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henrietta77
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giovedì 23 maggio 2013
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gatsby, luci e ombra
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Nuova versione cinematografica del romanzo di Fitzgerald, in cui il giovane Nick, accantonato il sogno di diventare uno scrittore, si trasferisce a New York, e si lascia risucchiare dalla frenesia della metropoli e nelle vicende della cugina Daisy e del misterioso Jay Gatsby.
Gatsby è un personaggio da subito affascinante per la sua condizione di ambiguità: re della mondanità cittadina ma senza veri amici, miliardario ma dalle umili origini, contrabbandiere, e forse assassino.
Gatsby rispecchia la New York messa in scena dal regista, nei suoi aspetti di luce e ombra: New York scintillante e opulenta, ma anche grigia e misera nei suoi quartieri proletari, che vengono soltanto attraversati dai ricchi per spostarsi da una festa all’altra.
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Nuova versione cinematografica del romanzo di Fitzgerald, in cui il giovane Nick, accantonato il sogno di diventare uno scrittore, si trasferisce a New York, e si lascia risucchiare dalla frenesia della metropoli e nelle vicende della cugina Daisy e del misterioso Jay Gatsby.
Gatsby è un personaggio da subito affascinante per la sua condizione di ambiguità: re della mondanità cittadina ma senza veri amici, miliardario ma dalle umili origini, contrabbandiere, e forse assassino.
Gatsby rispecchia la New York messa in scena dal regista, nei suoi aspetti di luce e ombra: New York scintillante e opulenta, ma anche grigia e misera nei suoi quartieri proletari, che vengono soltanto attraversati dai ricchi per spostarsi da una festa all’altra.
Lo stesso Nick, come Gatsby, vive in una condizione di doppiezza, rendendosi conto di essere “dentro” ciò che sta vivendo, ma anche irrimediabilmente “fuori”, essendone lo spettatore e il narratore.
La luce e l’ombra sono, a mio parere, i cardini della storia in cui Gatsby è l’unico davvero vivo e vero, che coltiva i sogni e la speranza, mentre gli altri “sono tutti marci dentro”.
In questo senso il film acquista la sua particolarità e la sua forza, a dispetto dei troppi rimproveri verso le atmosfere da “Moulin Rouge”, per le quali Baz Luhrman è stato tacciato di scarsa originalità, ma che sono semplicemente il suo marchio di fabbrica.
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the moon
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giovedì 23 maggio 2013
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il miracolo di quentin
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Sembra iniziare lento e con fatica riesce ad emergere,fino a riuscire dopo pochi interminabili minuti di suono e clangore a cambiare ritmo,con un Di caprio completamente inedito nella recitazione e nel fisico,lo chiamerei il miracolo di QUENTIN TARANTINO CHE L'AVEVA VOLUTO NEL SUO DJANGO;la sua migliore interpretazione
costruita su un film che appassiona ed emoziona,fatto bene con iniezioni di dollari e tecnologia che hanno realizzato una scenografia di rispetto,costumi impeccabili,dettagli curati al microscopio.Deve piacere il genere anni venti jazzato con musiche hip hop ovviamente,ma il suo modernismo lo rende attuale più della storia.
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luca tessarin
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giovedì 23 maggio 2013
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gatsby: il lato oscuro dello sfarzo
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Il cinema vive spesso di confronti: ci ritroviamo quasi sempre a paragonare attori, registi, sceneggiature, colonne sonore e tutti quegli elementi che contribuiscono alla “costruzione” del film. In Gatsby più che mai è spontaneo il paragone con il film che consacrò un già affermato Redford nel 1974, ma altrettanto spontanea sorge la domanda: è giusto tutto ciò? E’ giusto confrontare una pellicola odierna con una di 40 anni fa? E’ pur vero che il cinema non ha età e che, a maggior ragione, questo film è la trasposizione un romanzo degli anni ’20, ma fra i due film ci sono differenze troppo abissali per poter fissare dei parametri di paragone: lo stile di narrazione, la tecnologia impiegata, le risorse e l’aspettativa del pubblico, solo per citarne alcune.
