|
|
angepignanelli
|
domenica 23 marzo 2014
|
amore surreale da oscar
|
|
|
|
In un futuro alquanto prossimo T, vive in un mondo dove i sentimenti sono pura apparenza; lavora componendo emozioni finte, scrivendo lettere per persone vere. E' proprio nella sua quotidianità dove amare, in tutte le sue forme, da quella più romantica, a quella più carnale, tocca il punto massimo della recitazione, compare S.: un software collettore di tutti i sentimenti che l'uomo prova o ha provato e di cui forse si è scordato.
[+]
In un futuro alquanto prossimo T, vive in un mondo dove i sentimenti sono pura apparenza; lavora componendo emozioni finte, scrivendo lettere per persone vere. E' proprio nella sua quotidianità dove amare, in tutte le sue forme, da quella più romantica, a quella più carnale, tocca il punto massimo della recitazione, compare S.: un software collettore di tutti i sentimenti che l'uomo prova o ha provato e di cui forse si è scordato.
Nell'emblema della surrealtà con la quale costruisce la relazione inizia a vivere tutte le sfaccettature di un sentimento di cui finora aveva perso traccia, ribaltando tutte le sue inquietudini sulla macchina e sperimentando che tutto è reale. Una luce accecante, non solo nella trama, ma anche nelle immagini. Un turbinio di colori e un calore che ben presto si raffredderà con l'arrivo della neve e del gelo che il corso del vivere un sentimento porta. Finita la novità, finito l'entusiasmo T.scopre che anche la parte più costruita dell'Amare è in grado di fingere a sua volta intrecciando altri 641 tipi di relazioni, divenendo così più vera che mai. E' in quel momento che Lei non è SHE ma HER, l'oggetto della sua più remota percezione.
T compone la lettera la più vera ed emozionante di tutte: una lettera all'amore, una lettera per se stesso.
Non ci sono confini, non c'è spazio, non c'è distanza. C'è solo l'universalità dei sentimenti che (tralasciata l'interpretazione legame uomo- tecnologia) dal più romantico al più cinico possiamo ritrovare. Un film da lacrime e sorrisi.Un film per tutti, non da tutti, ma per TE, non oggetto delle emozioni, ma soggetto
Angela Pignanelli
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a angepignanelli »
[ - ] lascia un commento a angepignanelli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
angepignanelli
|
domenica 23 marzo 2014
|
la verità dietrò la surrealtà
|
|
|
|
In un futuro alquanto prossimo T, vive in un mondo dove i sentimenti sono pura apparenza; lavora componendo emozioni finte, scrivendo lettere per persone vere. E' proprio nella sua quotidianità dove amare, in tutte le sue forme, da quella più romantica, a quella più carnale, tocca il punto massimo della recitazione, compare S.: un software collettore di tutti i sentimenti che l'uomo prova o ha provato e di cui forse si è scordato.
[+]
In un futuro alquanto prossimo T, vive in un mondo dove i sentimenti sono pura apparenza; lavora componendo emozioni finte, scrivendo lettere per persone vere. E' proprio nella sua quotidianità dove amare, in tutte le sue forme, da quella più romantica, a quella più carnale, tocca il punto massimo della recitazione, compare S.: un software collettore di tutti i sentimenti che l'uomo prova o ha provato e di cui forse si è scordato.
Nell'emblema della surrealtà con la quale costruisce la relazione inizia a vivere tutte le sfaccettature di un sentimento di cui finora aveva perso traccia, ribaltando tutte le sue inquietudini sulla macchina e sperimentando che tutto è reale. Una luce accecante, non solo nella trama, ma anche nelle immagini. Un turbinio di colori e un calore che ben presto si raffredderà con l'arrivo della neve e del gelo che il corso del vivere un sentimento porta. Finita la novità, finito l'entusiasmo T.scopre che anche la parte più costruita dell'Amare è in grado di fingere a sua volta intrecciando altri 641 tipi di relazioni, divenendo così più vera che mai. E' in quel momento che Lei non è SHE ma HER, l'oggetto della sua più remota percezione.
T compone la lettera la più vera ed emozionante di tutte: una lettera all'amore, una lettera per se stesso.
