Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Daniele Ciprì |
Attori | Sergio Castellitto, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi, Jacopo Cullin, Ivan Franek Teco Celio, Sonia Gessner, Moise Curia, Lucia Ocone, Giovanni Esposito, Valentina Bellè, Fabio Camilli, Carlo Luca De Ruggieri, Silvana Bosi, Nino Scardina, Antonietta Bello, Marco Brandizi, Luigi Carista, Barbara Chiesa, Elisa Di Eusanio, Geno Diana, Fabrizio Falco, Silvana Fallisi, Lucia Lisboa, Gordana Miletic, Michele Nani, Amedeo Pagani, Giovanni Ramunni, Simone Sabani, Mauro Spitaleri, Jacopo Troiani. |
Uscita | giovedì 25 settembre 2014 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 2,71 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 6 marzo 2015
Un cane arruffato diventa inconsapevole pretesto dell'incontro di due umanità disordinate e precarie. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Globi d'oro, In Italia al Box Office La buca ha incassato 596 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Armando è un povero diavolo che ha scontato incolpevole una pena lunga trent'anni. Uscito di prigione cerca conforto nella madre, che in seguito a un ictus non lo riconosce più, e nella sorella, che lo considera adesso persona non grata. Sconsolato si accompagna con un cane che diventa causa e (s)ventura di incontro con Oscar, un avvocato misantropo che vede in Armando l'opportunità di arricchirsi. Circuito e poi accolto a casa sua, Oscar lo convince a intentare una causa milionaria contro la Stato per risarcire l'ingiustizia subita. Persuaso a riscattare finalmente gli anni perduti, Armando ricostruisce le dinamiche della rapina a mano armata e una vita con Carmen, la barista gentile della porta accanto.
Vivono in un luogo imprecisato e si muovono in un tempo indeterminato i protagonisti di Daniele Ciprì, legati dal medesimo destino e declinati con ingredienti caricaturali. Antiepopea del fallimento, La buca visualizza in modo grottesco un'epifania o forse una rivelazione. Perché Oscar e Armando hanno visto reciprocamente negli occhi dell'altro e si sono riconosciuti, rovine nelle rovine del Bel Paese. Azzeccagarbugli reattivo Sergio Castellitto, candido attonito Rocco Papaleo, i personaggi costruiscono un'esemplare parabola dello scacco. Armando e Oscar sono due loser, due perdenti: il primo, dopo una rapina mai compiuta, ha smesso di essere e attende invano che qualche vecchio amico gli offra il lavoro che gli prometteva, il secondo, animato da un vitalismo istrionico, rimpiange l'avvocato che probabilmente non è mai stato e si presta a 'virtuose' esibizioni in tribunale. La vicenda si struttura intessendo continui incontri e incroci tra i protagonisti che 'cadranno' diversamente nella buca, confermando la forma di una tragicomica fenomenologia della sconfitta.
Senza piangerci sopra, Ciprì realizza una favola 'animata' svolta e conclusa sui titoli di testa, che rivelano allo spettatore il 'lieto fine' e lo predispongono alla meraviglia. Scanzonato e leggiadro, La buca si fa nondimeno carico di, e critico verso, quella tolleranza per i vizi collettivi che troppe volte sposa il fastidio per le virtù e l'intelligenza degli individui. Dentro e dietro i traffici di Oscar vige l'illegalità, quell'arte di arrangiarsi in famiglia che in Italia è pratica comune dei ricchi come dei diseredati. Tutti si aiutano tra loro, per cerchi concentrici, fino ad avviluppare in una vischiosa ragnatela di relazioni personali l'intero Paese. Nessuna legge, declama Oscar, è abbastanza ragionevole, o severa, o giusta per non meritare il vaglio di un avvocato che suggerisca una scappatoia, una variante, una deroga. 'Autonormati' e perfettamente in grado di assolvere alle proprie necessità, i personaggi di Ciprì finiscono col cavarsela da soli, fuori dall'aula di tribunale e dentro un'ambulanza, dove in fondo li scopriamo imparentati con lo Stato. Perché ne La buca nessuno vince davvero e il risultato più vistoso è l'immobilismo. Il film rivela la propensione al compromesso del nostro Paese, dove l'instabilità e il conflitto, aperto e sotteso del titolo, si risolvono col risarcimento e una pezza. A disinnescare l'Italia, grigia e senza "o sole mio", senza l'azzurro del cielo e del mare, ci pensa l'avvocato di Sergio Castellitto, la cui straordinaria eccedenza ed energia vitale, la scaltrezza e il 'legittimo' orgoglio, avvolgono la causa di Armando, fino a confonderne i contorni, fino a dissolverla in un polverone indefinito in cui nessuno capisce più niente. Soprattutto il Nancho trasognato e testimone di Jacopo Cullin.