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Il cinema vive spesso di confronti: ci ritroviamo quasi sempre a paragonare attori, registi, sceneggiature, colonne sonore e tutti quegli elementi che contribuiscono alla “costruzione” del film. In Gatsby più che mai è spontaneo il paragone con il film che consacrò un già affermato Redford nel 1974, ma altrettanto spontanea sorge la domanda: è giusto tutto ciò? E’ giusto confrontare una pellicola odierna con una di 40 anni fa? E’ pur vero che il cinema non ha età e che, a maggior ragione, questo film è la trasposizione un romanzo degli anni ’20, ma fra i due film ci sono differenze troppo abissali per poter fissare dei parametri di paragone: lo stile di narrazione, la tecnologia impiegata, le risorse e l’aspettativa del pubblico, solo per citarne alcune. Quindi soffermiamoci su questo “Gatsby” e analizziamolo senza l’alibi di un insuperabile Robert Redford. Luhrmann ci narra la vicenda non tanto a suo modo, quanto a modo di Gatsby, come se fosse egli stesso il regista: sfarzo, musica assordante (un improbabile ma riuscito R&B jazzato), scenografie carnevalesche e caotico depennamento dei valori morali. E’ la New York degli anni ’20, la New York che stava salendo sulla vetta della giostra, inconsapevole che dopo sarebbe iniziata la discesa, la quale, come è noto, è molto più rapida e terrificante della salita. Gatsby incarna la maschera dietro la quale tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo nascosti: l’illusione, l’esteriorità, la menzogna, il materialismo e la finta onnipotenza. Ma dietro quella maschera si nasconde ciò che realmente siamo: creature deboli, schiacciate e trasformate dai nostri stessi sentimenti, vulnerabili davanti alla passione (qui rappresentata in maniera encomiabile da Carey Mulligan), apparentemente debole ed effimera, ma tremendamente letale quando ti rapisce.
Il messaggio (non di sicuro profondo ma neanche banale) raggiunge piacevolmente lo spettatore, questo grazie anche e soprattutto all’espressività degli attori (il fatto che al Kodak Theatre nessuno si sia ancora accorto di un individuo come Di Caprio è inaccettabile). Purtroppo i dialoghi e la narrazione tendono a seguire la stessa linea delle feste di Gatsby, cadendo, a tratti, nel grottesco e nell’eccessiva suntuosità.
Il film di Luhrmann va quindi contemplato proprio come fosse una festa di Gastby, una bella festa e niente di più. Entrate in sala, sedetevi e deliziate occhi e orecchie con la frenesia di un mondo perfettamente riprodotto in tutta la sua folle esuberanza. Non aspettatevi chissà quali significati o pensieri profondi, ammirate e basta.
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mynami
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giovedì 23 maggio 2013
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questi sono i veri film!
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Credo che ormai da troppo tempo i film non ci facciano più viaggiare con la fantasia e non ci facciano più vedere scene fantastiche, che ti fanno sognare, personaggi affascinanti e paesaggi in cui vorresti davvero esserci. Beh, Baz ce la fa sempre.. e ce l'ha fatta anche questa volta! Al di la della storia di Gatsby, che può piacere o meno, la fotografia è qualcosa di insuperabile. Il modo in cui il genio di Luhrman è riuscito a rappresentare i costumi, le case, il cielo e le scenografie rende il film piacevolissimo da guardare e spesso sorprendente.
Molti non hanno apprezzato la trama e i dialoghi, complicati e spesso sfuggenti, devo dire che sono d'accordo.
Ma sono anche convinta che questo non sia fondamentale per fare un film eccezionale.
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Credo che ormai da troppo tempo i film non ci facciano più viaggiare con la fantasia e non ci facciano più vedere scene fantastiche, che ti fanno sognare, personaggi affascinanti e paesaggi in cui vorresti davvero esserci. Beh, Baz ce la fa sempre.. e ce l'ha fatta anche questa volta! Al di la della storia di Gatsby, che può piacere o meno, la fotografia è qualcosa di insuperabile. Il modo in cui il genio di Luhrman è riuscito a rappresentare i costumi, le case, il cielo e le scenografie rende il film piacevolissimo da guardare e spesso sorprendente.
