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stenius
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domenica 19 maggio 2013
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decisamente no
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enzo70
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domenica 19 maggio 2013
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una storia di amore impossibile
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Questo film è, anzitutto, un omaggio alla magia del cinema. La scena della festa organizzata da Gatsby è una rivisitazione all’americana dei sogni di Fellini, penne, orli, musica, alcool, donne, donnine, donnacce, gangster e politici in una dimensione onirica che da sola vale il costo del biglietto. D’altronde il regista, Baz Luhrmann, di film ne fa pochi, ma li sceglie grandi; come Gatsby, il protagonista, enorme l’interpretazione di Leonardo di Caprio, del romanzo di Scott Fitzgerald che dà il titolo al film. New York, come al solito, dà una grande mano al film, come l’ambientazione negli anni 20, quando c’erano tutti gli ingredienti giusti per il cinema; l’importante, poi, è dosarli.
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Questo film è, anzitutto, un omaggio alla magia del cinema. La scena della festa organizzata da Gatsby è una rivisitazione all’americana dei sogni di Fellini, penne, orli, musica, alcool, donne, donnine, donnacce, gangster e politici in una dimensione onirica che da sola vale il costo del biglietto. D’altronde il regista, Baz Luhrmann, di film ne fa pochi, ma li sceglie grandi; come Gatsby, il protagonista, enorme l’interpretazione di Leonardo di Caprio, del romanzo di Scott Fitzgerald che dà il titolo al film. New York, come al solito, dà una grande mano al film, come l’ambientazione negli anni 20, quando c’erano tutti gli ingredienti giusti per il cinema; l’importante, poi, è dosarli. Ma il grande Gatsby è soprattutto un’impossibile storia d’amore tra un uomo che travolge la vita ed una donna destinata ad esserne travolta. Il ritmo del racconto dettato da un ottimo Tobey Maguire che smette gli abiti dell’uomo ragno per indossare quelli di Nick Carraway, trentenne alle prese con un uomo che riesce a destare ammirazione e compatimento allo stesso tempo, è perfetto. Manca qualcosa per parlare di capolavoro, ma questo succede quasi sempre quando il film viene dettato da un libro di successo come quello di Fitzgerald. Ogni variazione sul tema rischia di essere visto dalla critica come un’eresia; ed ogni volta che il film va sulla scia del libro si rischia l’appiattimento. Ma il lavoro del regista deve essere quello di dare un tocco di magia e Luhrmann ci riesce.
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melania
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domenica 19 maggio 2013
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eccessivo
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Eccessivo e sgargiante nella scenografia fino a rimanerne infastiditi,non è comunque un brutto film ,buon cast con un ottimo DiCaprio che interpreta il ruolo di Gatsby.Nel lusso sfrenato e ostentato che il film presenta,i personaggi si muovono con ipocrisia,corruzione,superficialità,noncuranza.Un mondo vacuo e senza scrupoli in cui la figura di Gatsby alla fine rimane autentica,idealista e tenera.
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robertadl
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domenica 19 maggio 2013
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gatsby, the great.
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Un nome: Gatsby, il grande. Impossibile non rimanere affascinati dall'incredibile narrazione del romanzo di Fitzgerald così fedelmente riprodotto da Luhrmann sul grande schermo. Un mondo capovolto dove "tutto è possibile" tranne concedersi ai sogni, alla speranza e all'amore. Un mondo dove il denaro sostituisce Dio e la corruttibilità diventa un valore specchio di un'intera società, nazione e epoca. L'unico che mantiene un sogno incorruttibile è apparentemente il più corrotto: Jay Gatsby, magnificamente interpretato da un Di Caprio mai visto prima. Un'interpretazione acerba e leggermente forzta all'inizio che si scopre e si spoglia solo nel secondo tempo, parallelamente alla scoperta di un uomo dominato da una fervida e perfetta immaginazione.
