Titolo originale | Le Prénom |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte |
Attori | Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec, Judith El Zein Françoise Fabian, Yaniss Lespert, Miren Pradier, Alexis Leprise, Juliette Levant, Bernard Murat. |
Uscita | venerdì 6 luglio 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,94 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 giugno 2014
Una banale domanda dà inizio a un catena di equivoci e rivelazioni inaspettate che renderanno indimenticabile quella che avrebbe dovuta essere una tranquilla cena tra amici. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 2 Cesar, In Italia al Box Office Cena tra amici ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 827 mila euro e 73 mila euro nel primo weekend.
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Vincent, agente immobiliare quarantenne si reca a cena dalla sorella Elizabeth e dal cognato Pierre (entrambi docenti). È stato invitato anche Claude che è un orchestrale. In attesa della ritardataria moglie Anne, Vincent si trova al centro dell'attenzione. I due infatti stanno per avere un bambino. Tutto procede per il meglio sino a quando si tocca un argomento che dà il via a una serie di situazioni problematiche: il nome scelto per il nascituro.
Di cene più o meno tra amici, magari con delitti previsti nel menu, il cinema mondiale ne ha già imbandite tante. Meglio avrebbe fatto la distribuzione italiana a tradurre letteralmente il titolo originale o, comunque, a rievocarne la specificità. È 'il nome' non tanto la cena il perno attorno a cui ruota tutto il film. A partire dai curiosi titoli di testa in cui i cognomi di chi ha collaborato alla riuscita dell'operazione sono rigorosamente esclusi. Per proseguire poi con il percorso di un ragazzo che consegna le pizze in moto, marcato dalle intestazioni delle strade con tanto di minibiografia dei titolari.
Infatti, inserendosi nella tradizione del teatro boulevardier di qualità Cena tra amici costruisce tutto attorno a un nucleo centrale e, come accadeva a Francis Veber per il riuscito La cena dei cretini Delaporte e De la Patelliére hanno il controllo assoluto dei tempi comici. La loro è un'opera prima per quanto riguarda il cinema ma il testo è stato scritto a quattro mani e il cast (con un'eccezione) è quello della messa in scena (hit al box office) di Bernard Murat. L'eccezione è costituita da Charles Berling che sostituisce Jean Michel Dupuis aggiungendo, per il pubblico francese, un alone di Gauche acculturata che l'attore ha costruito nel corso della sua carriera. Non si pensi di trovarsi dinanzi a una rivisitazione di Carnage. Là l'incontro avveniva tra sconosciuti mentre qui c'è un passato di relazioni e di non detto che finisce per prendere il centro della scena. La teatralità originale a tratti si fa sentire, soprattutto quando i toni iniziano ad esasperarsi, ma complessivamente il film tiene e riesce a far sorridere (un po' amaramente) anche se, il doppiaggio (per quanto perfetto) priva queste commedie d'Oltralpe di quella musicalità (che si trasforma talvolta in pomposità) e di quel ritmo che sono insiti nella lingua. Il finale per alcuni costituirà una vera sorpresa (da più punti di vista).
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Approccio sempre con un po' di timore ai film francesi, invece da qualche anno incappo in belle pellicole. Il ritmo dei dialoghi è incalzante, i colpi di scena continui, tutto in una stanza ma assolutamente mai noioso, segno che con una buona sceneggiatura ed un buon cast di attori non c'è bisogno di grandi investimenti in effetti speciali.
“Cena tra amici”: lo scenario che dal titolo sembrerebbe prospettarsi è all’insegna della banalità, una comune cena tra amici di vecchia data, presumibilmente all’insegna di un’ipocrisia cresciuta col passare degli anni dei matrimoni e dei figli, con conversazioni obbedienti alle convenzionalità e che sveleranno contorti intrichi alla Centovetrine. [...] Vai alla recensione »
Un film scorrevole, brillante e con un buon ritmo drammaturgico. Situazioni certo non originali e canovaccio basato sul vecchio e abusato stratagemma dell'equivoco. Ma ho trovato interessante le dinamiche scatenate e i profili psicologici dei personaggi.
