Titolo internazionale | Up to the World |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Alessandro Lunardelli |
Attori | Luca Marinelli, Filippo Scicchitano, Barbora Bobulova, Camilla Filippi, Cesare Serra Alfredo Castro, Manuela Martelli, Vittorio Lomartire, Diego Ribon, Francesco Colella, Alessia Donadio, Viola Sartoretto, Carlo Alberto Cravino, Ann Michael, Eradis Josende Oberto, Guilherme Sepúlveda, Felipe Ríos, Riccardo De Filippis, Luis Dubó, Alejandro Goic, Giuseppina Anzaldi, Mattia Corgiat Loia, Gonzalo Durán, Rafael Díaz (III), Stefania Felicioli, Paula Fuentealba, Meliza Góngora, Graham Hornsey, Juan Carlos Maldonado. |
Uscita | mercoledì 30 aprile 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 3,11 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 23 giugno 2014
Argomenti: Film contro l'omotransfobia
Una commedia avventurosa che si snoda sullo sfondo di tre paesi: Italia, Spagna e Cile.
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CONSIGLIATO SÌ
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Figli di un industriale del Nord Italia, Loris e Davide sono due fratelli molto diversi: il primo, trentenne, è integrato nell'azienda di famiglia, sposato e in attesa di un bambino, mentre il secondo, diciottenne, vorrebbe fare tutt'altro e, soprattutto, vive in clandestinità la propria omosessualità. Insieme a Barcellona per una partita dell'Inter, Davide si invaghisce di Andy, un ecologista cileno, che finirà col seguire fino a Santiago, scambiando l'amicizia per amore. Per il fratello solo un biglietto lasciato in albergo. Mentre Davide entra in contatto con il mondo dell'attivismo andando a vivere in una casa-comune gestita da Ana, la ragazza di Andy, Loris si mette sulle sue tracce deciso a riportarlo alla sua vecchia vita.
La realtà asfittica di un piccolo paesino (Agro, invenzione degli sceneggiatori) e la Patagonia come approdo in un film dove le vicende private di due fratelli, o meglio di una famiglia, si confondono gradualmente con tematiche di altro respiro, specialmente politico. Una scommessa rischiosa che l'esordiente Alessandro Lunardelli porta avanti con generosità di registro, buona cura del dettaglio e varietà di argomenti. Non tutto è a fuoco e, non di rado, si ha l'impressione di rivedere una vicenda troppo archetipica, sebbene si avverta freschezza e voglia di sorprendere: il viaggio come iniziazione alla vita e il non detto come motore di reazione tra due personaggi troppo diversi, infatti, sono messi in scena guardando ora alla commedia ora al dramma, in uno stile sempre capace di tenere desta l'attenzione. Tra scosse di inaspettata violenza e note toccanti, dall'Italia alla Spagna fino a Santiago del Cile e ai ghiacciai della Patagonia, prende vita un generoso road movie in cui contano più le divagazioni che il raggiungimento della destinazione, il brio di alcune trovate che la progressione della storia in sé. Merito anche di una mossa galleria di personaggi, neanche tanto di contorno, che danno aria e dilatano il nucleo centrale: da Andy al tassista Lucho (Alfredo Castro, attore prediletto di Pablo Larrain) fino ad una coppia di anziani americani incontrati strada facendo.
Probabilmente è un racconto sulla libertà di chi si trova o vuole stare fuori dall'ordinario, come Davide, oppure come gli ecologisti capitanati dalla risoluta Ana, polo essenziale per tutta la seconda parte. Dalla citata conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici alle proteste giovanili che rimandano alle rivolte studentesche cilene, Il mondo fino in fondo sceglie di rimanere ancorato a una precisa contingenza temporale, a un chiaro momento di mutazione sociale in cui poter rispecchiare la piccola rivoluzione compiuta nel rapporto di due uomini separati dal silenzio. Dal ritmo volutamente asimmetrico perché attivato da una doppia spinta, Loris cerca Davide che, invece, vuole raggiungere solo Andy, è una promettente opera prima servita da una buona squadra di attori.