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Un nome: Gatsby, il grande. Impossibile non rimanere affascinati dall'incredibile narrazione del romanzo di Fitzgerald così fedelmente riprodotto da Luhrmann sul grande schermo. Un mondo capovolto dove "tutto è possibile" tranne concedersi ai sogni, alla speranza e all'amore. Un mondo dove il denaro sostituisce Dio e la corruttibilità diventa un valore specchio di un'intera società, nazione e epoca. L'unico che mantiene un sogno incorruttibile è apparentemente il più corrotto: Jay Gatsby, magnificamente interpretato da un Di Caprio mai visto prima. Un'interpretazione acerba e leggermente forzta all'inizio che si scopre e si spoglia solo nel secondo tempo, parallelamente alla scoperta di un uomo dominato da una fervida e perfetta immaginazione. Coloro che ne escono distrutti sono " i non curanti " come si rammenta nel film: i ricchi di nascita, coloro che hanno la ricchezza nel sangue. Prima fra tutte Daisy, interpretata da una commovente Carey Mulligan, l'oggetto d'amore di Jay il passato non dal quale fugge ma che cerca di ricostruire. Impossibile criticare una regia che propone una scenografia maestosa prevalentemente estetica che separa e confonde lo spettatore dal soffermarsi sul vero significato del film e dell'ormai distrutto sogno americano, effeto a mio avviso specificatamente voluto. Forse una delle poche pellicole nella quale il finale assume il ruolo più importante e stupefacente come se bastasse quell'unica scena per racchiudere l'intero mondo di Gatsby; non gli individui, non la ricchezza, non le parole ma una luce verde sinonimo di sogno e di speranza verso la quale tutti tendiamo le braccia senza porci quell'unica domanda fondamentale: che cosa cerco di afferrare? L'illusione o la realtà?
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frederickstudio
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domenica 19 maggio 2013
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spettacolare gatsby
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Sono andato a vedere il film in 3d il secondo giorno che era uscito. Prezzo del biglietto euro 12. E posso solo dire che il film vale tutti i soldi spesi alla faccia di tutta quella stampa che a Cannes 2013 ha massacrato il film. Baz Luhrman non è molto amato dalla stampa, lo abbiamo potuto vedere con certi suoi film precedenti nonostante questo c'è la fila di attori che vogliono lavorare con lui. Questa sua ultima fatica è un affresco sugli anni 20 bellissimo, affascinante, struggente con ottimi attori: non solo Di caprio, ma anche Carey Mulligan e Tobey Maguire sembrano usciti direttamente dalle pagine dell'omonimo romanzo di Fitzgerald. Fiabesche le scenografie e i costumi: Catherine Martine suo Art Director di fiducia (nonché sua moglie nella vita) si riconferma una delle più talentuose professioniste cinematografiche del mondo.
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Sono andato a vedere il film in 3d il secondo giorno che era uscito. Prezzo del biglietto euro 12. E posso solo dire che il film vale tutti i soldi spesi alla faccia di tutta quella stampa che a Cannes 2013 ha massacrato il film. Baz Luhrman non è molto amato dalla stampa, lo abbiamo potuto vedere con certi suoi film precedenti nonostante questo c'è la fila di attori che vogliono lavorare con lui. Questa sua ultima fatica è un affresco sugli anni 20 bellissimo, affascinante, struggente con ottimi attori: non solo Di caprio, ma anche Carey Mulligan e Tobey Maguire sembrano usciti direttamente dalle pagine dell'omonimo romanzo di Fitzgerald. Fiabesche le scenografie e i costumi: Catherine Martine suo Art Director di fiducia (nonché sua moglie nella vita) si riconferma una delle più talentuose professioniste cinematografiche del mondo. L'attenzione ai dettagli nella ricostruzione d'epoca mi ha fatto venire in mente un altro dei miei film preferiti (seppur molto diverso) L'età dell'innocenza di Martin Scorsese. Consiglio a tutti di andare a vedere questo Grande Gatsby e mi auguro che ai prossimi Oscar faccia il pieno di nomination e statuette.