Non ci sono confini, non c'è spazio, non c'è distanza. C'è solo l'universalità dei sentimenti che (tralasciata l'interpretazione legame uomo- tecnologia) dal più romantico al più cinico possiamo ritrovare. Un film da lacrime e sorrisi.Un film per tutti, non da tutti, ma per TE, non oggetto delle emozioni, ma soggetto.
Angela Pignanelli
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a angepignanelli »
[ - ] lascia un commento a angepignanelli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
vanessa zarastro
|
domenica 23 marzo 2014
|
incapacità di amare?
|
|
|
|
Ho trovato il film Her noioso e poco fantascientifico. Le tematiche un po’ adolescenziali protagoniste del film sembrano quelle proto-psicoanalitiche decantate negli anni ’70 da Nanni Moretti – sarò io incapace di amare? – o celebrate cinematograficamente da Woody Allen all’epoca - gelosie e sensi di colpa. Il tutto avviene in una futura raggelante metropoli losangeliana che ricorda più una Shanghai o una Hong Kong odierne. In un continuo incessante monologo (dialogo?) con lunghissimi primi piani sul volto allucinato di Poenix il film non riesce mai a decollare. Sarebbe stato, forse, più interessante approfondire il rapporto uomo-macchina (tema caro alla cinematografia) oppure riportarre maggiore attenzione realtà aumentata/realtà virtuale.
[+]
Ho trovato il film Her noioso e poco fantascientifico. Le tematiche un po’ adolescenziali protagoniste del film sembrano quelle proto-psicoanalitiche decantate negli anni ’70 da Nanni Moretti – sarò io incapace di amare? – o celebrate cinematograficamente da Woody Allen all’epoca - gelosie e sensi di colpa. Il tutto avviene in una futura raggelante metropoli losangeliana che ricorda più una Shanghai o una Hong Kong odierne. In un continuo incessante monologo (dialogo?) con lunghissimi primi piani sul volto allucinato di Poenix il film non riesce mai a decollare. Sarebbe stato, forse, più interessante approfondire il rapporto uomo-macchina (tema caro alla cinematografia) oppure riportarre maggiore attenzione realtà aumentata/realtà virtuale. Si salvano alcuni rari momenti di tenerezza (il rincontro con l’ex-moglie in occasione della firma del divorzio) dovuti più per l’abilità degli interpreti che per esplicita volontà di copione. Chissà quanto sia esplicito il riferimento alla terza legge della robotica di Isaac Asimov: “Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge”?
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
nicholase
|
domenica 23 marzo 2014
|
amore platonico
|
|
|
|
Devo dire che, terminata la visione di questo film, sono stato assalito da emozioni e pensieri contrastanti.
In primis non sapevo se mi fosse piaciuto o meno, in secundis non riuscivo ad individuare una chiave di lettura del film ben precisa.
Il filma parla sì della fine di una storia d'amore, della sofferenza e dello smarrimento che esso comporta, ma ci introduce anche a nuovi temi che si prestano ad un'infinità di interpretazioni.
Innanzitutto il contesto futuristico con le relative tecnologie è un'evidente critica ai rapporti sociali ad giorno d'oggi, sempre più deteriorati dall'uso compulsivo di smartphone,computer,tablet e via dicendo ; il tutto è portato al paradosso quando il protagonista instaura un rapporto amoroso con un software, tale OS (pubblicità occulta?), appositamente programmato per simulare un'intelligenza artificiale.
[+]
Devo dire che, terminata la visione di questo film, sono stato assalito da emozioni e pensieri contrastanti.
In primis non sapevo se mi fosse piaciuto o meno, in secundis non riuscivo ad individuare una chiave di lettura del film ben precisa.
Il filma parla sì della fine di una storia d'amore, della sofferenza e dello smarrimento che esso comporta, ma ci introduce anche a nuovi temi che si prestano ad un'infinità di interpretazioni.
Innanzitutto il contesto futuristico con le relative tecnologie è un'evidente critica ai rapporti sociali ad giorno d'oggi, sempre più deteriorati dall'uso compulsivo di smartphone,computer,tablet e via dicendo ; il tutto è portato al paradosso quando il protagonista instaura un rapporto amoroso con un software, tale OS (pubblicità occulta?), appositamente programmato per simulare un'intelligenza artificiale.
