Titolo internazionale | The King |
Anno | 2012 |
Genere | Religioso, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Giovanni Columbu |
Attori | Fiorenzo Mattu, Pietrina Menneas, Tonino Murgia, Paolo Pillonca, Antonio Forma Luca Todde, Giovanni Frau, Pietrina Mennea, Bruno Petretto, Ignazio Pani, Carlo Sannais. |
Uscita | giovedì 21 marzo 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Sacher |
MYmonetro | 3,52 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 ottobre 2013
La passione di Gesù è trasposta in Sardegna, nel suo mondo suggestivo e ruvido, con attori non professionisti che si esprimono nel loro dialetto. In Italia al Box Office Su Re ha incassato 74,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Le ultime dodici ore di Gesù tradito da Giuda, rinnegato da Pietro, processato (e flagellato) dai gaglioffi del Tempio, condannato dal popolo e pianto da Maria, che lo ricompone nel sepolcro. Ultima cena prima della comparizione davanti a Caifa e a Pilato e della Passione che lo "passerà da questo mondo al Padre". Condotto sulle pietre di Supramonte, Gesù verrà impietosamente 'conficcato' alla croce tra il clamore dei suoi avversari e il silenzio compianto delle donne. La sete spenta con aceto cede all'ultimo respiro e al sospiro scosso della terra, che trema prima di ritrovare Cristo e la luce.
Ha un'evidenza ordinaria e sconosciuta il Cristo di Fiorenzo Mattu, che parla la lingua sarda e combatte una lotta terribile nel Getsemani aspro di Giovanni Columbu. Il regista di Arcipelaghi mette in scena un altro processo dentro il buio pietroso della sua terra e dentro un paesaggio fuori dal tempo. Sul banco degli imputati questa volta c'è Gesù, gonfio e livido per le percosse, così ancorato nel sembiante a una dimensione terrena da temere che gli precluda il cielo. Ma è a questo punto che interviene lo stile dell'autore, inchiodando l'immortale e innalzando il mortale dentro una Passione che si rompe e si frantuma per l'irruzione di ripetuti flashback. Analessi che riavvolge e poi ritorna a svolgere, confluendo su quell'albero eretto a cui è inchiodato l'amore implacabile.
Columbu celebra il film come una messa, rinnovando una vicenda che attualizza un evento mitico, sprofondato in un tempo arcaico e feroce. Alla maniera di Pasolini e di Bresson, lo sguardo dell'autore si fissa asceticamente su volti comuni e disarmonici, prestati da non attori e trasformati in icone sacre destinate al cielo. Scartata l'ipotesi di un Cristo divo e divino, Columbu si muove in direzione radicalmente opposta rispetto all'estetica del santino e dell'arte classica, il Gesù di Mattu è congruente a quello 'brutto', barbuto e siriaco di Isaia, un uomo deformato (dei formitas - forma di Dio) dal dolore e lontano dall'inalterabilità delle divinità olimpiche o dall'attrazione di una stella del cinema.
Il Cristo di Su Re assume su di sé la 'bruttezza' degli infidi ceffi dei quadri fiamminghi, che lo trafiggono con le loro lance, e l'abulia dei non attori, che il regista ha derivato da centri di salute mentale, perché riveli l'assoluta bontà del divino. Pieno di grazia sgraziata, Gesù secondo Columbu non si incarna nella parola ma nella visione e nei suoni di quella visione. Costruito intorno ai Vangeli di Giovanni, Matteo, Luca e Marco Su Re è fortemente radicato nella voce della natura, che non si spiega e che lascia alla profondità delle proprie emozioni, scoprendo la nostra umanità complessa, la dissonanza, il nostro essere poveri cristi in cammino.
Su Re è poesia sacra che risuona in noi, comparandoci alla bellezza che salverà il mondo. Nella rimediazione cinematografica di Columbu si rinnova il martirio con un pudore inverso alla pornografia e alla spettacolarizzazione di Mel Gibson, lasciando fuori campo e sottratto alla vista dello spettatore l'aberrazione bestiale delle belve divoranti. A noi che guardiamo morire un uomo nello sguardo ottuso dei convenuti alla crocifissione, non resta che ascoltare la crudezza di un chiodo che trafigge la carne. Uno schianto che ferisce le orecchie, chiude gli occhi, inchioda il respiro.