Una commedia con Papaleo e Castellitto aveva le potenzialitá per essere veramente comica e divertente, purtroppo la Buca non lo é. Trattasi di favoletta a tinte satiriche sulla solita Italia piena di azzeccagarbugli, procedure penali errate, falsi medici etc etc. Niente di nuovo. Discreta l'ambientazione anni '50/'60, buona la fotografia, ma nulla piú.
Il biglietto d’acquistare per “La Buca” è: 5)Sempre “La Buca” è un film del 2014 diretto da Daniele Ciprì, scritto da Daniele Ciprì, Massimo Gaudioso, Alessandra Acciai, con: Sergio Castellito, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi. Esiste la giustizia giusta, rapida, efficace e poi esiste la giustizia all’italiana dove ingiustizi [...] Vai alla recensione »
Armando, interpretato da Papaleo, è l’icona del fatalismo all’italiano; uscito di prigione per un reato che non ha commesso si trova ad affrontare una società che lo ripudia, dalla madre, che convive con un rumeno interessato alla pensione, alla sorella che non lo vuole vedere perché è un assassino. Oscar, Sergio Castellitto, è un avvocato [...] Vai alla recensione »
Dopo il successo dello scorso gennaio con “Un boss in Salotto” il regista Daniele Ciprì, per la sua nuova commedia, “La Buca”, nelle sale dal 25 Settembre, ha deciso di puntare nuovamente sul talento di Rocco Papaleo, affiancandogli un attore-regista di grande calibro qual è Sergio Castellito, La storia è quella di Armando, ex galeotto, che per coprire [...] Vai alla recensione »
Oscar, un avvocato cialtrone e truffaldino (Castellitto), finge di essere morso da un cane randagio, adottato da Armando (Papaleo), per trarre profitto dall’incidente. Scoperto che quest’ultimo è in realtà un nullatenente disgraziato, appena uscito di prigione dopo aver scontato ingiustamente 27 anni di galera, vede il miraggio di un risarcimento più cospicuo: intentare una causa milionaria ai danni [...] Vai alla recensione »
La buca di Daniele Ciprì : teatro a cinema Non credevo di trovarmi a cinema : i personaggi recitavano, e alla grande, sottolineando con il tono della voce marcato ed esasperato l’uno, Oscar, pacato ed estraniato l’altro, Armando, o mite e accomodante l’altra, Carmen, i loro caratteri e muovendosi come sul palcoscenico di un teatro più che su un set cinematografi [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un uomo (Rocco Papaleo) che esce di galera dopo aver scontato ingiustamente circa 30 anni di prigione perchè accusato di un omicidio, in realtà mai da lui commesso. Incontratosi per caso con un avvocato falito ed alquanto imbroglione (Sergio Castellitto) si fa da questi convincere a riaprire il caso e portarlo ad un nuovo processo al fine di ottenere una cospicua somma [...] Vai alla recensione »
La "buca" è una vera e propria voragine del selciato stradale con la quale Castellitto, un azzeccagarbugi tanto furbetto quanto fallimentare, tenta di ricavare indennizzi dal Comune a buon pro di un finto invalido e, ovviamente, proprio. Papaleo è uno sciagurato galeotto che, a inizio film, esce dal carcere dopo 27 anni di reclusione per un omicidio che non ha commesso.
Anche la ricerca di giustizia, per riparare un grave errore giudiziario, peraltro sostenuto da una teste che ha riconosciuto nell'Armando ( Rocco Papaleo) l'assassino, si serve di una truffa per ottenere il risarcimento negato dopo la revisione del processo che finalmente riconosce Armando innocente dopo 27 anni di galera. La vicenda non appare granchè ma la narrazione è [...] Vai alla recensione »
Se il cinema italiano eà questo siamo messi male. Per fortuna qualcosa di meglio c'e' anche in Italia. Fim noioso e senza verve.