Molti non hanno apprezzato la trama e i dialoghi, complicati e spesso sfuggenti, devo dire che sono d'accordo.
Ma sono anche convinta che questo non sia fondamentale per fare un film eccezionale.. quale è Gatsby.
Per me, i personaggi potevano anche non parlare, perchè la musica, la scenografia e il modo di recitare del grande Di Caprio sono più che sufficienti per applaudire questo film!
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emanuele.tms
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giovedì 23 maggio 2013
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ottimo film ma soprattutto bellissima storia.
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Ottimo film, Di Caprio bravissimo, un film che merita di essere visto, come effetti speciali e location del film veramente belle, ambientato a long island e new york, colori, feste mondane ecc...unica pecca il finale triste ed abbastanza scontato.
Comunque lo consiglio.
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no_data
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giovedì 23 maggio 2013
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fedeltà col romanzo & spettacolo per gli occhi!
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Dopo una grande attesa, e la paura di restare deluso (come ogni volta che le spettative sono alte), arriva Gatsby nelle sale! Non c'è neppure un briciolo di delusione, uno spettacolo per gli occhi e per la mente, con una fedeltà impressionante (a parte qualche dettaglio nel finale) al romanzo di Fitzgerald ed immagini mozzafiato che fanno catapultare il pubblico in scenari sfarzosi, da sogno, ma estremamente reali. Di Caprio riesce, inoltre, a rendere ancora più "Great" Gatsby, con un'interpretazione da pelle d'oca. Il ruolo di Nick (T. Maguire) risulta meno forte rispetto al romanzo, vista l'impossibilità nel film di esplicitare tutti i pensieri.
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Dopo una grande attesa, e la paura di restare deluso (come ogni volta che le spettative sono alte), arriva Gatsby nelle sale! Non c'è neppure un briciolo di delusione, uno spettacolo per gli occhi e per la mente, con una fedeltà impressionante (a parte qualche dettaglio nel finale) al romanzo di Fitzgerald ed immagini mozzafiato che fanno catapultare il pubblico in scenari sfarzosi, da sogno, ma estremamente reali. Di Caprio riesce, inoltre, a rendere ancora più "Great" Gatsby, con un'interpretazione da pelle d'oca. Il ruolo di Nick (T. Maguire) risulta meno forte rispetto al romanzo, vista l'impossibilità nel film di esplicitare tutti i pensieri. Meno a fuoco, invece, appare C.Mulligan, che pur mantenendo una giusta malinconia e tristezza anche nei momenti di felicità (tipici del personaggio di Daisy), non riesce in qualche occasione (in cui era richiesto) a cambiare passo. Nel complesso è un ottimo film, assolutamente consigliato, la regia, che segue passo passo la composizione del romanzo, passa da una scena all'altra come di paragrafo in paragrafo, facendo aumentare la suspence che porta, verso il finale, la sala in un silenzio ricco di attesa.
p.s: Completamente superfluo è il 3D, che non aggiunge niente alla pellicola (se non a scurirne i colori stupendi), ma che in alcune situazioni rende lo scenario più profondo e permette allo spettatore di sentirsi parte della storia.
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marsio
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giovedì 23 maggio 2013
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the great gatsby
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I ricordi di un giovane e sconvolto scrittore mancato (Tobey Maguire) prendono forma e ci trasportano nell'estate del 1922, periodo nel quale il giovane Nick Carraway si trasferì a New York in cerca di fortuna. Accasatosi in una discreta abitazione a Long Island il giovane viene pian piano avvicinato dal suo famigerato vicino Jay Gatsby (Di Caprio), un emblema dell'alta società moderna newyorkese, uomo le cui sfarzose feste rappresentano la meta più esclusiva ed ambita della città!
Tralasciando i confronti con i predecessori di questo remake, il film appare nel complesso decisamente gradevole, scorrevole nel ritmo e dall'indubbia spettacolarità.
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I ricordi di un giovane e sconvolto scrittore mancato (Tobey Maguire) prendono forma e ci trasportano nell'estate del 1922, periodo nel quale il giovane Nick Carraway si trasferì a New York in cerca di fortuna. Accasatosi in una discreta abitazione a Long Island il giovane viene pian piano avvicinato dal suo famigerato vicino Jay Gatsby (Di Caprio), un emblema dell'alta società moderna newyorkese, uomo le cui sfarzose feste rappresentano la meta più esclusiva ed ambita della città!