È sì vero che a tratti (per quanto mi riguarda estremamente brevi) ci si dimentica che le battute avvengono tra una persona reale ed un software, ma è anche vero che si avverte un senso di inquietudine di fondo di fronte a scene così paradossali.
E forse era proprio questo l'intento del regista, dirci che il trascendere dalla realtà sensibile è impossibile : l'amore platonico non esiste, e quando si ha l'impressione che esista è perché idealizziamo il partner a mo' stilnovistico, ma questo è possibile solo quando lo schermo è nero(per citare una scena del film), perché quando le luci sono accese, è difficile prescindere dalla realtà. La sperimentazione di un amore platonico che nell'epilogo trova la propria risoluzione, con la rottura con Samantha(inevitabile), ma soprattutto nella scena finale in cui il piccolo gesto dell'amica del protagonista, che poggia il capo sulla sua spalla, vale più di mille parole.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a nicholase »
[ - ] lascia un commento a nicholase »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
fabio cappelli
|
sabato 22 marzo 2014
|
l'amore ai tempi del computer
|
|
|
|
LEI, il film di Spike, è ambientato in un futuro abbastanza prossimo, in una New York linda, dai colori pastello e soprattutto silenziosa, tranquilla, quasi asettica, che colpisce per l'assenza di rumori, urla e soprattutto voci, eccetto quella di Samantha, l'amore di Theodore (Joaquin Phoenix), uno scrittore di serie B che si guadagna da vivere scrivendo lettere. La cosa che colpisce di "LEI" è la solitudine, quella famigliare, dei sentimenti, quella corporea, l'incapacità di scambiarsi il piacere fisico, gli umori, i liquidi organici. I protagonisti, cellule di una società che ha delegato oramai tutto al computer, al virtuale, si dedicano solo all'erotismo verbale e all'onanismo.
[+]
LEI, il film di Spike, è ambientato in un futuro abbastanza prossimo, in una New York linda, dai colori pastello e soprattutto silenziosa, tranquilla, quasi asettica, che colpisce per l'assenza di rumori, urla e soprattutto voci, eccetto quella di Samantha, l'amore di Theodore (Joaquin Phoenix), uno scrittore di serie B che si guadagna da vivere scrivendo lettere. La cosa che colpisce di "LEI" è la solitudine, quella famigliare, dei sentimenti, quella corporea, l'incapacità di scambiarsi il piacere fisico, gli umori, i liquidi organici. I protagonisti, cellule di una società che ha delegato oramai tutto al computer, al virtuale, si dedicano solo all'erotismo verbale e all'onanismo. Non si fa più sesso, lo si immagina, Theodore non lo cerca più, lo sfugge quando gli capita, neanche lo desidera, gli è sufficiente fantasticare sul corpo dell'Os1 Samantha per sentirsi appagato, d'altra parte un corpo disegnato dalla propria immaginazione è un corpo perfetto, candido e peccaminoso, poetico ed eccitante allo stesso tempo. Il finale del film ci riserva una sorpresa, e dona una speranza: i computer non avranno più voglia di dialogare con gli umani, troppo scontanti e privi di sorprese, e gli umani torneranno a scambiarsi effusioni. Le scene che colpiscono sono quelle dell'abbraccio a sorpresa di Theodore con la sua amica, che rimane stupita di quel contatto fisico, e la finale, in cui la stessa amica reclina affettuesamente la testa sulla spalla del protagonista. Il film non è un capolavoro, ma va visto per la fotografia, per la recitazione di Phoenix, per la voce della brava Ramazzotti e come vaccino contro l'uso smodato della tecnologia, e infine come incoraggiamento a fare l'amore, quello vero, corporeo e mentale, tra esseri umani meno pensanti e più carnali.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a fabio cappelli »
[ - ] lascia un commento a fabio cappelli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
cizeta
|
sabato 22 marzo 2014
|
veggente...
|
|
|
|
In un futuro non troppo lontano il confine tra macchina (inteso come PC) e uomo è sottilissimo. Lo sperimenta molto bene Theodore, personaggio estramamente riflessivo e solitario, che si cimenta nell'installazione di software intelligente sul prioprio pc/smartphone. All'inizio incredulo su ciò che si trova davanti, una schermata rossa che emana una voce calda, accogliente e un pizzico sensuale, Theodore si lascia trascinare in un rapporto, prima, di amicizia ma, ben presto, di amore che turberà il suo rapporto con il mondo umano.