Un film originale e ben diretto, grandi gli attori, una storia non troppo complessa godibile e scorrevole...bellissima la fotografia.interpretazione di castellitto e papaleo straordinaria. Anche se si inseriscono degli elementi di un italia che funziona male é si potrebbe dire giá vista....é originale come il regista l inserisce nel film. Il italiano che amo vedere.
Il tempo e il luogo sono imprecisati: l’ambientazione sembra quella degli anni sessanta, il luogo sembra l’Inghilterra, ma si tratta solo di supposizioni perché il regista Daniele Ciprì (E’ stato il figlio, il ritorno di Cagliostro) non ci fa capire in quale parte del mondo siamo, né in quale epoca anche se la visione di auto e pulman quasi anteguerra, i telefoni [...] Vai alla recensione »
film interessante che racconta una verità sociale. Ottime le musiche che accompagnano la storia. Gran cast di attori anche se i miei complimenti vanno ad Internazionale che segue sempre i personaggi. Bel film..
Ritratto di una parte dell'Italia, l'italietta delle truffe allo Stato, dell'interesse al denaro e dell'opportunismo, il tutto raccontato con toni leggiadri, a tratti sonnolenti, con il duo Castellitto-Papaleo e la presenza femminile di Valeria Bruni Tedeschi, il tutto nato dall'incontro con un cane dal nome "Internazionale".
Trama ridicola. Attori impacciati e imbarazzanti (Papaleo così pessimo non lo ricordo, Valeria Bruni Tedeschi fuori ruolo si salva Castellitto ma niente di che). Mi aspettavo una bella commedia all'italiana per ridere con intelligenza, ma qui si ride poco si sbadiglia tanto e i luoghi comuni sono troppi. Il film rimane a metà tra il surreale e il reale. Sconsigliato.
Non so e non m'interessa quali potessero essere le eventuali intenzioni degli autori dell film, quello che posso dire essendomi appioppato questo bidone e che sarebbe meglio per voi se andate a vedere qualcosa d'altro. Al limite state a casa e sbrinate il frigo, comunque meglio che vedersi stà robaccia senza senso.
un film lento, storia carente, carine le ambientazioni ma troppo poco per far si che il film risulti bello!
Peccato sprecare grandi attori come Papaleo e Castellitto, per un film sgangherato, senza grandi idee e con una sceneggiatura raffazzonata.Troppo surreale e grottesco. Ciprì è un regista strano,a volte geniale a volte imbarazzante.
Curioso che nelle note di regia in margine a La Buca, Daniele Ciprì citi come ideali modelli di riferimento la commedia all'italiana Anni 60 e quella sofisticata da Lubistch a Blake Edwards, lasciando fuori la commedia francese. Perché si avverte un'aria parigina in questo suo secondo film: storia del surreale incontro fra un avvocato imbroglione e misantropo e un povero diavolo che si è fatto 27 anni [...] Vai alla recensione »
Un soggetto quasi chapliniano, con due poveri diavoli diversi in tutto uniti dal caso e dall'affetto di un cane. Un'ambientazione astratta e senza tempo, tra il fumetto e il Jeunet di Amélie (ma senza una città-mito come Parigi sullo sfondo a fare da bussola). Una recitazione sempre caricata, al limite del grottesco. E un sottofondo "morale" - perché è pur sempre una storia di truffe e di ingiustizie [...] Vai alla recensione »
Oscar (Castellitto) è un avvocato azzeccagarbugli, Armando (Papaleo) un povero diavolo uscito da 30 anni di galera: s'incontrano ed è subito business, almeno per il primo già abituée di lucro sui destini dei disgraziati. Nel mezzo una barista (Valeria Bruni Tedeschi) già ex di Oscar e peroratrice di cause perse ed un gruppetto di caratteristi fluttuanti nel limbo del più convincente.
Un film «in vinile», che si pone fuori dal tempo e dallo spazio, ma con un messaggio ancora attuale. Parla di malagiustizia, furbizia e non solo il secondo film che Ciprì ha girato, ancora una volta, senza Maresco (dopo il brillante esordio con È stato il padre). Non sappiamo se questa separazione artistica sarà definitiva, ma è certo che Ciprì ha mostrato, inqueste due pellicole, di non soffrire di [...] Vai alla recensione »