Tralasciando i confronti con i predecessori di questo remake, il film appare nel complesso decisamente gradevole, scorrevole nel ritmo e dall'indubbia spettacolarità. Tuttavia la trama a mio avviso risulta forse troppo piatta, a tratti forzata e non sviluppa certi aspetti che avrebbero potuto determinare una maggiore profondità della pellicola. Per il resto è ben realizzato, Di Caprio è sempre l'ottimo interprete che ci si aspetta, ma raccomando la visione soprattutto per poter apprezzare l'ottima scenografia, la quale con le sue ville, interni di lusso, auto d'epoca ed accompagnata dai raffinati costumi, rappresenta forse la vera protagonista della pellicola.
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giovat
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mercoledì 22 maggio 2013
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un capolavoro vecchio mio
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Sono andato al cinema basandomi solo sul trailer e aspettandomi un genere completamente diverso, ma nonostante questo sono uscito dalla sala molto soddisfatto. Personalmente dividerei il film in 2 fasi: la prima, con tutto il mistero intorno a Gatsby, e la seconda, la storia d'amore. Nella prima il narratore inizia a raccontare la sua storia alimentando sempre di più il mistero intorno a questo signor Gatsby fino al punto in cui ne fa la conoscenza, da li inizia la seconda parte che racconterà una storia d'amore. Purtroppo tutto il grande (ed ottimo) lavoro realizzato nella prima parte per rendere misterioso il personaggio di questo signor Gatsby viene perso nella seconda parte (probabilmente per incentrarsi di più sulla storia d'amore) cosa evidenziabile con diversi esempi.
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Sono andato al cinema basandomi solo sul trailer e aspettandomi un genere completamente diverso, ma nonostante questo sono uscito dalla sala molto soddisfatto. Personalmente dividerei il film in 2 fasi: la prima, con tutto il mistero intorno a Gatsby, e la seconda, la storia d'amore. Nella prima il narratore inizia a raccontare la sua storia alimentando sempre di più il mistero intorno a questo signor Gatsby fino al punto in cui ne fa la conoscenza, da li inizia la seconda parte che racconterà una storia d'amore. Purtroppo tutto il grande (ed ottimo) lavoro realizzato nella prima parte per rendere misterioso il personaggio di questo signor Gatsby viene perso nella seconda parte (probabilmente per incentrarsi di più sulla storia d'amore) cosa evidenziabile con diversi esempi. A parte questo dettaglio che un pò mi ha infastidito, gli attori recitano bene (soprattutto Di Caprio e Carey Mulligan a mio avviso) e la colonna sonora è azzeccatissima e calza a pennello con ogni scena rendendo coinvolgendo ancora di più lo spettatore. Quindi che siate appassionati o no di storie d'amore questo film merita di essere visto!
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kmarcio
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mercoledì 22 maggio 2013
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più che il grande gatsby, la grande delusione
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Il grande Gatsby si apre con il racconto di Nick Carraway, scrittore senza ispirazione che, trasferitosi a New York nel 1922, abbandona la macchina da scrivere e inizia una carriera a Wall Street. Nick affitta una minuscola casa in un quartiere ricco di New York e scopre che il suo vicino, un certo Gatsby, è una delle personalità più enigmatiche della città, solito dare feste aperte al pubblico all'insegna dello sfarzo e dell'eccesso. Gatsby non inviava mai inviti ma, notato Nick, per la prima volta una persona riceve un invito ufficiale ad una festa del grande Gatsby e da qui inizia la scoperta di un personaggio enigmatico e particolare ai limiti dell'estremo.
