Anno | 2014 |
Genere | Storico, |
Produzione | Italia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Salvatore Chiosi |
Attori | Claudio De Davide, Christian Iansante, Maximiliano Hernando Bruno, Sara Ricci, Andrea Pergolesi, Carla Stella Alvaro Gradella, Eleonora Panizzo, Vasco Mirandola, Stefano Scandaletti, Gaetano Rampin, Diego Pagotto, Christian Renzicchi, Leopoldo Bottero, Lily Tirinnanzi, Carlo D'Addio, Pierangelo Rossi, Fulvio Musco, Martin Nicolussi, Martin Pardatscher, Roberto Pavin. |
Uscita | giovedì 13 novembre 2014 |
Distribuzione | Whale Pictures |
MYmonetro | 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 novembre 2014
Come ogni anno Marco e Spartaco Biasin raggiungono il padre Jacopo e il nonno Alvise dopo la vendemmia e durante il periodo della vinificazione. Ma quest'anno, siamo nel 1866, l'occasione è di quelle davvero importanti. In Italia al Box Office Il leone di vetro ha incassato 54,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Ottobre 1866. Venezia si trova davanti a un momento epocale: l'unificazione con l'Italia in un solo Paese. La famiglia Biasin, viticoltori da generazioni, è divisa in due: il nonno Alvise e il nipote Spartaco sono contrari all'unione, il capofamiglia Jacopo e suo figlio Marco, fratello minore di Spartaco, sono invece favorevoli. Al momento del plebiscito la spaccatura diventa ben visibile, e quando Venezia si unisce all'Italia Spartaco fugge e nonno Alvise comincia a raccontare alla nuora le origini dei guai della Serenissima, che hanno a che fare soprattutto con la dominazione napoleonica.
Realizzato con il sostegno del Consorzio Vini Venezia, della Regione Veneto e della Treviso Film Commission, Il leone di vetro racconta un territorio e un prodotto - il rosso Raboso, che nel film porta inciso sulla bottiglia il leone di San Marco - facendo coincidere quell'etichetta con un'identità culturale e regionale ben definita. La domanda posta ripetutamente nel corso della storia - "questa patria è un bene o un male?" - appare rilevante ai giorni nostri, e connotata da una matrice secessionista. Ma la produzione è stata abbastanza intelligente da attribuire il pensiero "federalista" a due personaggi lasciando ad altri due il compito di difendere l'unità nazionale.
Anche la ricostruzione storica antinapoleonica, decisamente sopra le righe, viene ascritta ai ricordi del nonno, mentre l'amarezza di Jacopo nel constatare che la centralizzazione dello Stato si riduce in un proliferare di "tasse, leggi, forza pubblica, confisca di beni e proprietà" si schiera più apertamente contro l'amministrazione nazionale e gratificherà i movimenti indipendentisti.
L'altra mossa tattica della produzione è stata quella di affidare la regia de Il leone di vetro a un napoletano, Salvatore Chiosi, di buon mestiere. Entrando nel merito della resa filmica del progetto, nel colonnino dei pregi entrano di diritto gli attori, soprattutto il veterano Claudio De Davide nei panni del "gattopardiano" Alvise e Sara Ricci in quelli di Cecilia Querini, la contessa proprietaria di un'altra etichetta di Raboso, e la cura dell'immagine, con una buona ricostruzione d'epoca e soprattutto di un mondo, quello della produzione vinicola. Nel colonnino dei difetti ci sono un eccessivo didascalismo e una narrazione spesso televisiva, nonché il gusto manicheo per le provocatorie ricostruzioni storiche del nonno (una per tutte: le truppe napoleoniche che calpestano le ostie in una chiesa appena profanata).
Anche lo scetticismo iniziale di trovarsi di fronte ad un inno sfegatato all'indipendentismo o ad una storia costruita per cavalcare questo o quel filone pseudo-politico viene travolto dalle magie che questa pellicola riesce a donare allo spettatore. I personaggi, i costumi, il filo conduttore del vino raboso, ma anche gli intrecci di sentimenti e di fatiche ci offrono uno slendido spaccato di [...] Vai alla recensione »
Se si voleva fare una ricostruzione storica del passaggio del Veneto al Regno d'Italia, lo scopo è stato in parte raggiunto. L'aver fatto luce sulle modalità con cui si è svolto il famoso plebescito è stato doveroso data la cortina di silenzio che tradizionalmemte copre questo evento storico. Anche il richiamo ai pochi fenomeni di resistenza nei confronti dell'occupaz [...] Vai alla recensione »
Andato al cinema senza nutrire troppe aspettative son stato piacevolissimamente sorpreso da questo film : realizzato con scarse risorse finanziarie e l’apporto di molte comparse volontarie , il risultato e’ piu’ che ottimo. Ben curato nei dettagli, un film realizzato col cuore ma anche con la testa, riesce a colpire la sensibilita’ della totalita’ del pubblico [...] Vai alla recensione »
Rivisto ieri per la terza volta a Valdagno (vi)! A fine film gente in lacrime, cosi come avevo già visto nelle altre due volte precedenti in sala! Merito della storia scritta in modo tale da coinvolgerti fino alla fine del film! Merito sopratutto degli attori da premio! Bravissimi! La scena finale del film è la dimostrazione di un livello di recitazione che non vedevo da anni al cinema! [...] Vai alla recensione »
Molto deludente. Girato, dicono, in 15 giorni. E si vede. Sceneggiatura di basso livello, dialoghi inverosimili, linguaggio anacronistico e privo di reale connotazione veneta, fotografia piattina, montaggio disastroso. Narrazione didascalica, di basso consumo televisivo, personaggi tagliati con l'accetta, recitazione di tipo, per lo più, amatoriale.