Un gran bel film che tratta di temi attuali con un'ottica diversa. Paesaggi incredibilmente belli fanno da sfondo a questa storia toccante. Da vedere.
Il viaggio come formazione. La ricerca di sè attraverso il viaggio....tema non nuovo... tuttavia nuovo l'approccio utiizzato. Assenza di giudizio, libertà d'espressione..si toccano in egual misura sentimenti e ragione, equilibrando comicità e drammaticità.....favoriscono lo scorrere del tutto, la fotografia impeccabile e la colonna sonora [...] Vai alla recensione »
Sono riuscito grazie al Festival di Roma di apprezzare questo film che ti coinvolge fino dall'inizio con un tourbillon di emozioni e storie, facendoti sognare in questo viaggio che toca terre, paesaggi e culture diverse......bisogna solo farsi trasportare.....da vedere!
Si tratta di un bel film..da vedere. Gli ingredienti sono semplici ma dosati con grande personalita!! Il risultato e' molto interessante perche rimane la senzazione di aver visto qualcosa di personale, intenso e molto coinvolgente.
Ho visto il mondo fino in fondo ieri sera ed è stata una piacevole sorpresa. Bella sceneggiatura, attori bravi (direi un super Marinelli) e paesaggi incantevoli. Un film da vedere!
Il Road-movie più noioso che abbia mai visto!!!
Un film che mi ha emozionato tanto, mi ha divertito ancora di più e gli attori sono bravissimi. Per un ora e mezzo ho fatto anch'io un viaggio sorprendente. E' bello quando un film italiano è così coinvolgente.
Se il buongiorno si vede dal mattino.... Ben impressionato dai primi rumors, ho potuto apprezzare la bontà del film al festival di Roma! Opera prima che non tradisce le aspettative. Film ben realizzato, giovane, che affronta tematiche di stretta attualità in modo easy e che non si propone di essere una monografia sulla problematica affrontata.
Coinvolgente e delicato. Riesce a rendere quel sottile equilibrio tra azione e commozione che conferisce carattere ad un film e per cui vale la pena di vivere ancora la magia del cinema. Un taglio del tutto originale ed un ritmo è scandito da una sequenza di scene, musiche e colori che trascinano lo spettatore in un mondo profondo….da vivere fino in fondo.
Ho visto questo film al festival di Roma e devo dire che mi è piaciuto molto. La storia è molto interessante e originale, non è il solito film scontato. Consiglio veramente la visione a tutti!!!!
Anch'io ho avuto la fortuna di vedere il film al festival di Roma. Sono veramente pochi i film italiani che lasciano il segno e questo lo è certamente. Consiglio a tutti di andarlo a vedere.. Non ve ne pentirete!!!
Sono rimasta veramente sorpresa dalla bellezza del film!!! Trama avvincente e per niente scontata.. Di meglio non si poteva fare per essere un opera di un regista all'esordio!!! Finalmente un film italiano all'altezza. Da vedere assolutamente.
Come si fa a mettere su un film con questi protagonisti così mosci?? Con questa sceneggiatura sbrindellata e presuntuosa?? Complimenti al produttore occhio lungo, se lo tirerà in faccia!