L'idillio sarà breve: Theodore arriva ad interrogarsi inanzitutto se tale rapporto possa essere condivisibile (con amici, parenti, altre coppie), se possa essere naturale una relazione totalmente artificiale ma, sopratutto, che quella montagna di algoritmi non potesse che essere una sfumatura di una stessa voce con il quale parlava il ragazzo accanto a lui in metro.
[+]
In un futuro non troppo lontano il confine tra macchina (inteso come PC) e uomo è sottilissimo. Lo sperimenta molto bene Theodore, personaggio estramamente riflessivo e solitario, che si cimenta nell'installazione di software intelligente sul prioprio pc/smartphone. All'inizio incredulo su ciò che si trova davanti, una schermata rossa che emana una voce calda, accogliente e un pizzico sensuale, Theodore si lascia trascinare in un rapporto, prima, di amicizia ma, ben presto, di amore che turberà il suo rapporto con il mondo umano.
L'idillio sarà breve: Theodore arriva ad interrogarsi inanzitutto se tale rapporto possa essere condivisibile (con amici, parenti, altre coppie), se possa essere naturale una relazione totalmente artificiale ma, sopratutto, che quella montagna di algoritmi non potesse che essere una sfumatura di una stessa voce con il quale parlava il ragazzo accanto a lui in metro. La ricerca di risposte porta ad un'amara conclusione il rapporto tra i due, come se lo stesso software non riuscisse più ad arrivare a generare delle risposte soddisfacenti a Theodore, decidendo di porre fine al programma stesso... il cervello vince sempre sui GHZ!
Voto personale: 9
Jonze mette in piedi un film maturo, intenso, introspettivo... unico! Ad iniziare dalle pochissime musiche (scelta da me molto apprezzata) decidendo di dare molto più spazio alle parole ed ai silenzi... una riflessione su ciò che la tecnologia ci sta mettendo tra le mani, sulle difficoltà dei più giovani di rapportarsi personalmente oramai abituati alle stanze su Whatsapp o Facebook... la stessa mansione lavorativa di Theodore (scrivere lettere d'amore, amicizia, eventi vari) ci vuole aprire gli occhi su come l'uomo stia sempre più mettendo da parte l'espressione dei suoi sentimenti.
Nota di assoluto merito per Phoenix: questo film è grande anche grazie ad una performance recitativa monstre (nell'olimpo tra i migliori attori statunitensi); bravissime, come sempre, la Adams e la Mara; brava, ma sopratutto, stupenda Olivia Wilde. Eccellente l'idea di dividere il set tra la Cina ed LA, disorientando lo spettatore attento alle location con i numerosi grattacieli di Shanghai ed il sole caldo californiano.
Infine i complimenti alla voce italiana: Scarlett avrà una voce inconfondibile, ma la nostra Ramazzotti non è stata da meno... brava!
Film da non perdere assolutamente!
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a cizeta »
[ - ] lascia un commento a cizeta »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
fabiofeli
|
venerdì 21 marzo 2014
|
bersaglio virtuale, bersaglio perfetto
|
|
|
|
Theodore (Joaquin Phoenix) è titolare con successo di una specie di posta del cuore informatica; il suo lavoro assomiglia a quello degli scrivani - come il Bartleby di Melville - che elaboravano inappuntabili lettere ampollose per persone con problemi amorosi e grammaticali. Anche lui ha una situazione affettiva precaria: sta per divorziare dalla moglie e conduce una vita solitaria, impelagato nel primo livello insuperabile di un videogioco casalingo. Cerca una soluzione alla sua solitudine nel sistema operativo OS 1, che fornisce un personaggio femminile informatico, Samantha, che non si vede ma che è dotato di una voce che trova le risposte giuste per dialogare con il cliente. Con la “donna” si sviluppa una relazione; Lei aiuta Theodore a superare il primo livello del videogioco e razionalizza e mette ordine nel suo lavoro.