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Il grande Gatsby si apre con il racconto di Nick Carraway, scrittore senza ispirazione che, trasferitosi a New York nel 1922, abbandona la macchina da scrivere e inizia una carriera a Wall Street. Nick affitta una minuscola casa in un quartiere ricco di New York e scopre che il suo vicino, un certo Gatsby, è una delle personalità più enigmatiche della città, solito dare feste aperte al pubblico all'insegna dello sfarzo e dell'eccesso. Gatsby non inviava mai inviti ma, notato Nick, per la prima volta una persona riceve un invito ufficiale ad una festa del grande Gatsby e da qui inizia la scoperta di un personaggio enigmatico e particolare ai limiti dell'estremo. Dopo aver tanto atteso un film reso epico dagli spot pubblicitari, quando si sono riaccese le luci nel cinema la faccia di tutte le persone presenti in sala (incredibilmente piena) era la stessa: una faccia confusa e delusa. Luhrmann non riesce ad esprimere a pieno lo spirito di Gatsby, lo snatura forzando lo spazio concesso al suo amore mancato. La morale del personaggio e la sua filosofia si notano solo in un breve scorcio e in alcuni tratti, non me ne vogliate, ma ho rischiato di addormentarmi quando non ero impegnato a sperare che il film finisse presto. Per fortuna Di Caprio riesce a salvare un minimo il film con le sue doti recitative, ci fosse stato un altro attore il film avrebbe reso ancora meno. Non si può dire che sia un film "assolutamente da vedere", soprattutto per chi ha letto il libro a cui il film si ispira. Nonostante sia un personaggio curato sotto l'aspetto fisico e abbastanza intrigante sotto l'aspetto filosofico e la buona proposizione della società corrotta e materialista a fare da cornice, il tutto risulta esageratamente portato in scena, per non parlare di un 3D messo lì tanto per moda.
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frederickstudio
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martedì 21 maggio 2013
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spettacolo gatsby!
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Non voglio scrivere niente sulla storia perché molti la conoscono. Non sono un critico cinematografico strapagato. Sono solo un uomo del popolo che ama la settima arte e ama andare al cinema. Ho visto IL GRANDE GATSBY di Baz Luhrman in 3d il secondo giorno che era uscito in Italia: posso solo dire che il film vale tutto il prezzo del biglietto. Sono stati i migliori soldi spesi al cinema da un anno a questa parte! Il film mi è piaciuto molto: tutti questi eccessi ed effetti speciali che molti rinfacciano al regista sono assolutamene al servizio della storia e neanche così eccessivi, neanche ce ne accorgiamo da come sono fatti bene. La scelta delle musiche è a dir poco perfetta.
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Non voglio scrivere niente sulla storia perché molti la conoscono. Non sono un critico cinematografico strapagato. Sono solo un uomo del popolo che ama la settima arte e ama andare al cinema. Ho visto IL GRANDE GATSBY di Baz Luhrman in 3d il secondo giorno che era uscito in Italia: posso solo dire che il film vale tutto il prezzo del biglietto. Sono stati i migliori soldi spesi al cinema da un anno a questa parte! Il film mi è piaciuto molto: tutti questi eccessi ed effetti speciali che molti rinfacciano al regista sono assolutamene al servizio della storia e neanche così eccessivi, neanche ce ne accorgiamo da come sono fatti bene. La scelta delle musiche è a dir poco perfetta. Era molto più eccessivo, barocco e rutilante "Moulin Rouge" (che peraltro ho molto amato) e lo era perché doveva esserlo. Questo "Grande Gatsby" è la visione di un cineasta molto innamorato della settima arte e da come ha combattuto per quasi dodici anni per portarlo su grande schermo, innamorato del romanzo di Fitzgerald. Un cineasta che aveva una visione del Grande Gatsby. Una visione che è rimasta molto fedele al libro. Ho trovato gli attori perfetti, non solo di Caprio ma anche Carey Mulligan e Tobey Maguire sembrano usciti dalle pagine del libro di Fitzgerald come pure l'attore che interpreta il marito di Daisy e il cui nome ora mi sfugge. 10 assoluto alle fiabesche scenografie e ai costumi. In merito di scenografia Catherine Martin, abituale collaboratrice di Luhrman (nonché moglie nella vita) si riconferma con questo film una delle migliori professioniste cinematografiche seconda soltanto a Dante Ferretti. Questo film non meritava tutte le stroncature che la critica gli ha fatto. Auguro a Luhrman e a tutta la sua squadra una pioggia di Oscar!
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