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kaylake
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domenica 19 maggio 2013
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il vuoto della gente
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La mediocrità e la nn curanza delle persone coperta da lustrini,paillettes,soldi e fiumi di champagne. Questi sn stati i cosiddetti "Roaring Twenties" ed è questa anche la morale del film. Credo che l'intento di Fiztgerland( nn ho letto il libro) fosse proprio quello di denunciare la superficialità e la mancanza di "spina dorsale" che caratterizzava la maggior parte della gente dell'epoca.
Il film rende benissimo l'eccentricità del periodo storico cosa che si può vedere attraverso le feste organizzate da Gasbty per la sua amata Daisy. Colori caldi e accesi cm in "Moulin Rouge!", vestiti straordinari tanto quanto i gioielli e il tt condito da musica Hip Hip.
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La mediocrità e la nn curanza delle persone coperta da lustrini,paillettes,soldi e fiumi di champagne. Questi sn stati i cosiddetti "Roaring Twenties" ed è questa anche la morale del film. Credo che l'intento di Fiztgerland( nn ho letto il libro) fosse proprio quello di denunciare la superficialità e la mancanza di "spina dorsale" che caratterizzava la maggior parte della gente dell'epoca.
Il film rende benissimo l'eccentricità del periodo storico cosa che si può vedere attraverso le feste organizzate da Gasbty per la sua amata Daisy. Colori caldi e accesi cm in "Moulin Rouge!", vestiti straordinari tanto quanto i gioielli e il tt condito da musica Hip Hip. Tolto tt questo elenco,del film rimane bene poco...una NOIA PAZZESCA e nn mi stupisce che a Cannes nessuno l'abbia applaudito! I protagonisti malgardo tt i party a cui partecipano,conducono una vita noisa e superficiale tanto da far addormentare il pubblico in sala!Neanche il 3D lo rende godibile...manco i pop-corn e "l'enjoy coca cola"!Tra gli attori sembrava che mancasse qualcosa...nn saprei davvero!! Leo(a me personalmente piacevano di più i ruoli che interpretava negli anni '90) mi ha deluso questa volta :(
Do 2 stelle purtroppo, nn di più x : costumi e scenografie pazzesche tipiche di Luhrmann....
Cmq al di là della morale, che lo scrittore sia un genio, che DiCaprio sia un attore superbo e tt il resto il film nn INTRATTIENTE il pubblico x 2 e 20 ...nn ce la fa, rimangono impresse queste scene sfarzosissime, ok va benissimo, ma nn ti viene voglia di rivederlo una volta uscito in dvd/bluray
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mariacristinat
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domenica 19 maggio 2013
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the great di caprio
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Appena lessi che il film sarebbe stato in 3D, sono rimasta incerta pensando a come sarebbe stato realizzato in questa pellicola. E mi sono preoccupata solo di questo perchè già sapevo in partenza che sarebbe stato un gran bel film. Lessi il romanzo di Fitzgerald e ne rimasi così positivamente colpita, da aspettare con ansia l'uscita del film che, per mia personale opinione, non ha tradito le mie aspettative.
Scenografia e fotografia perfette, con tanti colori a simboleggiare l'era del jazz anni '20 e le feste di lusso. Le musiche sono moderne ma il jazz rimane sempre ben presente (un esempio ne è il jazzista che, fuori la finestra, suona il sax).
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Appena lessi che il film sarebbe stato in 3D, sono rimasta incerta pensando a come sarebbe stato realizzato in questa pellicola. E mi sono preoccupata solo di questo perchè già sapevo in partenza che sarebbe stato un gran bel film. Lessi il romanzo di Fitzgerald e ne rimasi così positivamente colpita, da aspettare con ansia l'uscita del film che, per mia personale opinione, non ha tradito le mie aspettative.