[+]
Theodore (Joaquin Phoenix) è titolare con successo di una specie di posta del cuore informatica; il suo lavoro assomiglia a quello degli scrivani - come il Bartleby di Melville - che elaboravano inappuntabili lettere ampollose per persone con problemi amorosi e grammaticali. Anche lui ha una situazione affettiva precaria: sta per divorziare dalla moglie e conduce una vita solitaria, impelagato nel primo livello insuperabile di un videogioco casalingo. Cerca una soluzione alla sua solitudine nel sistema operativo OS 1, che fornisce un personaggio femminile informatico, Samantha, che non si vede ma che è dotato di una voce che trova le risposte giuste per dialogare con il cliente. Con la “donna” si sviluppa una relazione; Lei aiuta Theodore a superare il primo livello del videogioco e razionalizza e mette ordine nel suo lavoro. Inevitabile lo sfociare in un rapporto affettivo. Ma Samantha, interagendo con Theodore e con i meccanismi di pensiero umani, prende coscienza di sé e si evolve al punto tale che la situazione ha un esito imprevisto …
La storia è ambientata in una megalopoli fantastica e descrive la fuga di un uomo, che risolve i problemi di altri ma è incapace di gestire i propri rapporti, verso un mondo che fornisce le risposte attese ai suoi comportamenti. Samantha non è la replicante di Blade runner (Ridley Scott) che sembra in carne ed ossa: è solo una voce femminile; ma Theodore ottiene la stessa gratificazione di Clarissa (Julie Christie) in Fahrenheit 451 (Truffaut), quando fornisce la risposta “giusta” a uno sciocco serial televisivo. Il sistema operativo OS 1 utilizza mentre viene utilizzato. La situazione induce a riflettere, perché ormai ogni giorno, ogni minuto, in qualunque situazione ci troviamo, con gli odierni invadenti dispositivi elettronici siamo in contatto con una Babele di sms, mail e social network. Nascono amicizie virtuali per la scoperta di affinità e si verificano anche scontri di opinioni e di gusti personali. Ma in ogni caso siamo inseguiti da una pubblicità che ci raggiunge come un perfetto target, un bersaglio obbligato per le frecce all’arco di chi di noi conosce gusti, opinioni ed ossessioni, raccogliendo informazioni da quello che diciamo nel mondo elettronico.
Nel film la fantasia supera la realtà, ma non va molto oltre. La recitazione e l’ambientazione sono appropriate e rendono il film scorrevole e piacevole, anche se piuttosto inquietante.
Valutazione *** ½
FabioFeli
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a fabiofeli »
[ - ] lascia un commento a fabiofeli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
mauridal
|
venerdì 21 marzo 2014
|
quando la ragione si perde il sentimento avanza.
|
|
|
|
Quando si perde la ragione ,il sentimento prende il sopravvento. Allora sono guai per Theodor il protagonista umano , di una storia futuribile, che si avvia a sopravvivere alla sua separazione dalla amata moglie e compagna che lo ha lasciato da solo in balia dei ricordi e delle nostalgie del passato. Il nostro Theo, che lo spettatore , quasi da subito adotta come un amico,inizia a ricostruirsi ,ma attanagliato dalla presenza immateriale dei ricordi, della sua ex compagna, ricrea per sè una vita virtuale , con un computer dotato di un O. S. un sistema operativo umanizzato e personalizzato, che prende la voce e le sembianze virtuali di una donna, Samantha, la 'altra protagonista virtuale.