SU RE ovvero la "Passione" di Cristo. Una passione dolorosa, povera, scarna, come effettivamente ha dovuto essere, fortemente sottolineata da uno strettissimo dialetto sardo che rende ancora più aspra la sofferenza della salita al Golgota. Una passione cosi lontana dai fasti delle cattedrali, sottolineata da Columbu con le citazioni più sferzanti di tutto il doloroso cammino. [...] Vai alla recensione »
Su Re non è un film struggente che punta a commuovere e a scuotere lo spettatore. Sia per ambientazioni, per la scelta dei costumi e della lingua usata nei dialoghi, si distingue e propone come il racconto personale ed intimo dell' ingiusta condanna e dell' altrettanto iniquo processo che condusse al patibolo Gesù Nazareno, il Re dei Giudei , l' uomo dei dolori [...] Vai alla recensione »
Su Re di Giovanni Columbu Necessita di una giornata di sedimentazione il racconto cinematografico di Columbu sull’ultimo giorno di vita di Gesù, come viene descritta nei 4 Vangeli. E’ una sacra rappresentazione popolare che rompe molti degli stilemi fin qui utilizzati nel cinema per descrivere l’argomento. In Lingua Sarda ‘su RE’ significa ‘il Re’, [...] Vai alla recensione »
Film in cui viene rappresentata per l'ennesima volta l'episodio della Passione di Cristo ma qui essa è presentata in una forma abbastanza discosta da quella tradizionale. La performance infatti è eseguita da semplici pastori sardi e non da attori professionisti, la locazione degli eventi non è quella solita dei territori desertici palestinesi od israeliani, o per lo meno di ambientazione ed atmosfera [...] Vai alla recensione »
Mi chiedo: perché questo film? Brutale, triste, aggressivo, senza speranza, un Cristo talmente umano, drammaticamente appiattito su questa dimensione. La Sardegna, così detta arcaica, non ha speranza, è sempre in bianco e nero, la gente è "ruvida", "aspra", piegata dalla sofferenza, la lingua, pur nella sintesi tagliente del tribunale barbaricino [...] Vai alla recensione »
È il film più interessante che abbia visto negli ultimi anni, è talmente coinvolgente che per giorni non smetti di pensarci. Credo che tocchi la tua sensibilità più profonda lasciandoti per sempre qualcosa dentro. Grazie Giovanni.
Frammenti di una storia universalmente conosciuta, raccontta atteverso volti e voci, luci e ombre, sotto un cielo plumbeo. Molto vicino a Pasolini, più Anghelopoulos (per le scene in campo lungo e per il linguaggio cinematografico) che Bresson (camera fissa).
Bellissimo film, forte,intenso,crudo e dignitoso nello stesso tempo. Un film,un opera d'arte in cui tutti sono protagonisti anche e sopratutto nei loro silenzi..... Un film che ha bisogno di attenzione da parte dello spettatore che viene ripagato al termine della visione. Un film che con poche parole muove le nostre sorde coscienze ... Un film, Su Re che da un impulso coraggioso e positivo ad un [...] Vai alla recensione »
Distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti arriva nei cinema «Su re», la passione di Gesù in lingua sarda vista e apprezzata al Torino Film Festival 2012. Film «breve ma intenso», come si usa dire: ultima cena, passione e crocifissione risolte in 80 minuti, sullo sfondo di paesaggi usciti dalla preistoria, con non-attori che si esprimono rigorosamente in sardo e declamano le battute dei Vangeli come [...] Vai alla recensione »
Una Passione ambientata fra i paesaggi più aspri della Sardegna, con un Golgota di rocce aguzze che fa male solo a guardarlo e cieli, nuvole, nebbie che esaltano l'espressività fuori squadra degli attori non professionisti. La più grande storia del mondo, e la più raccontata, rivissuta come se non l'avessimo mai vista prima grazie al dialetto, alla forza di quei volti e quei corpi, a un racconto che [...] Vai alla recensione »
Se il suo obiettivo era far riflettere, Columbu ha fatto centro. Il regista abbandona lo spettatore per un'eternità a contemplare i cieli bassi, gli scorci rocciosi e ostili, i volti segnati degli abitanti di questa remota area della Sardegna. Anche il loro dialetto sarebbe impenetrabile se non ci fossero i sottotitoli. In questa ambientazione ostica, Columbu riesce in un piccolo miracolo, raccontando [...] Vai alla recensione »
La passione di Cristo trasposta in Sardegna. Si parte e si finisce con il sepolcro dove Maria piange il figlio, perché tutto è già accaduto, ma gli antefatti tornano nei ricordi e nei sogni dei protagonisti: Maria (Pietrina Menneas), donna forte e dolente che invoca giustizia, Pilato e la moglie, Giuda e Giovanni. In mezzo, lui, Gesù, cui Fiorenzo Mattu dà fattezze caravaggesche, da Bacchino tumefatto, [...] Vai alla recensione »
La Passione e la morte di Gesù Cristo riambientate in una Sardegna aspra e arcaica, a Supramonte, con dialoghi in dialetto sottotitolati in italiano. Non è facile da proporre al pubblico un film come Su Re, presentato al Torino Film Festival e che ora affronta le sale grazie all'etichetta distributiva della Sacher di Nanni Moretti. Gli episodi del martirio sono messi in scena in modo ellittico e in [...] Vai alla recensione »
Il film di Pasqua. Ironia della sorte, bisogna cercarlo. Da una lettura sinottica dei Vangeli, in sospensione tra sogno epico e sacra rappresentazione, rielabora la Gerusalemme della Cena e del Calvario nelle prospettive desertiche e oltremondane di Sopramonte, della Barbagia, di Oliena.. Di pittorica energia, passo ieratico e potente immobilismo figurativo, a volte un po' segnato, ci riconduce all'immagina [...] Vai alla recensione »
Il Golgota di Su Re sono le terre di Sardegna, un paesaggio roccioso, quasi accecante, brullo, dove tra il suono del vento, e il rumore delle nuvole vagano figure scure. Uomini e donne quasi immobili, carnefici e spettatori, i volti in attesa davanti alle tre croci issate sulla montagna. È lì che sta morendo Cristo, accusato e condannato al martirio, vilipeso e tradito anche dai suoi discepoli, accarezzato [...] Vai alla recensione »