Sono andata a vedere il film" El lèon de vero", naturalmente in compagnia di buoni veneti, il mio parere è positivo, mi è piaciuto molto, seppur svolto con molta semplicità, ha reso intensamente ciò che doveva far percepire.Bellissime le inquadrature, azzeccate le musiche,bravissimi i personaggi, che, entrando intensamente nella parte, hanno trasmesso emozioni.L& [...] Vai alla recensione »
Mi spiace ma come al solito, a me il "compito" di fare il bastian contrario... è un film da vedere assolutamente dal punto di vista storico, perché rende giustizia (poca) al fatto di cosa il Veneto abbia subito con l'unificazione, per il resto un film MEDIOCRE, assenza di "narrativa", fotografia solo a tratti dignitosa, interpretazione non professionale (a parte [...] Vai alla recensione »
Un film per capire il plebiscito truffaldino che portò all'annessione del Veneto all'Italia e le rovinose conseguenze. Narrazione e didascalismo sono necessari per chi non conosce la storia del popolo Veneto.
Film fantastico che racconta una storia scomparsa dai libri ufficiali a volte il cinema spiega quello che altri non anno il coraggio di raccontare complimenti al regista e un grazie di cuore.
Ieri sera a Treviso grande successo, alla fine del film ovazione e applausi con commozione generale. Al regista Napoletano Salvatore Chiosi che ha passato l'esame del grande storico Franco Rocchetta, commosso mi ha confermato il film merita grande opera. Anche i più scettici sono stati rapiti dal film, dalle musiche del maestro Pericle Odierna.
Ho visto ieri sera il film al Cineplex di Padova...devo dire che mi ha sorpreso positivamente.. molto bravi gli attori, musiche eccezionali, molto curati i costumi e le ambientazioni. La storia poi è di grandissimo interesse (pur essendo ambientata a metà Ottocento è di grande attualità) e offre nuovi spunti di riflessione sul processo storico che ha portato all'Unità [...] Vai alla recensione »
Il film rappresenta un lungo filo conduttore che da un evento tragico del passato quale fù la depredazione napoleonica della Venetia, porta ad una scelta(che realtà scelta non fù) con una pluralità di personaggi e di pensieri, unità(che all'epoca significava annessione) o indipendenza? I veneti si sentono veneti, e l'italiano, nel film, ha dei connotati molti [...] Vai alla recensione »
Ho avuto l'onore di vederlo in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia. E' un film che fa pensare, ambientato in quel fatidico 1866, anno della battaglia di Lissa, di Custoza e - come verrà evidenziato nel film - del tristemente famoso "plebiscito di annessione del Veneto all'Italia". Ma è anche un film che fa commuovere, in grado di trasmettere insegnamenti [...] Vai alla recensione »
Un bel film che fa riscoprire una pagina semisconosciuta di storia del Veneto. La grande truffa che subì il popolo veneto con la "farsa" annessine all'allora regno d'Italia, con una bella rivisitazione anche delle Pasque Veronesi dove i veneti insorsero contro l'invasine napoleonica che portò alla distuzione della Repubblica più prestigiosa e antica del mondo.
"Il Leone Di Vetro" un film meraviglioso che in molte parti emoziona come nessun altro, Andatelo a Vedere è splendido sincero intimo e forte, un film che parla di del nostro passato ma anche di un probabile futuro. Musiche, sceneggiatura, attori, costumi da premio. Un film che riesce a catturarti e cuommoverti dall'inizio fino alla fine! Sicuramente sentiremo parlare a lungo [...] Vai alla recensione »
Consiglio di andarlo a vedere...veramente meraviglioso e interessante...
Racconta in modo semplice la truffa del Plebiscito del 1866, da far vedere a tutti, serve una programmazione più ampia...
Finalmente un film al cinema da vedere assolutamente! Una scelta in piu' rispetto al filmone americano saturo e inconcludente e la solita commedia Italiana stupida e volgare! Il leone di vetro è un film attuale e commovente! Musica, fotografia, sceneggiatura, costumi e attori all'altezza di ogni altro grande film del passato, da premio.
