcock tenta l'impossibile e bara non poco (come noto Nodo alla gola in realtà non è tutto girato in una sola ripresa ma cerca di illuderci che lo sia) eppure ciò che il film riesce a fare, di nuovo, è gestire un'umanità in difficoltà che non può scappare, intrappolata in un luogo come nel tempo della storia.

5. Alba tragica
C'è un espediente di puro cinema dentro Alba tragica, il protagonista sì è asserragliato nella propria stanza mentre fuori la polizia lo assedierà per tutta la notte. La storia di come sia arrivato lì però ci è raccontata in flashback. Dunque effettivamente Alba tragica non è tutto ambientato in una notte, eppure l'arrivo all'alba del titolo è un passaggio importante, c'è un senso fortissimo d'ineluttabilità e di fine imminente che coinciderà con il termine della nottata. Pur barando quella di Marcel Carnè rimane una delle storie fondamentali sulla notte che decide una vita.

4. American graffiti
Non va molto per il sottile George Lucas che con American graffiti associa in maniera diretta una notte sola con il passaggio all'età adulta. Tutto ciò che è stato e tutto ciò che deve venire nelle vite di un gruppo di ragazzi tra il termine del liceo e l'inizio dell'università si concentra nello snodo di quella nottata. La fine di un mondo e l'inizio di un altro letto attraverso la lente della nostalgia.

3. La morte e la fanciulla
Era iniziata come una serata tranquilla ma l'arrivo nella casa di Paulina e Gerardo Escobar di uno sconosciuto con la macchina in panne sconvolge qualsiasi equilibrio. In quell'uomo Paulina ha riconosciuto la voce del suo torturatore ai tempi della dittatura ormai conclusa. Gerardo però fa ora parte della legge, sta contribuendo alla rifondazione della loro nazione sotto il concetto di giustizia, non può accettare che lei, senza nessuna prova, si vendichi su un uomo che pare non sapere nemmeno di cosa si stia parlando. Polanski è forse il più grande sperimentatore di ambienti chiusi e notti di tragedia (non sono molto diversi Repulsion o L'inquilino del terzo piano, Venere in pelliccia o ancora il diurno Carnage), qui però giunge a vette inimitabili di clausura e tensione, ai tre protagonisti ci vorrà tutta una notte per far esplodere la verità in un'alba sulla scogliera.

2. Prima dell'alba
Primo capitolo di quella che poi è diventata una delle serie di film più sorprendenti del cinema moderno. Due ragazzi si incontrano casualmente a Praga e trascorrono una notte insieme, parlando, camminando e conoscendosi, fino a che al mattino dopo dovranno separarsi promettendosi di reincontrarsi di lì ad un anno. Semplicissimo eppure seminale, classico eppure tremendamente moderno per come anticipa tutto quello che sarà dieci anni dopo il mumblecore.
In questo film di Linklater c'è molto più di una storia d'amore occasionale, c'è una messa in discussione del concetto stesso di destino con un finale aperto e l'ambiziosa voglia di trasformare una notte in una vita intera.

1. Fuori orario
Uno dei film meno noti di Martin Scorsese è anche uno dei massimi saggi sulla notte come luogo metaforico. Terreno di follia, di ingiustizia e luogo al margine con il sogno (tanti momenti dell'incredibile disavventura di Paul Hackett hanno un andamento onirico), l'opposto logico del giorno è per Scorsese il massimo incubo metropolitano, vagare sperduti per Manhattan senza poter tornare a casa, occasione perfetta per un regista per esplorare una città nelle sue parti meno celebrate. Tutte quelle svolte e qui luoghi comuni che di giorno possono portare ad un lieto fine (l'incontro con una donna, la frequentazione di ambienti artistici) nel corso della notte giocano invece da vicino con la morte e la persecuzione.

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