Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Antonio Capuano |
Attori | Irene De Angelis, Gabriele Agrio, Luisa Ranieri, Corso Salani, Valeria Golino Anna Ammirati, Fabrizio Gifuni. |
Uscita | venerdì 3 settembre 2010 |
Distribuzione | Fandango |
MYmonetro | 2,55 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 dicembre 2021
Una storia di violenza e tenerezza tra i palazzi borghesi, i bassi della rabbia, il carcere di Nisida. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office L'amore buio ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 80,8 mila euro e 19,2 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Un ragazzo e una ragazza. Area napoletana. Uno chiuso, introverso, insofferente e per di più confinato in galera, l'altra ugualmente problematica ma confinata in una vita borghese e cittadina dalla quale sembra voler fuggire ma in cui rimane invariabilmente confinata. I due però sono uniti da qualcosa di più che un'affinità elettiva e la frequentazione di diversi psicologi, le loro vite hanno avuto una svolta negativa nel medesimo momento, in un evento che li ha coinvolti entrambi.
Antonio Capuano si è distinto lungo tutta la sua carriera da regista (dal folgorante esordio con Vito e gli altri fino al recente successo di La guerra di Mario) per il modo sincero, immediato eppur delicato di parlare dell'infanzia dura nei quartieri meno vivibili dell'area napoletana. Non risparmiando niente agli spettatori quanto a realismo, nè facendo facili concessioni alla spettacolarizzazione della disperazione, è stato uno dei cantori più costanti e poetici di quel mondo (come sottolinea Luna Rossa).
Per questo meraviglia come L'amore buio, ennesimo capitolo dell'indagine nella realtà più degradata, tradisca proprio quest'aspettativa.
Sebbene coadiuvato, come sempre, da un direttore della fotografia d'eccezione (in questo caso Tommaso Borgstrom), non solo abile ma anche lasciato di libero di osare (forse la caratteristica più felice del film) e più in generale da un reparto tecnico di prim'ordine, lo stesso L'amore buio sembra soffrire dei peggiori difetti generalmente imputati al cinema italiano più pigro e inconcludente: silenzi che vogliono essere espressivi, sguardi nel vuoto sofferenti e una trama ridotta all'osso, dovrebbero sostenere un film che non riesce a trovare, come capitava in passato, la vitalità popolare con la quale Capuano salva sempre i suoi esecrabili protagonisti.
Forse non è un caso che stavolta, oltre al racconto di un giovane carcerato, il regista si misuri con un territorio a lui poco familiare ma tanto caro al nostro cinema contemporaneo, ovvero l'interno medio borghese fatto di noia e contrasti futili, di male di vivere inspiegabile e di prigioni della mente. E così come la famiglia mediamente borghese rappresentata anche il film di Capuano si presenta medio, senza quelle violenze operate al linguaggio cinematografico accompagnate alla delicatezza dello sguardo cui ci aveva abituato.
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Il film si regge su un tema purtroppo sempre d'attualità come lo stupro di gruppo ma la mancanza di ritmo e le atmosfere cupe lo rendono un pò noioso e certo non aiuta la durata. Il degrado socio-ambientale e il "tirare a campare" dei giovani in tali condizioni non giustificano comportamenti violenti e la visione di un carcere poco duro ma più familiare aggiunge [...] Vai alla recensione »
Sono passati quattordici anni da "Pianese Nunzio 14 anni a Maggio". Come avveniva in maniera relativamente didascalica lì, il ragazzino si presenta(Ma non al PUBBLICO, quanto ad un altro protagonista del film, e forse non è differenza da poco), dopo essere stato (co)protagonista di uno stupro. In seguito Capuano ci introduce, volutamente senza alcun commento sonoro, al carcere minorile dove verrà racchiuso [...] Vai alla recensione »
Non conosco Capuano. Mi sono avvicinato al film in punta di piedi. Argomento e location abbastanza rivisti; regista italiano; attori giovani nuovi. Mi aspettavo simil fiction. Poi ho visto il film e lette le critiche e non posso che dire "NON CONCORDO". Non concordo soprattutto con la critica di Mymovies. Ho trovato questo film pieno di NON banalità, pieno di silenzi intensissimi (vedi [...] Vai alla recensione »
io friulana, ho dovuto guardarlo con i sottotitoli per non udenti. non importa. va bene così. un film denso, intenso. una ragazza struprata che non riesce a superare ciò che ha vissuto un ragazzo che vuole affrontare ciò che ha fatto due ragazzi che lottano e non si arrendono
Questo è il primo film di Capuano che vedo, quindi non sarò attendibile. Posso dire che lui è un bravo regista, ha delle genialità nelle riprese che non vedevo da molto tempo. Purtroppo quando si cerca una sceneggiatura originale, si incappa in storie troppo assurde. Poi non condivido il fatto di fare film con parti in dialetto, in quanto molti italiani non capiscono [...] Vai alla recensione »
film molto bello,purtroppo sempre con temi mediatici attuali e con un finale struggente: Ciro esce dal carcere e si volta a cercarla con lo sguardo,lei non c'è fisicamente,sta in America,eppure il suo cuore è di fronte al ragazzo... un finale diverso,un lieto fine per i due sarebbe stato troppo inverosimile e irrealistico
Peccato perchè poteva essere un bel film ben diretto con una buona fotografia e sceneggiatura ma totalmente privo di ritmo recitato abbastanza male e con dialoghi da latte alle ginocchia..In dialetto napoletano senza sottotitoli molte cose non si capiscono ma questo non è un difetto perchè tra qualche anno il dialetto si perderà e ci resteranno solo i film e le canzoni
l'amore buio è il film che mi ha ricondotto e riconciliato con il cinema italiano da molti anni non vedevo un film così bello e toccante dai tempi di -Ladro di Bambini di Gianni Amelio altro raro esempio di un cinema -cinema-come sapevano farlo nel passato del quale pare si sia perso ogni memoria
I microcriminali liberi e vagabondi di «Vito e gli altri» sono finiti in galera, il quattordicenne Pianese Nunzio ora ne ha 16 e porta alle estreme consequenze i suoi istinti violenti, il mondo borghese e quello sottoproletario entrati in cortocircuito in «La guerra di Mario» circoscrivono di nuovo i propri confini e restano rigorosamente separati. «L’amore buio» di Antonio Capuano, presentato a Venezia [...] Vai alla recensione »
Ci sono registi che sanno raccontare bene certi mondi e non altrettanto bene certi altri. È il caso di Antonio Capuano, bravissimo nel riprodurre la vitalità sanguigna e viscerale dei ragazzi sottoproletari dei bassi di Napoli, non altrettanto efficace quando racconta la borghesia (vedi La guerra di Mario). Qui la storia si divide in due metà: una parla di una ragazza della Napoli bene che è stata [...] Vai alla recensione »