150 anni e la situazione non è cambiata.Le menzogne i truffatori dello Stato Italico nascono con l'itaglia e con il modo itagliano di concepire un oppportunita' , truffano i Veneti con un plebiscito boicottato esattamente come i partiti itagliani sono abituati a fare quando decidono di detenere un potere non consegnatogli dai cittadini ( vedasi governo illegittimo attuale) nascono le tasse sempre piu' [...] Vai alla recensione »
Il fatto che la giornalista che ha scritto la recensione lavori per l'Huffington Post e precedemente abbia lavorato per Europa la dice lunga sulle sue posizioni politiche e sulla sua obiettivita'.Andate a vedere il film senza leggere certe cretinate e fatevi un'idea da soli
Bellissimo film..tema attuale nonostante l'ambientazione storica...le musiche poi sono meravigliose.l'interpretazione del protagonista "Spartaco"intensa e superlativa:ci si identifica fino alla commozione!!!finalmente un film che vale la pena di vedere...fa riflettere ed emozionare!consigliatissimo a tutti!bravissimi!
Rivisto ieri sera a Padova mi è piaciuto di più. Ho colto molte cosa che mi erano sfuggite la prima volta! Un film sicuramente da premiare!
Non sono esperta di cinema, quindi lungi da me esprimere un giudizio tecnico o artistico su questo film. Quello che posso dare è un giudizio puramente "emotivo"...da Veneta. Un film che tocca alcuni capitoli della Nostra Storia che i libri di testo scolastici sapientemente tralasciano o travisano. Un film che non può lasciare indifferenti nei confronti di quell'Italia - non molto diversa da quella [...] Vai alla recensione »
Straordinaro, è il Balla coi lupi dei Veneti.
Mi aspettavo il solito film "denuncia" che innegga all'indipendenza, invece i fatti storici e anche le posizioni "politiche" dei vari personaggi fanno solo da sfondo, rispetto alle vicende personali, agli intrecci, alle dinamiche familiari e sociali che vedono contrapposti i mercanti borghesi con l'aristocrazia decadente.
Inaspettatamente coinvolgente e... commovente, con una grande musica, grandi valori, un bel po' di novità e di coraggiosa verità. E' patrimonio di tutti noi italiani per comprendere gli echi di sofferenza di chi un tempo ci rimise tutto. Con una dedica speciale ai milioni di italiani che lasciarono il nostro Paese per sfuggire ad un futuro senza futuro. Complimenti!
Andato al cinema senza nutrire troppe aspettative son stato piacevolissimamente sorpreso da questo film : Realizzato con scarse risorse finanziarie e l'apporto di molte comparse volontarie , il risultato e' piu' che ottimo. Ben curato anche nei dettagli, un film realizzato col cuore ma anche con la testa. Riesce a colpire la sensibilita' della totalita' del pubblico in sala, [...] Vai alla recensione »
chi è nato nel Veneto ed ha ascoltato le storie dei nonni possono capire che quello che si racconta in quasto film è veramente accaduto. tutte le famiglie venete, soprattutto delle zone di campagna, hanno intere generazioni di avi che sono emigrate in sud america, in particola modo dirette in Brasile. Anche altre parti d'italia hanno subito la stessa sorte, i campani, abbruzzesi, [...] Vai alla recensione »
...Finalmente qualcuno racconta un pezzo VERO di storia Veneta. da proiettare in tutte le scuole Venete!!!
Una volta tanto un film fatto bene e racconta fatti storici che ci vedono coinvolti così da vicino, emozionante e a tratti commovente. Consigliatissimo!
Utile strumento per far conoscere la verità e le radici del nostro popolo.
Pubblico di tutte le età, enorme commozione in sala. Per la prima volta in oltre sessant'anni ho visto un film bello ed onesto, rispettoso e veritiero dedicato ai veneti - serenamente riconosciuti popolo veneto, veneta nazione - ed ai loro diritti e doveri, alla Repubblica Veneta, alla sua civiltà, alla sua attualità, alla sua positiva e feconda continuit&agr [...] Vai alla recensione »
Film molto interessante e veritiero.Copre un arco temporale di storia di ca. 70 anni dalla caduta di Venezia alla annessione al regno d'Itaia.Sono informazioni nascoste che non conoscevo.La recensione di casella é faziosa e fuorviante, piena di preconcetti.Un film da vedere sicuramente.
devo dare un voto -5 ecco il voto che darei la critica di samu66 è più che giusta. La cosa che non ho capito è stata : come mai all'interno della sala e fuori c'erano personaggi vestiti a tema con bandiere della Serenissima. e delegati di un determinato partito. critica giusta infatti di samu dove dice palese pubblicita' per [...] Vai alla recensione »
a proposito ero anche io al cinema valdagno non ho visto gente piangere, nessuno
Ho scelto di guardare questo film basandomi al vostro giudizio. Mi spiace dire che si tratta di un filmetto. Oltre a rievocare la storia della Repubblica Di Venezia è una palese pubblicità per rendiconto delle nuove forze politiche che fanno da contorno a questo paese ormai alla deriva. Tuttavia ho colto un messaggio molto importante.