Veramente bellissimo. Come è già stato detto, la Francia sta superando i mitici USA, almeno in campo di commedie: sa far ridere senza arrivare alla volgarità, con anche un pizzico di malizia, con semplicità e originalità. Questo film dimostra come con cinque attori e nemmeno un effetto speciale si possa portare avanti quasi un'ora e tre quarti, con sorprese e risate sincere e mai forzate, battute divertenti [...] Vai alla recensione »
Poderosa messa in scena di una cena familiare in un normalissimo appartamento intellettual-borghese parigino. Ottimamente scritto (si nota l'origine teatrale della sceneggiatura), il film è un susseguirsi di situazioni verbali che, con pause ed accelerazioni improvvise, descrive come i componenti di un nucelo familiare possono vedere crepare le loro convinzioni e i loro giudizi sugli [...] Vai alla recensione »
L'impianto dichiaratamente teatrale - un salotto borghese dove i personaggi interagiscono tra loro - rende la commedia francese di de La Patellière e Delaporte un film perfetto e limitato ad un tempo. Perfetto perchè i dialoghi sono limatissimi, le battute millimetriche e gli scambi fra i membri di questo piccolo clan familiare sembrano una coreografia tanto sono ben orch [...] Vai alla recensione »
A cavallo tra commedia e farsa, "Cena tra amici" si contraddistingue con introduzione e finali troppo ammiccanti e comunque gratuiti, inutili, con presentazioni dei personaggi, volutamente sopra le righe. Per il resto chi ha visto "Carnegie" di Polansky troverà una certa analogia, ma anche significative differenze. La similutidine è il gruppo ristretto di protagonis [...] Vai alla recensione »
Cena tra amici, film (2012) di Alexandre de La Patellièree Matthieu Delaporte con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec. Piacevolissimo film degno della miglior cinematografia francese, scoppiettante nei dialoghi ricchi di irresistibile humour che hanno luogo nel corso della cena offerta da una coppia di docenti con figli. [...] Vai alla recensione »
Vincent viene invitato a cena dalla sorella Elizabeth e dal marito di lei. Cena alla quale partecipa anche un amico comune, Claude, un musicista.In attesa dell'arrivo di Anne, moglie di Vincent, ritardataria cronica, la serata sembra scorrere via liscia ma improvvisa scoppia la bagarre a causa del nome scelto per il primogenito in arrivo di Vincent e Anne.
Come insegnava Oscar Wilde, il nome è importante in una persona, non solo perché ci identifica, ma anche per il suo significato, specie se esprime una positività e un’interiorità ricca e profonda. Ma ci sono nomi off limits, intoccabili, proprio perché a pronunciarli sono riconducibili a eventi drammatici e imbarazzanti; chi mai darebbe il nome di Caino o Edipo al proprio figlio?.
A volte mi fermo a pensare cosa ha significato nella mia vita e cosa può ancora darmi, in futuro, il Cinema. Pochi dubbi, in verità: il Cinema mi ha dato tanto, il Cinema potrà nuovamente regalarmi piacevoli sensazioni nei giorni a venire, e dopo aver visto Le prènom (FRA-BEL, 2012), sono ancora più convinto di questo.
Il bisogno di contestualizzazione suggerito dal titolo italiano decide di trasformare Le prénom in Cena tra amici, sfruttando il plausibile richiamo al connazionale La cena dei cretini. Anche se banalotta, la resa del titolo è comunque determinante per ricordare il buon film di Francis Veber e sperare nella medesima falsariga umoristica.
Seguendo i criteri dell'"ontologie du cinéma"di ANdré Bazin, questo"Le Prénom"di Alexandre de La Patellière e Matthieu de La Porte(2012), che i due autori hanno tratto(trasposizione, in realtà appunto)dalla loro pièce teatrale, non fanno nulla per nascondere(giustamente)l'origine teatrlae del film: tutto in intenri, pochi movimenti [...] Vai alla recensione »
Una voce fuoricampo ci scorta per 100 minuti dentro un amabile, spiritoso, tagliente vicolo cieco: l’Impasse Bertholon. Siamo nel 9° arrondissement di Parigi ed è un Jean-Jacques qualunque a portarci su al quinto piano del “famoso 15 bis”. La stessa accogliente voce iniziale ci introduce al gioco della commedia, nell’appartamento di Pierre Garroud (Charles [...] Vai alla recensione »
Interessante trasposizione cinematografica di una pièce teatrale, tutto made in france. Quella che inizialmente sembra dover essere una tranquilla cena tra amici, in compagnia, si carica sempre più di tensione per poi esplodere inevitabilmente. All'origine delle discussioni un conflitto ideologico tra due uomini, ciascuno dei quali difende strenuamente la propria [...] Vai alla recensione »
Film francese moderno. Con questo non vorrei dire di aver detto tutto però è così. Sì perché lo stampo è quello di un umorismo poco umoristico; di personaggi con poca personalità; di una storia che dice ben poco. Amici che sembrano tutt'altro che amici, nel film si conoscono di fatto dall'infanzia ma mi appaiono dai dialoghi/comportamenti/espressioni/gesti dei semplici sconosciuti.
Sembra di vedere un pessimo talk show televisivo dove gli intervenuti, per rappresentare le proprie ragioni, urlano e basta. La storia si svolge a casa di un professore universitario e di sua moglie, insegnante anche lei, che invitano a cena degli amici, tra i quali una coppia che aspetta un figlio. Sulla scelta del nome da dare al bambino si scatena una ridicola carneficina di parole che, considerata [...] Vai alla recensione »
Frizzante, divertente a tratti esilarante, ma anche graffiante nei sentimenti sul finale. Ennesima ottima commedia francese...il cinema italiano dovrebbe prendere spunto dai nostri cugini d'oltralpe!