[+]
Quando si perde la ragione ,il sentimento prende il sopravvento. Allora sono guai per Theodor il protagonista umano , di una storia futuribile, che si avvia a sopravvivere alla sua separazione dalla amata moglie e compagna che lo ha lasciato da solo in balia dei ricordi e delle nostalgie del passato. Il nostro Theo, che lo spettatore , quasi da subito adotta come un amico,inizia a ricostruirsi ,ma attanagliato dalla presenza immateriale dei ricordi, della sua ex compagna, ricrea per sè una vita virtuale , con un computer dotato di un O. S. un sistema operativo umanizzato e personalizzato, che prende la voce e le sembianze virtuali di una donna, Samantha, la 'altra protagonista virtuale. del film . Tutto questo potrebbe ascriversi al solito film di fantascienza dove i PC dialogano con l'uomo, magari dominandolo. Tuttavia la storia si rivela sentimentale e addirittura tecno- romantica. L'ambientazione è in un futuro prossimo, in una Los Angeles molto tecno, con Theo , che ormai persa una parte di vita umana razionale, si rifugia nella vita virtuale con l'OS. Samantha che attraverso la voce umanizzata, lo segue dovunque e lo accompagna dapperttutto dalla mattina appena sveglio fino a sera, con l'auricolare e la microvideo camera . Theo si innamora diSamantha,che con la sua voce di donna sensuale lo accompagna anche in performance di autoerotismo con lei. Ma dove la storia si distacca decisamente dal solito, è nella svolta sentimentale del PC e del suo OS. Samantha che si dichiara anch'essa innamorata di theo, addirittura soiffrendo per non essere un corpo da offrirsi all'amore. La follia per theo è molto vicina, ma quando Samantha vorrà incarnarsi trovando su internet una ragazza che è disposta a fare da corpo alla sua voce, e si presenta nella camera di Theodor per amarlo, Theo si ritrae, rifiutando di accoppiarsi ad un banale corpo di donna teleguidato da una voce che prefigura invece una donna meravigliosa e sensuale . Come nelle comuni umane storie d'amore avviene una crisi qui forse vi è un crash, Il Sistema Samantha , per gelosia da rifiuto , si negherà a Theo , ma lo tradisce con altro SO suo simile più evoluto, facendolo cadere in una depressione inconsolabile.Dunque la storia sarebbe conclusa se Theo non riprendesse un barlume di lucidità accorgendosi della sua vicina che a sua volta in crisi da SO e lasciata dal suo uomo, gli accorda una amicizia umana. Il sistema Samantha riprende il contatto, ma per confessare a Theo di amare altri 6mila contatti, e qui Theo crolla del tutto .Persa l'esclusiva per la sua Lei -Samantha, al povero Theo non rimane che rifugiarsi nei ricordi e nell'amicizia semplice per gli umani. . Una visione terribile per il futuro oppure un monito per l’oggi, non ci resta che riflettere sui rapporti umani, e ciò che ne rimane . Buona l’interpretazione di Phoenix -Theodore ma superbo il doppiaggio italiano di Lei- Samantha curato da Micaela Ramazzotti
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
pressa catozzo
|
venerdì 21 marzo 2014
|
help! aiuto! ai cinefili
|
|
|
|
Alcuni anni fa uscì un film americano dove tutto avveniva attraverso il telefono. I personaggi non si incontravano mai. Se vi ricordate il titolo ve ne sarei grato.
[+] hello denise
(di siebenzwerg)
[ - ] hello denise
|
|
|
[+] lascia un commento a pressa catozzo »
[ - ] lascia un commento a pressa catozzo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
flaw54
|
giovedì 20 marzo 2014
|
se questo e' il nostro futuro....
|
|
|
|
Un film asettico come il mondo che descrive abitato da uomini e donne che sembrano vivere una vita virtuale che non comprende la presenza degli altri. Le macchine ci danno la possibilità di vivere, ma ci tolgono lavera umanita'. Kubrik ci mostrava il computer come dominatore dell' uomo, qui lo stesso computer diventa la vita attraverso la voce suadente della Johansson ( e della Ramazzotti).. C'e' molto Pirandelo nella figura di Samantha che cambia ogni giorno e ogni momento di fronte a tutti i suoi amanti virtuali. E' un film monotono, ma proprio qui sta quel fascino che in parte riesce s trasmettere. Non e' un capolavoro, ma fa riflettere. Anche la scena finale con la testa della Adams reclinata su wuella di Phoenix lascia spazio a profonde e forse piu' umane riflessioni.
[+] si, fa riflettere
(di pascale marie)
[ - ] si, fa riflettere
|
|
|
[+] lascia un commento a flaw54 »
[ - ] lascia un commento a flaw54 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|