Davvero un bel film!! Ho avuto modo di apprezzare questa opera prima al Roma Film Festival; sono stato incuriosito dalla presentazione, dal cast interessante e, a dire il vero, non ha deluso le mie aspettative. Il regista Lunardelli, seppur trattando argomenti di vita quotidiana, li ha affrontati a testa alta, curando i dettagli, senza rischiare di cadere nel "gi&ag [...] Vai alla recensione »
Il mio andare a vedere il film, tra l'altro in condizioni "privilegiate" al Festival Internazionale del Film di Roma, nasce come una scommessa: "vediamo se davvero e' come lo presentano!". In effetti ti ritrovi coinvolto in una storia tanto reale, quanto plausibile, tanto inverosimile, quanto coinvolgente ... probabilmente racconta di qualcosa che non vivrai mai, ma che ti coinvolge raccontato sullo [...] Vai alla recensione »
L'opera prima di Alessandro Lunardelli avrebbe meritato una maggiore esposizione nelle sale. È un road-movie di formazione con protagonisti due fratelli molto diversi, uno gay alla scoperta del mondo e di se stesso, l'altro decisamente regolare con tanto di fabbrichetta di famiglia sulle spalle e moglie incinta. Quello che mi chiedo è come all'epoca di internet un ragazzetto [...] Vai alla recensione »
il film ha una sua forza incredibile, mi è piaciuto come il paesaggio esteriore non è mai ostentato ma sempre in accordo con quello interire dei personaggi. Non c'è mai indulgenza e quando pensi di aver intuito cosa sta per succedere si viene continuamente spiazzati. Non sopporto più i film che nei primi venti minuti ti hanno già spiegato tutto.
Non l'ho trovato un semplice viaggio on the road con paesaggi e musiche affascinanti. è un viaggio nell'intimità, attraverso se stessi, attraverso le persone che ci sono vicine. E con la sua delicatezza mi ha conquistato.
Bravissimo Marinelli e il film è divertente e mai volgare. Il maggior pregio è l'equilibrio del racconto tra leggerezza e impegno, perchè senza essere pretestuoso e scegliendo il registro della poesia riesce a veicolare messaggi importanti semplicemente narrando una storia.
Basato sull'intrecciarsi dei rapporti famigliari, è un film che non si chiude in quattro stanze e nella solita provincia trattata all' '"italiana". SI concede invece la libertà di giocare con garbo con l'ecologia e l'identità sessuale, senza mai appesantirsi nei toni e nelle intenzioni. Ti lasci alle spalle le solite storie stantie e hai l'impress [...] Vai alla recensione »
Opera prima? Un suggerimento al giovane aitante regista. Quando uno decide di fare collezione di francobolli deve decidere se fare quelli della Repubblica di san marino o quelli della Città del Vaticano. Troppe raccolte insieme creano disagio e confusione. Auguri se riuscirà a fare altri film.
Due fratelli agli antipodi, dall'inesistente paesino di Agro ai ghiacciai della Patagonia. Il grande (Marinelli), il piccolo (Scicchitano) sensibile. Viaggeranno con giovani cileni ecologisti e vecchi tassisti traumatizzati da Pinochet (bravo Alfredo Castro di No e Tony Manero). Si conosceranno e troveranno il coraggio di esprimere sentimenti che in Italia sembravano congelati dagli agi e dalla provincia. [...] Vai alla recensione »
A Davise, diciottenne gay senza outing, Agro (immaginario paesino del Norditalia) va stretto. Invece Loris, suo fratello maggiore, è tutto azienda, famiglia e gioco del calcio. Durante una trasferta a Barcellona per vedere una partita dell'Inter, i due incontrano Andy, giovane cileno che a Loris sta subito sulle scatole, invece a Davide piace molto.
Esordio di Alessandro Lunardelli, regista con esperienze nel documentario, Il mondo fino in fondo è un road movie fragile nella sceneggiatura e però apprezzabile per almeno due motivi. Intanto perché si allunga sulle strade del mondo, come nel cinema nostrano difficilmente accade, trasmigrando dal contesto della provincia manifatturiera dell'Italia del Nord ai locali turistici di Barcellona sino alla [...] Vai alla recensione »
Due fratelli e un destino da scoprire. Questa potrebbe essere la semplicistica idea alla base dell'opera prima di Lunardelli, che appunto pone al centro il trentenne Loris (Marinelli) e suo fratello diciottenne Davide (Scicchitano), che è gay. Provengono da Agro, un paese nel nord Italia, lavorano per papà la cui eredità potrebbe diventare la loro fortuna.