Scenografia e fotografia perfette, con tanti colori a simboleggiare l'era del jazz anni '20 e le feste di lusso. Le musiche sono moderne ma il jazz rimane sempre ben presente (un esempio ne è il jazzista che, fuori la finestra, suona il sax). Le locations cadono a pennello con il tessuto sociale, e sono piacevoli all'occhio con la pomposa villa di Gatsby che si contrappone alla polvere della fabbrica dell'oculista Eckleburg. La forte contrapposizione tra la periferia e lo sfarzo delle ville è stata idealmente eseguita con la ripresa dall'alto, in cui si vedono le macchine passare significativamente dal verde dei prati curati, al nero delle strade sterrate.
Di Caprio è all'altezza del ruolo, con i suoi momenti alti e bassi della natura umana. Un pò sotto tono, Tobey Maguire e la sua faccia da bravo ragazzo che non entra perfettamente nel lussuoso mondo di Gatsby e nei suoi mega parties. Con grande impatto emotivo e partecipativo finisce il grande sogno americano, con la morte di Gatsby, che è ben trasposto sul grande schermo, con un 3D non invasivo e pesante ma che dà quell'ultima nota gradevole ad una gran bella storia.
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vittorio89
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domenica 19 maggio 2013
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un'opera "grande" non solo nel titolo
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Splendida trasposizione del romanzo di Fitzgerald, il film di Baz Luhrmann dipinge un grande affresco di un'epoca e di un modo di vivere, lontani nel tempo, ma attuali nei loro modi. In una New York anni '20 - ricostruita fedelmente nelle sue contraddizioni, frenesie e sfrenatezze - prende corpo il racconto di una storia che sarebbe banale e riduttivo definire d'amore. Attraverso una regia "non convenzionale" e una colonna sonora composta da brani moderni, ma rivisitati in chiave jazz, quello che viene rappresentato è un racconto su almeno due livelli, l'uno sociale, l'altro personale.
Grandi party, alcol a fiumi e matrimoni di facciata nel primo, dove a farla da padrone è la cultura dell'apparire e della forma, con contenuti volentieri assenti; speranza, ambizione, sogno e tragica illusione nel secondo.
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Splendida trasposizione del romanzo di Fitzgerald, il film di Baz Luhrmann dipinge un grande affresco di un'epoca e di un modo di vivere, lontani nel tempo, ma attuali nei loro modi. In una New York anni '20 - ricostruita fedelmente nelle sue contraddizioni, frenesie e sfrenatezze - prende corpo il racconto di una storia che sarebbe banale e riduttivo definire d'amore. Attraverso una regia "non convenzionale" e una colonna sonora composta da brani moderni, ma rivisitati in chiave jazz, quello che viene rappresentato è un racconto su almeno due livelli, l'uno sociale, l'altro personale.
Grandi party, alcol a fiumi e matrimoni di facciata nel primo, dove a farla da padrone è la cultura dell'apparire e della forma, con contenuti volentieri assenti; speranza, ambizione, sogno e tragica illusione nel secondo.
Con Leonardo Di Caprio ancora una volta perfetto protagonista e Tobey Maguire narratore ineccepibile, accompagnati da Carey Mulligan, Joel Edgerton, Elizabeth Debicki, Jason Clarke, Isla Fisher e Amitabh Bachchan, un cast eccezionale e perfettamente calato nelle atmosfere e nei modi dell'epoca a rendere davvero "grande" un film ricco di contenuti, che si fa apprezzare anche per la fotografia e le scelte cromatiche.
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muttley72
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domenica 19 maggio 2013
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tre stelle molto molto scarse
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Film con scenografie molto spettacolari, lusso ostentato, automobili fiammanti, camerieri in livrea, palazzi grandiosi, feste (a ritmo di rap camuffato da charleston degli anni '30). Tutto ben fatto, degno di una produzione costosa, ma la storia è quella che è........ un povero divenuto ricco dopo la 1° GM (collaborando con i gagsters), cerca di riavere una donna (conosciuta anni prima) ormai già sposata, ma che lui ama ancora.
La donna è sposata con un altro riccone che la tradisce. La storia si sviluppa tra tre "vicini di casa": la famiglia della donna amata, di Caprio (festaiolo) ed il parente della donna (il narratore della storia, che cercherà di assecondare i due che si amano).