Poche volte sono uscito da una sala cinematografica così soddisfatto. Una commedia francese divertente, interessante, attuale... Un cast di attori perfetti, sceneggiatura strepitosa... Un film da vedere assolutamente. Mi sbilancio indicandolo come capolavoro, specialmente perchè ho capito la differenza tra la commediola italiana di oggi e il cinema francese che quest'anno sforna successi [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di amici si ritrovano in casa per una cena del sabato sera. L'atmosfera si fa elettrica non appena uno dei partecipanti rivela di avere intenzione di chiamare il proprio futuro figlio Adolphe. Uno degli amici, professore di letteratura, si oppone fermamente a questa decisione dando origine a una serie di incomprensioni e rivelazioni sconvolgenti.
Bella l'idea, belli i personaggi, bella la location. Ottimo film per una serata piacevole.
Costruita come una pièce teatrale (ed infatti è un lavoro scritto per il teatro dagli stessi registi del film) questa pellicola racconta la cena che si svolge in un apprtamento tra degli amici un sabato sera. Nel corso di questa cena, tra battute, scherzi e confessioni varie, emergono delle discussioni e dei litigi che rischiano di minare considerevolmente ed in maniera definitiva [...] Vai alla recensione »
Un bel film. Gli attori sono bravissimi (tutti). I dialoghi sono spesso intelligenti e spiritosi ,aiutati da un doppiaggio all'altezza della situazione. I registi si dimostrano bravi e precisi.Forse il film meriterebbe un mezzo voto in più ma non si può.P.s: Mica male l'alloggio parigino.
non c'e' niente da fare... i francesi nella classica commedia nazionalpopolare ci fanno un mazzo tanto. e noi tentiamo invano di scopiazzare, vedi Benvenuti al sud, con risultati penosi e questo è dovuto, secondo me, alla qualità degli attori....noi abbiamo bisio e sconsolata, loro hanno veri attori capaci, come in questo caso, di dialogare per tutto il film nel salotto di un [...] Vai alla recensione »
Non sarà certo un capolavoro, un film da manuale, una pellicola da olimpo del cinema, ma sicuramente è una commedia piacevole, che non lascia pertugi agli appisolamenti da noia. Un film retorico, ma per questo comico quanto basta. Si ride per i pesanti scherzi che Vincent mette in atto con gli amici, si ride per le risposte che questi danno, si ride per le carambole che botta e risposta [...] Vai alla recensione »
Una bella commedia ben recitata si ride e si pondera, anche se gli attori francesi ancora oggi hanno qualche retaggio alla Gabin, siamo finalmente usciti dal pantano dei film francesi anni 70/80, piece teatrale tipo commedie française, vederei bene una trasposizione su un palcoscenico. A mio parere è da vederee.
Le cene tra amici o parenti sono sempre pericolose, tutti noi abbiamo dei segreti che trascinati da nervosismo possono venire fuori, con conseguenze pericolose , questa piece teatrale portata nel grande schermo è la vera sorpresa di questa stagione così avara di novita' .Attori bravissimi , regia eccellente .Si ride di gusto , ma si trattano argomenti molto seri ,i pregiudizi politici , gli schemi [...] Vai alla recensione »
Una semplice e tranquilla cena tra amici si trasforma in una rappresentazione pirandelliana, in cui la realtà si sovrappone alla fantasia. Tutto inizia da uno scherzo, la decisione di chiamare il figlio di Vincent e di Anne Adolf. La cultura del politicamente corretto rompe gli argini e gli animi si iniziano a scaldare per una commedia degli equivoci in cui tutto diventa possibile, anche che [...] Vai alla recensione »
Non capisco come possano esserci tante recensioni positive. Ho trovato questo film molto noioso, quell'ironia francese ancora non mi convince, nonostante stia cercando di farmela piacere. Classico film che puoi trovare ad 1 euro all'autogrill. Meglio guardare le nostre commedie italiane!
Tipicamente francese e tipicamente teatrale questa commedia tutta girata in una stanza.Umorismo raffinato e dialoghi spiritosi.La trasposizione italiana dell'opera con Gassman è altrettanto efficace.
inizia bene, si perde in banalita'. l'han dato 3 settimane fa su un altro canale, laeffe, e si conferma come la TV sia davvero manipolata nella sua programmazione. sempre li stessi film su tutti i vari canali anche a distanza di poche settimane vengono riprogrammati. triste interpretazione all italian del business.