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Film con scenografie molto spettacolari, lusso ostentato, automobili fiammanti, camerieri in livrea, palazzi grandiosi, feste (a ritmo di rap camuffato da charleston degli anni '30). Tutto ben fatto, degno di una produzione costosa, ma la storia è quella che è........ un povero divenuto ricco dopo la 1° GM (collaborando con i gagsters), cerca di riavere una donna (conosciuta anni prima) ormai già sposata, ma che lui ama ancora.
La donna è sposata con un altro riccone che la tradisce. La storia si sviluppa tra tre "vicini di casa": la famiglia della donna amata, di Caprio (festaiolo) ed il parente della donna (il narratore della storia, che cercherà di assecondare i due che si amano).
Di Caprio si immedesima nella parte (similmente a come si era adattato in "the Aviator" nel milionario dell'industria aeronautica....forse anzi qui in modo meno convincente). Gli altri attori recitano nella media, in modo professionale, ma senza stupire più che tanto....
Del film colpisce quindi più il contesto (i paesaggi e gli ambienti), che il contenuto...che è tratto dall'omonimo romanzo o gli attori.
Per me il film non merita più di 3 stelle molto scarse...
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musacristina
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domenica 19 maggio 2013
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leo gatsby
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All'inizio, appena ho letto che il film sarebbe stato in 3D, sono rimasta molto incerta pensando a come sarebbe stato realizzato in qusta particolare pellicola. E mi sono preoccupata solo di questo perchè già sapevo in partenza che sarebbe stato un gran bel film. Ho letto da qualche mese il romanzo di Fitzgerald e ne rimasi così positivamente colpita, da aspettare con ansia l'uscita del film che, per mia personale opinione, non ha tradito le mie aspettative.
Scenografia perfetta, con tanti colori a simboleggiare l'era del jazz anni '20 e le feste di lusso. Le musiche sono moderne ma il jazz rimane sempre ben presente, con il jazzista nero che fuori la finestra suona il sax.
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All'inizio, appena ho letto che il film sarebbe stato in 3D, sono rimasta molto incerta pensando a come sarebbe stato realizzato in qusta particolare pellicola. E mi sono preoccupata solo di questo perchè già sapevo in partenza che sarebbe stato un gran bel film. Ho letto da qualche mese il romanzo di Fitzgerald e ne rimasi così positivamente colpita, da aspettare con ansia l'uscita del film che, per mia personale opinione, non ha tradito le mie aspettative.
Scenografia perfetta, con tanti colori a simboleggiare l'era del jazz anni '20 e le feste di lusso. Le musiche sono moderne ma il jazz rimane sempre ben presente, con il jazzista nero che fuori la finestra suona il sax. Le locations cadono a pennello con il tessuto sociale e, anche se sono pochi i posti in cui si svolgono le principali azioni, le ho trovate piacevoli all'occhio con questa pomposa villa di Gatsby che si contrappone alla polvere della fabbrica dell'oculista Eckleburg. Anche la forte contrapposizione tra la periferia e lo sfarzo delle ville è stata idealmente eseguita con la ripresa dall'alto, in cui si vedono le macchine passare significativamente dal verde dei prati curati, al nero delle strade sterrate.
Ho personalmente trovato Leonardo Di Caprio all'altezza del ruolo, con i suoi momenti alti e bassi della natura umana. Forse, un pò sotto tono, é Tobey Maguire e la sua faccia da bravo ragazzo che non entra perfettamente nel lussuoso mondo di Gatsby e nei suoi mega parties. Ma la storia rimane fedelmente attaccata a quella del testo di Fitzgerald e le da valore, proponendo una pellicola con una lieve aggiunta di modernità ma che, nel suo complesso, è di grande impatto emotivo e partecipativo.
Insomma, il grande sogno americano, che finisce simbolicamente con la morte di Gatsby, è ben trasposto sul grande schermo, con un 3D non invasivo e pesante ma che dà quell'ultima nota gradevole ad una gran bella storia.
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