Commedia intelligente e gradevole ma, al tempo stesso, molto leggera e acida. Un film intrigante e originale, da vedere.
si di piu', ce ne vorrebbero di film cosi', e di piu' meriterebbe come voto. 4 stelle meritatissime, per un film che racconta bene lo scenario dei rapporti tra i 40enni, i 50enni, ben diversi da quelli dei 30 anni o dei 20 ... le frustrazioni personali e di gruppo, la disillusione e l'inizio della resa dei conti ("il ghigno", per esempio), personali(lo sfogo di babu', per dirne una) , delle illusioni [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film un paio di volte già e devo dire che è sempre piacevole ascoltare i dialoghi veloci, anche se a volte forse un po' troppo. Gli attori sono bravi e ognuno interpreta bene il suo ruolo. Vincent è grandioso! Il taglio troppo politico appensantisce il film un po' all'inizio a mio modo di vedere, ma nel complesso una serata divertente ^_^ Della [...] Vai alla recensione »
Il trailer breve visto pochi giorni prima dell'uscita mi aveva incuriosito. Un trailer che non rivelava praticamente nulla, che ti lasciava con la voglia di scoprire questo fantomatico nome che avrebbe generato una lite infinita, e per questo mi ha incuriosito. Al momento non ho tanto da dire, se non che...fa ridere! Perchè, oltre a non essere volgare (la comicità non volgare è [...] Vai alla recensione »
divertente film francese con una incalzante sceneggiatura, bravi gli attori, un film piacevole e diretto molto bene sicuramente da vedere per passare una piacevole serata
Con una discreta sceneggiatura che però finisce nel sfociare nel banale e nel solito clichè sesso tabù quando non contemplato nei soliti schemi.Il cinema francese sta scadendo a livelli notevoli in modo direttamente proporzionale ai suoi ex detrattori che adesso lo esaltano come il "nuovo e vero cinema francese". Invece il cinema francese si sta abbassando ai degustatori di bocca buona.
Il film non decolla per gran parte del tempo, rappresentando un gruppo di parigini in preda a nevrosi e risentimenti reciproci, esasperando oltre il dovuto personaggi, reazioni e situazioni senza riuscire a dare profondità alcuna ai personaggi. Nella seconda parte torna ad essere un buon teatro, con pezzi anche individuali più credibili e capaci di attirare l'attenzione.
Cinema francese ancora alla ribalta. Nell’anno del trionfo di «Quasi amici» e delle ottime performance di altre commedie in agrodolce parigino, c’è ancora spazio per la versione schermica di una pièce di successo: «Cena tra amici» («Le prénom»), nonostante una certa affinità con il più tagliente «Carnage» di Polanski, è un film che sorprende per la solidità d’impianto e la divertente e divertita sensibilità [...] Vai alla recensione »
Un po’ alla Carnage di Roman Polanski, Cena fra amici porta sul grande schermo un testo teatrale, scritto e diretto però dagli stessi registi del film, che colloca in un appartamento una manciata di personaggi apparentemente civili, in realtà pronti a scannarsi a vicenda. Come Carnage, anzi di più, Cena fra amici è una commedia ma non si astiene dal giocare col fuoco.
Non avete idea di quante strade parigine siano dedicate a martiri, massacri, personaggi morti malamente. Ne fa un bell’elenco la prima scena del film, seguendo un Pizza Express in motorino. Da come viene strapazzato, impariamo un sacco di cose sui padroni di casa. Lui un professore universitario di Filosofia che ha in guardaroba solo completi di velluto (già lo immaginiamo seduto sulla cattedra, ché [...] Vai alla recensione »
Non sempre cinema e teatro fanno un buon matrimonio; ma bisogna pur riconoscere che, dopo averla recitata due o trecento volte, un attore conosce bene la parte. È il caso di questo film a quattro mani, tratto da uno spettacolo teatrale di successo in Francia tra il 2010 e il 2011. L’inizio, un monologo in voceover su quanto sono macabri i toponimi parigini, fa già ridere.
Una cenetta che si trasforma in un gioco al massacro, con verità sbattute in faccia e piatti di couscous sbattuti a terra: è la commedia Le prenom, messa in scena con successo a Parigi e adattata per lo schermo a opera degli autori, la coppia Delaporte! de la Patellière, con altrettanto ottimo riscontro di botteghino. «BoBo» più borghese che bohemien, il vanesio universitario Berling e l’accomodante [...] Vai alla recensione »
Riscaldata. Dopo “Carnage” di Roman Polanski (è sempre il teatro a ispirare: la pièce “Le Prénom” scritta dai due registi), questa “Cena tra amici” è roba da microonde. Non che gli attori — su tutti l’istrionico Patrick Bruel — sfigurino o il testo sia bollito, ma l’antecedente è troppo fresco e doc perché questo nuovo massacro verbale possa sfamare gli appetiti di critica e pubblico.